CONTRIBUTORI

Jeffrey Schulze, CFA
Head of Economic and Market Strategy

Josh Jamner, CFA
Investment Strategy Analyst
Punti principali
- Questo mese, nel ClearBridge Recession Risk Dashboard tre segnali sono cambiati negativamente: Spedizioni su camion, Richieste di sussidi di disoccupazione e Clima occupazionale, con il passaggio a un rosso più profondo, o in territorio recessionistico, e suggerendo un notevole peggioramento dell’economia.
- Un peggioramento del Clima occupazionale e delle Richieste di sussidi di disoccupazione, in quanto indicatori anticipatori della situazione del mercato del lavoro, suggerisce che nel corso del 2023 potrebbero emergere perdite nette di posti di lavoro e un aumento del tasso di disoccupazione. Ciò porterebbe a sua volta a una contrazione dei consumi, la spina dorsale della crescita dell’economia negli Stati Uniti.
- Un drastico calo dei volumi delle Spedizioni su camion è un’ulteriore dimostrazione di un rallentamento dell’economia dopo la normalizzazione delle catene di fornitura, che sembra essersi ampiamente esaurita.
Al momento il mercato azionario sta minimizzando la debolezza macroeconomica
Un inizio migliore di quanto temuto per la stagione degli utili, unito a timori persistenti di recessione, dà il via a un tiro alla fune tra rialzisti e ribassisti. Di conseguenza, le azioni statunitensi sono state notevolmente stabili, con l’Indice S&P 500 che si è mosso in una fascia ristretta del 2,5% per l’intero mese, chiudendolo appena sopra l’1,6%. Nonostante il mercato nel range, i dati dell’economia ad aprile sono stati costantemente deboli, come ha mostrato l’US Citi Economic Surprise Index che nel corso del mese è sceso da 57 a 22. A seguito di questo peggioramento, non sorprende che tre segnali del ClearBridge Recession Risk Dashboard (Figura 1) questo mese siano cambiati negativamente, con un peggioramento da verde a giallo delle Spedizioni su camion e delle Richieste di sussidi di disoccupazione, e da giallo a rosso del Clima occupazionale.
Figura 1: ClearBridge Recession Risk Dashboard
Fonte: ClearBridge Investments.
Due di questi indicatori: Clima occupazionale e Richieste di sussidi di disoccupazione sono indicatori anticipatori della situazione del mercato del lavoro, che è rimasta notevolmente resiliente. Stando a quanto insegna la storia, più avanti nel 2023 dovrebbero emergere perdite nette di posti di lavoro e un aumento del tasso di disoccupazione. Concentrandoci innanzitutto sul Clima occupazionale, le persone intervistate in cerca di lavoro stanno dichiarando che il contesto sta diventando più difficile. La quota di intervistati che ha dichiarato che i posti di lavoro abbondano nel Conference Board Consumer Confidence Index® è scesa dal 56,7% di poco più di un anno fa al 48,4% attuale (cfr. Figura 2), mentre quella di chi ha risposto dichiarando che i posti di lavoro sono difficili da trovare è aumentata, restando comunque bassa. La differenza tra i due gruppi tende a presagire rallentamenti dei consumi: le persone sospendono acquisti non di prima necessità avendo meno fiducia nella possibilità di trovare lavoro se necessario, e negli ultimi mesi il loro numero è aumentato.
Figura 2: Il Clima occupazionale dà segni di stress
Dati al 31 marzo 2023, ultimi dati disponibili al 30 aprile 2023. Fonte: FactSet, Conference Board, National Bureau of Economic Research.
Il secondo indicatore di un indebolimento del mercato del lavoro sono le Richieste dei sussidi di disoccupazione, che nel 2023 sono aumentate (cfr. Figura 3). All’inizio di aprile, il Bureau of Labor Statistics ha pubblicato i fattori di adeguamento stagionale aggiornati per le richieste dei sussidi di disoccupazione che hanno avuto un impatto da vari anni a questa parte. Un impatto di questi cambiamenti è stato l’aumento (calo) delle richieste di sussidi nell’estate 2022, ma il calo (aumento) all’inizio del 2023 superiore a quanto ritenuto precedentemente. Negli ultimi due mesi le richieste di sussidi hanno avuto alti e bassi, come per loro natura, e per questo motivo così come molti altri ci concentriamo sulla media mobile su 4 settimane, tuttavia sono chiaramente aumentate in una fascia più alta rispetto a quanto constatato nella seconda metà del 2022. Quest’aumento delle richieste non è sorprendente, considerando che le società devono sostenere una pressione sul margine conseguente alla riduzione del pricing power, unito a strutture dei costi più vischiose.
Figura 3: Le Richieste dei sussidi di disoccupazione sono il canarino nella miniera di carbone

Dati al 21 aprile 2023. Fonte: Bloomberg, BLS.
L’aumento delle persone che chiedono per la prima volta sussidi per la disoccupazione è preoccupante per i consumi futuri, soprattutto considerando che una quota insolitamente elevata oggi è costituita da persone ad alto reddito. Ciò può far capire che le buonuscite generose elargite alla fine dei rapporti di lavoro si potrebbero stare esaurendo. Inoltre è preoccupante per la futura crescita economica nel caso in cui questi lavoratori non dovessero riuscire a trovare un nuovo impiego, una prospettiva che appare più ardua visto il peggioramento del Clima occupazionale.
Il mercato del lavoro non è l’unica area dell’economia che appare sotto stress. Il settantadue percento del totale degli spostamenti di merci ogni anno avviene su camion, e l’American Trucking Association’s Truck Tonnage Index ha avuto uno dei cali mensili più gravi mai registrati nel mese di aprile dall’inizio degli anni Settanta in poi (cfr. Figura 4). Le pressioni della catena di fornitura a questo punto sembrano essersi normalizzate, con il Global Supply Chain Pressure Index della Fed di New York sceso di una deviazione standard del -1 dal +3 di appena un anno fa. Ciò sta contribuendo a sua volta al calo dei volumi delle spedizioni, considerando che gli imbottigliamenti sono diminuiti, le scorte sono state ricostituite ed è diminuito il “materiale” che si sta muovendo nell’economia in generale, presagendo a un ulteriore rallentamento dell’attività.
Figura 4: Frenata del tonnellaggio dei camion

Dati al 31 marzo 2023. Fonte: ATA, NBER, e Bloomberg.
Complessivamente, i cambiamenti di questi tre segnali del dashboard sostengono la nozione che a marzo e aprile l’economia statunitense ha subito un calo notevole dell’attività economica. Nel dashboard vi sono attualmente 10 segnali sottostanti rossi e due giallo, indicando nel complesso un rosso profondo o una recessione. La nostra tesi di base per gli ultimi 10 mesi è stata che una recessione sarebbe stata il risultato più probabile, anche se in tempi ancora incerti e mai imminente. Pur non credendo che una recessione sia già iniziata, la nostra fiducia è diminuita rispetto a soli due mesi fa, visto che le tessere del domino stanno cadendo a catena (cambiamenti del segnale del dashboard) e riteniamo probabile l’inizio di una recessione entro pochi trimestri. In base a questa valutazione, siamo ancora convinti nei prossimi mesi sarà premiato che un orientamento favorevole ad azioni difensive e di ottima qualità.
Definizioni
Il ClearBridge Recession Risk Dashboard è un gruppo di 12 indicatori che esaminano lo stato di salute dell’economia statunitense e le probabilità di una recessione.
L’Indice S&P 500 è un indice non gestito di 500 titoli che rappresentano in generale la performance delle società più grandi negli Stati Uniti
Il Citigroup Economic Surprise Index indica se una serie di dati economici fondamentali è risultata inferiore, pari o superiore alle aspettative.
Il Conference Board (CB) è un’organizzazione di ricerca non a scopo di lucro che distribuisce informazioni economiche vitali ai suoi business member peer-to-peer.
Il Consumer Confidence Index (CCI) è un sondaggio organizzato dal CB che misura l’ottimismo o il pessimismo dei consumatori riguardo alla loro situazione finanziaria prevista.
Il Truck Tonnage Index è un indice che misura il tonnellaggio lordo delle merci trasportate da camion negli Stati Uniti in un mese determinato.
Il Global Supply Chain Pressure Index della Federal Reserve Bank of New York integra i dati relativi ai costi per il trasporto e gli indicatori manifatturieri per misurare la situazione della catena di fornitura globale.
La Deviazione standard è una misura statistica della variazione positiva o negativa del rendimento di un investimento rispetto al suo rendimento medio. Un investimento fortemente volatile è considerato più rischiosi rispetto a uno poco volatile; quanto più alta è la deviazione standard, tanto maggiore è il rischio.
QUALI SONO I RISCHI?
Le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future. Va ricordato che non è possibile investire direttamente in un indice. I rendimenti degli indici non gestiti non riflettono alcuna commissione, spesa od onere di vendita.
I titoli azionari sono soggetti a fluttuazioni dei prezzi e possibile perdita del capitale. I titoli obbligazionari comportano rischi legati a tassi d’interesse, di credito, di inflazione e rischi di reinvestimento, oltre alla possibile perdita del capitale. Quando i tassi d’interesse salgono, il valore dei titoli obbligazionari scende. Gli investimenti internazionali comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, incertezze sociali ed economiche e incertezze politiche che possono far aumentare la volatilità. Tali rischi sono amplificati nei mercati emergenti. Le materie prime e le valute sono più rischiose, comportando rischi che includono le condizioni di mercato, politiche, regolamentari e naturali, e possono non essere idonee per tutti gli investitori.
Treasury USA (UST) sono obbligazioni di debito dirette emesse e garantite dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui Treasury USA quando i titoli sono detenuti fino alla scadenza. A differenza dei Treasury USA, i titoli di debito emessi dalle agenzie federali e da enti paragovernativi e gli investimenti associati possono essere garantiti, ma non obbligatoriamente, dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Anche quando il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui titoli, tale garanzia non si applica a perdite risultanti da cali del loro valore di mercato.
