CONTRIBUTORI

Neal Austria
Senior Research Analyst for Consumer Discretionary
ClearBridge Investments

David Hochstim, CFA
Senior Research Analyst for Financials
ClearBridge Investments

Mary Jane McQuillen
Head of ESG, Portfolio Manager
ClearBridge Investments

Stephen Rigo, CFA
Portfolio Manager
ClearBridge Investments
Concetti chiave
- Al pari del cambiamento climatico, anche la lotta per fermare la perdita di biodiversità sta diventando per gli investitori una delle principali sfide ambientali e raccoglie un’attenzione crescente.
- L’incidenza delle questioni connesse alla biodiversità sui risultati delle società quotate spiega perché ClearBridge valuta l’evoluzione delle dipendenze, degli impatti, dei rischi e delle opportunità legate alla natura in tutti i settori.
- Le opportunità di guadagno legate a interventi sulla natura tendono a riguardare società il cui prodotto ne sostituisce uno ad alto impatto o che riducono l’impatto dell’attività economica esistente, ed entrambe sono ben rappresentate nei portafogli di ClearBridge.
Al pari del cambiamento climatico, anche la lotta per fermare la perdita di biodiversità sta diventando per gli investitori una delle principali sfide ambientali e raccoglie un’attenzione crescente. Il termine biodiversità designa la varietà di specie presenti sulla Terra o all’interno di un particolare ecosistema. Come abbiamo avuto modo di appurare in una recente introduzione e discussione di ClearBridge sull’argomento, la biodiversità sta diventando un termine ombrello che identifica una serie di questioni ambientali correlate. Tra questi, i problemi legati ai cambiamenti nell’uso del territorio (come la deforestazione), l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, l’inquinamento e gli effetti del cambiamento climatico.
A livello internazionale, con un accordo che richiama l’Accordo di Parigi del 2015, i partecipanti alla Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità del 2022 hanno adottato il Quadro globale per la biodiversità (GBF) di Kunming-Montreal, un programma dedicato ai paesi partecipanti che prevede azioni urgenti per arrestare e invertire la perdita di biodiversità e per conservare e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità.
Aumenta di conseguenza l’azione normativa. A maggio, ad esempio, un regolamento dell’UE sulle catene di approvvigionamento a deforestazione zero ha iniziato a obbligare le aziende a certificare che i prodotti importati non provengono da terreni soggetti a deforestazione o degrado forestale, con multe pari ad almeno il 4% del fatturato aziendale annuo nell’UE.
A settembre, la Taskforce on Nature-Related Financial Disclosures (TNFD), lanciata nel 2021, ha pubblicato delle raccomandazioni sui tipi di informazioni sulla biodiversità che le imprese possono e devono fornire. In generale, le aziende devono comunicare in che modo le loro attività impattano e dipendono dalla natura, quali rischi e opportunità rilevanti stanno valutando e quali parametri e obiettivi stanno utilizzando a fini di misurazione e miglioramento dei processi. Come sottolinea la TNFD, “I flussi di cassa presenti e futuri delle imprese sono strettamente legati alla disponibilità e alle condizioni delle risorse naturali. Il continuo e crescente esaurimento di queste risorse rappresenta una minaccia crescente per la stabilità e la redditività delle imprese, nonché per coloro che investono in esse o le finanziano”.
L’incidenza delle questioni connesse alla biodiversità sui risultati delle società quotate spiega perché ClearBridge, da oltre 35 anni di approccio all’integrazione ESG, valuta l’evoluzione delle dipendenze, degli impatti, dei rischi e delle opportunità legate alla natura in tutti i settori. Per sostenere la nostra ricerca fondamentale e orientare il capitale in modo positivo per la natura, ClearBridge incoraggia, tra l’altro, la valutazione e la divulgazione degli impatti e delle dipendenze legate alla natura all’interno della catena del valore, lo sviluppo di politiche sulla biodiversità e sulla deforestazione, la gestione responsabile dei rifiuti e delle acque, la trasparenza delle attività di finanziamento e l’attenzione verso le comunità locali interessate.
Le opportunità di guadagno legate a interventi sulla natura tendono a riguardare società il cui prodotto ne sostituisce uno ad alto impatto (i contenitori per bevande in alluminio riducono la necessità di estrarre minerali e petrolio e sono un sostituto della plastica monouso, uno dei principali inquinanti) o che riducono l’impatto dell’attività economica esistente (le tecnologie per l’agricoltura di precisione limitano l’inquinamento sotto forma di pesticidi ed erbicidi chimici). Entrambe le categorie sono presenti nei portafogli di ClearBridge, come pure le società che erogano finanziamenti chiave per offrire soluzioni positive per la natura.
Riduzione dell’impatto: depurazione delle acque
L’acqua si profila come una risorsa naturale ad alto impatto, sia per il suo utilizzo in ambito commerciale che per la sua importanza per quasi tutti gli ecosistemi. La maggior parte delle aziende che hanno pubblicato informazioni sull’acqua tramite il CDP, ex Carbon Disclosure Project, e che sono esposte a impatti sostanziali sulla loro attività a causa dell’acqua, prevede che i problemi idrici potrebbero limitare la crescita della loro attività attraverso la riduzione/interruzione della capacità produttiva, la chiusura di attività o vincoli alla crescita (Figura 1).
Un’organizzazione del settore dei materiali si distingue quando dimostra di saper ridurre gli effetti del consumo di acqua nell’intera economia e di essere un buon amministratore delle risorse idriche. Deve offrire soluzioni di risparmio idrico agli impianti di lavaggio utilizzati nei settori sanitario, alberghiero e alimentare. I prodotti e i servizi comprendono sistemi di pretrattamento delle acque industriali, riutilizzo delle acque industriali, sistemi di lubrificazione dei nastri trasportatori ad alta efficienza idrica e trattamento delle acque reflue. Per un’importante catena alberghiera, il servizio di consegna di prodotti chimici dell’azienda sostituisce i fusti monouso di prodotti chimici per la pulizia, riducendo gli sprechi e migliorando la sicurezza sul lavoro, mentre le sue soluzioni per il lavaggio delle stoviglie e la pulizia della casa riducono i tempi di lavaggio, il consumo idrico e la temperatura dell’acqua per le stoviglie e gli imballaggi in plastica utilizzati nei servizi di pulizia. Si stima un risparmio di 57 milioni di galloni d’acqua e di 1.400 tonnellate di emissioni di gas serra all’anno per la catena alberghiera.
Figura 1: Impatti potenziali del rischio idrico nelle operazioni dirette e nella catena di approvvigionamento
Aziende che prevedono un impatto sostanziale del rischio idrico

Fonte: High and Dry: How Water Issues Are Stranding Assets, un rapporto commissionato dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) in Svizzera. Maggio 2022.
L’azienda si è impegnata ad aiutare i propri clienti a risparmiare 300 miliardi di galloni d’acqua all’anno, equivalenti al fabbisogno annuale di acqua potabile di 1 miliardo di persone entro il 2030, riducendo il fabbisogno idrico nelle attività dei clienti. Inoltre, l’azienda mira a reintegrare oltre il 50% del suo prelievo totale di acqua nei siti ad alto rischio, attraverso la collaborazione con le ONG e le comunità locali.
Ridurre l’impatto: silvicoltura sostenibile
Vi sono vantaggi anche per le aziende che riconoscono e mitigano i rischi di deforestazione (Figura 2) fra i quali, per esempio, l’aumento del valore del marchio, la richiesta di materiali certificati o a deforestazione zero, la disponibilità di prodotti a ridotto impatto ambientale, la trasparenza e la resilienza della catena di approvvigionamento.1
Figura 2: Impatto finanziario potenziale delle opportunità segnalate in ambito forestale (in miliardi)

Fonte: “The Forest Transition: From Risk to Resilience”, Rapporto globale sulle foreste 2023, CDP. Luglio 2023. Mostra le opportunità legate alle foreste individuate dalle 231 aziende partecipanti. I mercati comprendono l’aumento della domanda di materiali certificati o di prodotti a ridotto impatto ambientale; la resilienza comprende una maggiore resistenza della catena di approvvigionamento e l’adattamento ai cambiamenti climatici; i prodotti e i servizi comprendono l’aumento del valore del marchio e le opportunità di R&S e innovazione; l’efficienza comprende l’aumento dell’efficienza dei processi di produzione e distribuzione e i risparmi sui costi; gli incentivi finanziari comprendono l’emissione di obbligazioni verdi e il margine di prezzo aggiuntivo per i materiali a deforestazione zero.
Un grande rivenditore nel settore dei beni di consumo voluttuari è da tempo leader nella promozione della silvicoltura sostenibile e i suoi prodotti in legno possono avere un impatto significativo, dato che il legname è in cima alla classifica dei prodotti ad alto rischio responsabili della maggior parte della deforestazione legata all’agricoltura (Figura 3). L’azienda ha adottato la sua prima politica per l’acquisto di legname nel 1999, impegnandosi a privilegiare il legno di provenienza sostenibile e a eliminare gli acquisti di legno proveniente da regioni a rischio in tutto il mondo.
L’azienda si è adoperata per promuovere la biodiversità, tra cui la tracciabilità dell’origine di tutti i prodotti in legno che commercializza. Rientra nel processo di verifica della produzione sostenibile, che avviene utilizzando gli standard di certificazione del Forest Stewardship Council (FSC). Dal 2000 l’azienda ha sviluppato programmi per l’acquisto di prodotti in legno FSC, come porte, pannelli e mobili da giardino, da oltre 60 fornitori globali. Inoltre, ha spostato più del 90% dei suoi acquisti di cedro in foreste di seconda e terza crescita, mentre il resto proviene da aree sottoposte al controllo delle comunità locali.
I fornitori preferiti dall’azienda contribuiscono inoltre a mantenere le foreste sostenibili grazie alla loro capacità di resistere agli incendi. Ad esempio, un fornitore attua la riduzione dei carburanti rimuovendo i materiali combustibili in eccesso che aiutano gli incendi boschivi a rimanere più vicini al suolo, dove possono essere controllati in modo più sicuro dai vigili del fuoco prima che raggiungano la volta della foresta.
Figura 3: Prodotti di base ad alto rischio per la deforestazione legata all’agricoltura
Percentuale di aziende partecipanti nel 2022

Fonte: “The Forest Transition: From Risk to Resilience”, Rapporto globale sulle foreste 2023, CDP. Luglio 2023. Su 810 società che hanno rilasciato informazioni su almeno una delle sette commodity ad alto rischio, pari a 1.375 informazioni raccolte a livello di commodity.
Finanziamento della biodiversità
Oltre ai modelli di business che sostengono la biodiversità, è importante anche erogare finanziamenti per gli sforzi tesi ad accrescere la biodiversità. Le grandi imprese finanziarie possono avere un ruolo chiave in questo senso, attraverso la sottoscrizione di obbligazioni verdi che favoriscano la protezione del capitale naturale. Una grande società di servizi finanziari ha annunciato l’obiettivo di finanziare e promuovere iniziative ecologiche per un controvalore di 1.000 miliardi di dollari entro il 2030, nell’ambito del più ampio obiettivo di sviluppo sostenibile da 2,5 miliardi di dollari. Le iniziative verdi comprendono aree legate alla biodiversità come la gestione delle acque, l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, oltre alla conservazione e alla biodiversità, che si concentra sul miglioramento degli ecosistemi della biodiversità terrestre e acquatica o delle foreste.
Nell’ambito di questo obiettivo, nel 2022 la società è stata uno dei principali sottoscrittori di un green bond da 350 milioni di dollari emesso da The Nature Conservancy, la più grande emissione di questo genere di strumenti finanziari che sia mai avvenuta da parte di un’organizzazione no-profit di conservazione. Si prevede che l’emissione aiuterà The Nature Conservancy a evitare o catturare l’emissione di 3 miliardi di tonnellate metriche di anidride carbonica equivalente (CO2e) e a conservare 650 milioni di ettari di terra sana, 30 milioni di ettari di acqua dolce e 4 miliardi di ettari di oceani.
Crediti di carbonio basati sulla natura: le fasi iniziali
Questa azienda sottolinea anche il valore dei crediti di carbonio basati sulla natura: si tratta di crediti acquistabili da un’impresa per finanziare soluzioni al cambiamento climatico basate sulla natura, per contribuire a compensare le proprie emissioni. Oltre a rifornirsi di energia rinnovabile per ridurre l’impronta di carbonio, l’impresa acquista anche crediti di carbonio di alta qualità basati sulla natura che aiutano a ripristinare l’ambiente naturale, contribuendo a compensare il resto delle sue emissioni. Un acquisto nel 2022 è venuto dal Progetto Blue Carbon del Delta dell’Indo, nel sud-est del Pakistan, uno dei più grandi progetti di ripristino della foresta di mangrovie al mondo. Le mangrovie sono tra gli ecosistemi più diversificati e vulnerabili del mondo e sono efficaci pozzi di assorbimento del carbonio; in questo caso sono anche importanti habitat per specie minacciate e in via di estinzione e fungono da barriera protettiva, mitigando i potenziali danni di uragani e tsunami.
Conclusioni
Molte società sono già impegnate a migliorare la biodiversità per l’importanza economica che riveste. Non si è ancora arrivati a sviluppare misurazioni standardizzate della biodiversità a livello industriale, ma gli accordi internazionali stanno stimolando l’azione politica e la rilevanza della biodiversità per le aziende è destinata ad aumentare. ClearBridge continuerà ad analizzare e a coinvolgere le aziende sui rischi e le opportunità legati alla natura, cercando di costruire aziende più resilienti in un mondo più resiliente.
- Fonte: “The Forest Transition: From Risk to Resilience”, Rapporto globale sulle foreste 2023, CDP. Luglio 2023. Pagina 36.
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