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Anteprima

Negli anni '80, una catena di fast food americana ha lanciato il memorabile slogan “Where's the beef?” (“Dov'è la carne?”) per indicare che la concorrenza non offriva abbastanza sostanza, in quel caso, carne! In questo aggiornamento sui Mercati Emergenti (ME) dedichiamo un po' di tempo a spiegare perché riteniamo che i ME rappresentino un’asset class interessante. La domanda che ci viene posta più spesso è: “Qual è il catalizzatore che farà progredire i mercati emergenti?”

In questo caso, vorremmo usare un'analogia facile da ricordare e mettere in luce “la sostanza” per la crescita degli utili dell’asset class. In qualità di investitori trainati dalle azioni e dai fondamentali, questa è una lente fondamentale attraverso la quale osserviamo gli investimenti del nostro fondo.

L'aspetto interessante degli utili dei ME è la loro criticità nel trainare la performance dell'asset class durante cicli di lungo periodo. Se analizziamo la performance dei ME rispetto ai mercati sviluppati (MS) nel lungo termine, notiamo che la crescita relativa degli utili è uno dei principali fattori di sovraperformance dei mercati emergenti.

Ad esempio, il tasso di crescita annuale composto (CAGR) degli utili per azione (EPS) a 35 anni degli Stati Uniti è stato del 6,4%1. Storicamente abbiamo osservato che nei periodi di forte sovraperformance delle azioni ME si registra una crescita degli utili a due cifre (forte sia su base assoluta che relativa).

Fortunatamente, siamo giunti a un punto di svolta fondamentale e, a nostro avviso, ci sono molti indizi che depongono a favore di un superamento da parte degli utili dei ME rispetto a quelli dei titoli dei mercati sviluppati. La spinta è data da tassi di crescita (PIL) più elevati e da una minore pressione sui margini dovuta all'attenuarsi delle forze inflazionistiche. Inoltre, le società tecnologiche dei mercati emergenti sono supportate anche da un forte posizionamento di mercato e da fattori di crescita strutturali come l'intelligenza artificiale (IA).



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