CONTRIBUTORI

Francis Gannon
Co-Chief Investment Officer, Managing Director
La ripresa delle small-cap
Dopo un andamento deludente nel secondo trimestre 2024, nel terzo trimestre le small-cap hanno messo a segno un recupero e realizzato un forte progresso su base sia assoluta sia relativa. L’indice Russell 2000 nel terzo trimestre 2024 è salito del 9,3%, superando il Russell 1000 Large-Cap (+6,1%) e il Russell Top 50 Mega-Cap (+4,2%). Nel terzo trimestre la curva dei rendimenti per i principali indici Russell ha seguìto un andamento ad arco o ad accento circonflesso, con un rialzo dell’indice Russell Microcap dell’8,3% e un’avanzata pari al 9,2% del Russell Midcap.
La risalita delle small-cap
Rendimenti dell’indice Russell 30/6/24-30/9/24

Fonte: Russell Investments. La performance passata non costituisce una garanzia di risultati futuri.
Questi risultati incoraggianti hanno smentito l’andamento eterogeneo e divergente della performance nel trimestre. Il Russell 2000, ad esempio, ha realizzato tutti, o la maggior parte, dei suoi risultati positivi durante un mese di luglio stellare, quando è salito del 10,2%, per poi indebolirsi ad agosto (-1,5%) e settembre (+0,7%). L’andamento delle large-cap è stato invece più omogeneo, con rendimenti bassi ma positivi ogni mese sia per il Russell 1000 sia per il Russell Top 50.
I rendimenti degli indici azionari non statunitensi hanno seguìto un andamento analogo. L’indice MSCI ACWI ex-USA Small-Cap è salito dell’8,9% nel terzo trimestre 2024 e 11,9% dall’inizio dell’anno fino alla fine del periodo che si è chiuso il 30/9/24, a fronte di un aumento dell’indice MSCI ACWI ex-USA Large-Cap pari al 7,7% nel terzo trimestre 2024 e del 14,8% dall’inizio dell’anno fino alla fine del periodo che si è concluso il 30/9/24.
La lunga strada per riconquistare la leadership del mercato
Ovviamente nel trimestre non sono mancate le novità; la più importante tra queste, almeno dal punto di vista degli investimenti, è arrivata a metà settembre, quando la Fed ha (finalmente) tagliato di 50 punti base i tassi d’interesse, annunciando anche la possibilità di un secondo taglio prima della fine di quest’anno. L’inflazione ha continuato a mantenersi su livelli moderati mentre la disoccupazione è rimasta bassa, e il PIL è stato aggiornato al rialzo.
Anche a fronte di questo scenario promettente, siamo consapevoli che le small-cap devono ancora fare molta strada per tornare in vetta, considerando che le large-cap hanno continuato a essere al comando per i primi nove mesi del 2024. Il rialzo del Russell 2000 per il periodo dall’inizio dell’anno fino al 30/9/24 è stato dell’11,2% mentre il Russell 1000 e il Russell Top 50 sono avanzati rispettivamente del 21,2% e 27,3%. Riteniamo comunque che una confluenza di fattori possa aiutare le small-cap a sostenere la leadership del mercato, come descriviamo più dettagliatamente qui di seguito.
Un’occhiata all’interno delle small-cap
Nel terzo trimestre, la forza del valore è stata apprezzata quasi quanto la sovraperformance delle small-cap. L’Indice Russell 2000 Value nel terzo trimestre 2024 è salito del 10,2%, contro l’8,4% guadagnato dal Russell 2000 Growth. La forza dell’indice di small-cap value è derivata soprattutto dai titoli finanziari (che costituiscono quasi il 30% dell’indice), e, all’interno di quel settore, dalle banche (che costituiscono quasi il 20% dell’indice: più di qualsiasi altro comparto, senza contare i gruppi industriali). Con un’unica eccezione, tutti gli altri 10 settori, hanno contribuito positivamente nel terzo trimestre; l’unico detrattore è stato l’Energia.
Facendo un parallelo tra le dinamiche dall’inizio dell’anno tra small- e large-cap, il Russell 2000 Value è rimasto arretrato rispetto al Russell 2000 Growth per i primi nove mesi del 2024, con un rialzo del 9,2% rispetto al 13,2% del secondo, tuttavia lo spread tra gli indici di stile delle small-cap è stato molto più contenuto fino alla fine di settembre. Riteniamo che nei prossimi mesi l’economia in crescita dovrebbe continuare a sostenere i titoli value.
La storia del settore delle small-cap
Complessivamente nel Russell 2000 la varietà dei contributi è stata simile a quella che ha funzionato nell’indice delle small-cap value. Il contributo maggiore è derivato dai titoli finanziari, nonostante una quota inferiore del rendimento nel terzo trimestre 2024, seguiti da sanità, industria e immobiliare. Due di questi sono settori fortemente sensibili ai tassi d’interesse, mentre molte imprese del comparto sanitario hanno percepito analogamente il possibile vantaggio di un rifinanziamento con tassi più allettanti del debito a tasso variabile. L’unico detrattore è stato il settore energetico. I comparti migliori per il terzo trimestre 2024 sono state le banche e la biotecnologia, seguite a una distanza notevole dai beni durevoli per la casa derivanti dai consumi discrezionali.
Un trimestre robusto per 10 degli 11 settori di small-cap
Titoli peggiori e migliori per settore nel Russell 2000 per il terzo trimestre 2024

Fonte: Russell Investments. La performance passata non costituisce una garanzia di risultati futuri.
Dall’inizio dell’anno al 30/9/24, tutti gli 11 settori si sono mantenuti in attivo, e i quattro migliori hanno registrato risultati piuttosto vicini tra loro: industria, finanza, tecnologia dell’informazione e sanità. I settori migliori in assoluto sono stati biotecnologia, hardware tecnologico, archiviazione e periferiche per la tecnologia dell’informazione, e banche.
Le stelle delle small-cap si stanno allineando?
Riteniamo che l’economia statunitense ancora in crescita, e un contesto storicamente più tradizionale per i tassi d’interesse, possano essere una combinazione vincente affinché le small-cap riconquistino la leadership, nonostante il livellamento dei risultati di luglio per il Russell 2000 ad agosto e settembre. La nostra prospettiva ha origine da tre osservazioni supportate dai dati. Primo, è raro che il Russell 2000, o qualsiasi altro indice azionario, realizzi un rendimento mensile a due cifre. Per le small-cap, è avvenuto solo 22 volte dal lancio del Russell 2000 il 31/12/78. I rendimenti medi a 3, 6 e 12 mesi per le small-cap dopo una performance mensile di almeno il 10% o superiore sono stati notevoli, e ben oltre le medie mobili mensili del Russell 2000, come si può vedere nel grafico sottostante.
I rendimenti mensili a doppia cifra hanno determinato rendimenti successivi in crescita per le small-cap
Rendimenti mensili medi del Russell 2000 superiori al 10% vs. rendimenti mensili consecutivi dal lancio (31/12/78)

Fonte: Russell Investments. I rendimenti passati non sono indicazione o garanzia di rendimenti futuri.
Visto il recente taglio dei tassi della Fed, abbiamo esaminato anche l’andamento delle small-cap dopo i precedenti tagli dei tassi. La nostra analisi ci ha riportato al novembre 1957 (i dati relativi ai tassi dei Fed Funds risalgono a luglio 1954, con il primo taglio registrato nel 1957). Come sempre, guardando agli anni precedenti la nascita del Russell 2000 e del Russell 1000 del 31/12/78, abbiamo utilizzato il Center for Research in Security Prices 6-10 (“CRSP 6-10”) e CRSP 1-5 Indexes come proxy per i titoli azionari rispettivamente di small- e large-cap. Il grafico riportato qui di seguito mostra come le small-cap abbiano superato le large-cap nei periodi di 3, 6 e 12 mesi successivi ai tagli dei tassi della Fed, e in ciascun periodo i rendimenti medi sono stati a doppia cifra.
Buona performance delle small-cap dopo i precedenti tagli dei tassi della Fed
Performance CRSPP 6-10 e 1-5 dopo i tagli iniziali dei tassi della Fed

Fonte: CRSP.La performance passata non costituisce una garanzia di risultati futuri.
I rendimenti medi annualizzati su 3 anni del Russell 2000 sono rimasti stagnanti per vari mesi, il che non sorprende visto che le small-cap hanno chiuso il terzo trimestre 2024 senza aver raggiunto un nuovo picco rispetto a quello precedente che risale a tre anni fa, l’8/11/21. In effetti, il Russell 2000 ha chiuso il terzo trimestre con un calo del -4,7% rispetto a quel picco, mentre le large cap hanno continuato a raggiungere nuovi massimi fino alla fine di settembre. Il rendimento totale medio annualizzato su 3 anni per il periodo fino al 30/9/24 è stato pari all’1,8%. La nostra terza osservazione riguarda dunque ciò che avviene alla performance delle small-cap dopo periodi di prestazione bassa o negativa, e nello specifico dopo aver realizzato rendimenti annualizzati su 3 anni del 3% o inferiori. Come mostra il grafico sottostante, a questi periodi di performance inferiore alla media sono seguiti periodi di rendimenti superiori alla media.
Per il 99% del tempo, rendimenti triennali positivi hanno seguìto mercati a basso rendimento
Performance successiva media annualizzata su 3 anni per il Russell 2000 dopo intervalli di rendimenti annualizzati su 3 anni inferiori al 3% dal 31/12/81 al 30/9/24

Fonte: Russell Investments. I rendimenti passati non sono indicazione o garanzia di rendimenti futuri.
Inoltre le small-cap hanno un vantaggio sulle large-cap in termini di crescita stimata degli utili per il resto del 2024 e 2025. Considerando il nostro parametro preferito di valutazione dell’indice, il valore d’impresa rispetto agli utili al lordo di interessi e imposte, risulta che le valutazioni del Russell 2000 rispetto al Russell 1000 hanno chiuso il mese di settembre avvicinandosi al livello più basso degli ultimi 25 anni. Un elemento che rafforza l’interesse assoluto e relativo delle small-cap è la situazione del rapporto prezzo/utili del Russell 2000, che alla fine del terzo trimestre 2024 era inferiore alla sua media armonica ponderata su 25 anni. A nostro giudizio, ciò contribuisce a rendere il quadro favorevole.
Definizioni
L’indice Russell 1000 è un indice non gestito, ponderato per la capitalizzazione, di azioni nazionali large-cap. Misura la performance delle 1.000 maggiori società statunitensi quotate in borsa che fanno parte dell’indice Russell 3000.
L’Indice Russell 2000 è un indicatore che rappresenta le performance delle azioni small-cap negli Stati Uniti. Questo indice include le azioni delle 2.000 società più piccole all’interno dell’indice Russell 3000, che rappresenta un ampio spettro di società quotate in borsa negli Stati Uniti.
Gli indici Russell 2000 Value e Growth sono costituiti dai rispettivi titoli value e growth del Russell 2000, come stabilito da Russell Investments.
L’indice Russell Microcap misura la performance del segmento microcap del mercato azionario statunitense.
L’indice Russell Top 50 Mega Cap è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato dei 50 titoli più importanti dell’ampio universo Russell 3000 di azioni statunitensi.
L’indice Russell Midcap misura la performance del segmento delle mid-cap nell’universo delle azioni statunitensi, ed è un sottogruppo del Russell 1000® Index del quale fanno parte circa 800 dei titoli più piccoli in base a una combinazione della loro capitalizzazione di mercato e della presenza attuale nell’indice.
L’indice MSCI ACWI ex USA Small Cap è un indice non gestito, ponderato per la capitalizzazione, di azioni globali a bassa capitalizzazione, esclusi gli Stati Uniti.
L’indice MSCI ACWI ex USA Large Cap è un indice non gestito, ponderato per la capitalizzazione, di azioni globali ad alta capitalizzazione, esclusi gli Stati Uniti.
L’indice CRSP 6-10 rappresenta i rendimenti della metà piccola del mercato azionario statunitense, mentre l’indice CRSP 1-5 rappresenta i rendimenti della metà più ampia del mercato azionario.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. La performance passata non costituisce una garanzia di risultati futuri. Va ricordato che non è possibile investire direttamente in un indice. I rendimenti dell'indice non gestito non riflettono commissioni, spese od oneri di vendita.
I titoli azionari sono soggetti a fluttuazioni dei prezzi e a possibili perdite del capitale investito.
Le materie prime e le valute incorporano un maggior rischio legato a condizioni di mercato, politiche, regolamentari e naturali e potrebbero non essere adatte a tutti gli investitori.
Le azioni a bassa e media capitalizzazione comportano una volatilità e rischi maggiori rispetto alle azioni ad alta capitalizzazione.
I Treasury USA sono obbligazioni di debito dirette emesse e garantite “dalla piena fiducia e dal credito” del governo degli Stati Uniti. Il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui Treasury USA quando i titoli sono detenuti fino alla scadenza. A differenza dei Treasury USA, i titoli di debito emessi dalle agenzie federali e da enti paragovernativi e gli investimenti associati possono non essere garantiti dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Anche quando il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui titoli, tale garanzia non si applica a perdite risultanti da cali del loro valore di mercato.
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Le cifre e i dati citati in quest’articolo provengono da Russell Investments, FactSet, Bloomberg e Reuters.
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