CIO VIEWS
CONTRIBUTORI

Sonal Desai, Ph.D.
Chief Investment Officer,
Franklin Templeton Fixed Income
INTRODUCTION
A giugno l’inflazione del Consumer Price Index (CPI) statunitense è balzato a un nuovo picco del 5,4% a/a. Già in precedenza vi erano stati un rialzo del 5,0% a maggio e uno del 4,2% ad aprile.
Eppure la Federal Reserve (Fed) statunitense, molti investitori e vari economisti sembrano non darci ancora alcun peso. Alzano le spalle e affermano: “Non è niente, passerà presto”. Comincia a ricordarmi la scena dei Monty Python e il Sacro Graal in cui il Cavaliere Nero, mentre viene tagliato a pezzi, insiste a dire “è soltanto un graffio, un taglietto”.
Chi afferma che non è il caso di preoccuparsi per ’inflazione, si affretta a smentire gli altri, ricordando che a giugno i prezzi delle auto usate e della benzina erano saliti entrambi del 45% a/a. Sono anomalie; ma la gente deve spostarsi e oggi è difficile trovare auto nuove, per cui queste anomalie fanno male.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Le variazioni della solidità finanziaria di un emittente obbligazionario o del rating creditizio di un’obbligazione possono influenzarne il valore. Le strategie a gestione attiva possono registrare perdite qualora le valutazioni del gestore in termini di mercati, tassi d’interesse oppure attrattività, valori relativi, liquidità o potenziale apprezzamento di particolari investimenti operati per un portafoglio, si dimostrino errate. Non può esservi alcuna garanzia che le tecniche o le decisioni in materia di investimenti di un gestore generino i risultati desiderati.
