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In questo numero

I temi discussi durante il nostro Simposio annuale sugli investimenti guidano il nostro processo di ricerca. In un orizzonte d’investimento più lungo, riteniamo che le azioni globali presentino ancora un maggiore potenziale di performance rispetto alle obbligazioni globali e risentano solo marginalmente delle aspettative di crescita meno rapida. Nei Paesi sviluppati, i livelli di partenza relativamente bassi dei tassi di interesse continuano a prospettare rendimenti complessivamente modesti in tutti gli asset obbligazionari, frenando di conseguenza il risultato generale atteso da questa classe di asset.

Siamo consapevoli che non realizzeremo le nostre prospettive di più lungo termine in modo lineare e che il mantenimento di un portafoglio diversificato di premi al rischio, oltre ai tradizionali benefici di un portafoglio bilanciato tra azioni e obbligazioni, rappresenti la via più sicura verso rendimenti potenziali stabili.

Temi principali alla base delle nostre view

  • La crescita globale rallenta ma si conferma solida

L’anno prossimo prevediamo un periodo di espansione globale superiore alla media, che potrebbe tuttavia essere già ampiamente scontata nelle aspettative degli investitori. I consumatori delle economie sviluppate conservano una solida posizione finanziaria. Le divergenze regionali saranno accentuate dall’accesso ai vaccini e dal persistere delle politiche accomodanti.

  • L’inflazione elevata è per lo più transitoria ma permangono importanti rischi

L’inflazione globale ha superato le stime consensuali, spinta al rialzo dalla domanda di beni. Le persistenti strozzature dell’offerta stanno facendo crescere l’inflazione primaria, ma dovrebbero allentarsi nella prima parte del 2022. Nel lungo periodo, i fattori disinflazionistici secolari, come la tecnologia e la globalizzazione, rimangono solidi.

  • Politiche ancora espansive malgrado il progressivo inasprimento

I tassi delle banche centrali dovrebbero rimanere bassi o negativi in termini reali. Anche se le banche centrali stanno abbandonando le misure emergenziali in risposta alla crisi, ridimensionando gli acquisti di titoli e operando incrementi selettivi dei tassi, la liquidità globale dovrebbe mantenersi abbondante. Inoltre, gli obiettivi fiscali favoriscono una politica di orientamento espansivo e prospettive più stabili, anche dove i rischi geopolitici sono più alti.

Posizionamento tattico

  • Manca ancora una gestione agile

A medio termine, restiamo convinti che le azioni offrano un potenziale di rendimento superiore rispetto alle obbligazioni e che continueranno a maturare il loro premio al rischio.

La nostra preferenza per le azioni è meno marcata rispetto al passato poiché la solidità dei dati economici è in gran parte scontata dai mercati. Restiamo convinti che occorra una gestione agile per affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi mesi.

  • I prezzi delle obbligazioni restano elevati

Nell’universo obbligazionario globale, la nostra analisi di lungo periodo evidenzia ancora rendimenti potenziali modesti, specialmente per i titoli di Stato. Probabilmente, però, i bassi rendimenti riflettono fattori demografici e la domanda di asset idonei, che sono destinati a persistere. Ad ogni modo, una crescita solida rende attrattivi i fondamentali delle obbligazioni a basso rating, come i prestiti e le obbligazioni high yield.

  • Opportunità in asset alternativi

Quando cerchiamo asset alternativi che possano compensare le esposizioni “rischiose” ad azioni e credito societario, guardiamo con favore agli asset reali. A nostro giudizio, il rendimento atteso dagli asset alternativi rimane modesto rispetto a quello delle azioni e la loro presenza in un portafoglio a più lungo termine è giustificata essenzialmente dal loro contributo marginale alla riduzione del rischio.



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