CONTRIBUTORI

Jonathan Curtis
Research Analyst, Portfolio Manager, Franklin Equity Group®
Con l’aumento delle persone vaccinate e il ritorno a un quadro di normalità economica, secondo Jonathan Curtis di Franklin Equity Group i temi della trasformazione digitale che hanno beneficiato di uno slancio durante la crisi del COVID-19 stanno ancora muovendo i loro primi passi. Curtis individua ancora molteplici opportunità nel settore tecnologico, nonostante un recente calo di interesse degli investitori nel primo trimestre.
In generale, nel primo trimestre dell’anno le azioni globali si sono apprezzate, ma gli investitori hanno perso interesse verso le società informatiche (IT) e quattro fattori chiave hanno accentuato la volatilità del mercato: valutazioni elevate; rialzo dei tassi di interesse; aumento delle aspettative inflazionistiche; infine, una rotazione nei settori interessati dalle “riaperture” che dovrebbero beneficiare di un miglioramento dei tassi di vaccinazione contro il COVID-19.
All’inizio del 2021, il settore IT presentava una valutazione elevata in termini assoluti; oggi, invece, dopo il recente periodo di pressioni di vendita, ci pare valorizzato più correttamente in termini relativi. Crediamo inoltre che il settore meriterebbe un premio di valutazione rispetto al resto del mercato, poiché le società che lo compongono evidenziano un miglioramento della loro qualità; pensiamo per esempio al numero crescente di fonti di entrate ricorrenti, alla solidità complessiva dei loro bilanci e margini EBITDA1, come pure al loro potenziale di crescita. Riteniamo che il settore offra una valida esposizione a forti opportunità secolari legate al tema della trasformazione digitale (DT), che a nostro giudizio non è che all’inizio e potrebbe rivelarsi una proficua componente ciclica a leva elevata nella fase di riaperture e di investimenti infrastrutturali post-pandemia.
Rimaniamo concentrati sul grande tema della DT, che riguarda l’utilizzo di software e dati per comprendere meglio i clienti e i processi aziendali e la tecnologia per trasformare radicalmente il modo di lavorare delle imprese. Crediamo che la DT abbia appena iniziato a generare opportunità e che muoverà flussi multimiliardari. La pandemia ha fatto puntare i riflettori sulla nostra tesi che, a nostro avviso, offrirà ancora opportunità.
Anche se le persone iniziano a vaccinarsi e le condizioni economiche tornano alla normalità, nei prossimi anni riteniamo che le imprese si dedicheranno a separare ciò che ha funzionato da ciò che non ha funzionato durante la crisi, a concentrarsi su ciò che ha funzionato, ad abbandonare ciò che non ha funzionato e a continuare a portare avanti o far avanzare i loro percorsi digitali. I clienti hanno anche appreso nuovi comportamenti digitali, che riteniamo duraturi, per svolgere attività che prima si effettuavano di persona. In breve, crediamo di iniziare appena a cogliere ciò che la digitalizzazione delle esperienze dei consumatori e delle imprese renderanno possibile, e nei prossimi anni prevediamo una moltitudine di potenziali opportunità di investimento.
Impatto dell’aumento dei tassi d’interesse sul settore tecnologico
Nell’ultimo trimestre, gli investitori hanno messo sul piatto della bilancia da un lato il tenace ottimismo riguardo agli stimoli politici e alla riapertura dell’economia e, dall’altro, i timori per l’aumento dei rendimenti obbligazionari e il possibile surriscaldamento economico. I mercati del credito hanno condizionato i mercati azionari per buona parte del trimestre: il rendimento del Treasury USA a 10 anni ha chiuso vicino ai suoi massimi da oltre un anno, in un quadro di crescenti aspettative inflazionistiche e miglioramento delle prospettive macroeconomiche.
In linea teorica, i rialzi dei tassi d’interesse incidono negativamente sui settori di crescita di lungo periodo come quello tecnologico, la cui capacità di generare utili matura in buona parte a distanza di molti anni. Tuttavia, un aumento dei tassi per “giusti motivi” - in particolare, un contesto economico in via di miglioramento - a nostro giudizio potrebbe preannunciare investimenti sostenuti nella tecnologia e nella crescita da parte delle imprese che vedono migliorare le loro prospettive economiche. Inoltre, il saldo di cassa positivo registrato dal settore IT indica che probabilmente non dovrà farsi carico della spesa per interessi che altri settori potrebbero trovarsi a sostenere se costretti a rifinanziare il loro debito. Crediamo che il settore possa crescere molto più velocemente dell’inflazione, avendo capacità di determinazione dei prezzi (grazie alla sua leva sulla produttività) e un basso impiego di asset, che rappresentano fattori di bilanciamento. Pertanto, crediamo che i fondamentali del settore dovrebbero difendersi bene in un contesto inflazionistico.
Rotazione settoriale
Parte del calo dei titoli tecnologici è stato attribuito alla vendita delle posizioni tecnologiche cresciute maggiormente l’anno scorso, i cui proventi vengono reinvestiti nei titoli potenzialmente beneficiari dell’aumento della spesa per le infrastrutture. Riteniamo che la tecnologia sia diventata un’area di crescita sia secolare che ciclica del mercato. La crescita secolare è sostenuta dal trend di lungo periodo della trasformazione digitale, mentre quella ciclica è trainata dalla maggior spesa tecnologica di imprese e famiglie al migliorare delle loro prospettive. Negli ultimi 50 anni, secondo la Camera di Commercio degli Stati Uniti, la spesa in attrezzature tecnologiche, software e ricerca e sviluppo è cresciuta fino a superare il 50% di tutti gli investimenti privati in capitale fisso.2
Come esempi di spesa per infrastrutture che aiuta il settore tecnologico citiamo quella per caricabatterie e sistemi per veicoli, di cui beneficiano i fornitori di componenti, e la promozione di un maggiore accesso alla banda larga, di cui beneficiano i produttori di apparecchiature per le telecomunicazioni, sia via cavo che wireless. Qualsiasi spesa tecnologica avvantaggerà anche i produttori di chip; questo segmento sta già registrando limitazioni dell’offerta, ma l’anno prossimo prevediamo che si interverrà per incrementare la produzione domestica.
Fra i rischi che stiamo monitorando vi è poi il COVID-19, poiché i ceppi varianti e l’allentamento delle misure di distanziamento sociale favoriscono nuovi focolai e nuovi lockdown. Vista l’ormai massiccia distribuzione dei vaccini, crediamo che le imprese inizino a nutrire maggiore fiducia sulle loro prospettive e, di conseguenza, aumenteranno gli investimenti in tutto il comparto tecnologico.
Un altro rischio potenziale deriva dai rapporti commerciali fra Stati Uniti e Cina. Nei primi giorni del suo mandato, dobbiamo ancora capire quale sarà esattamente la strategia commerciale del nuovo presidente USA Joe Biden riguardo alla Cina. Ciò detto, sembra che l’amministrazione stia mantenendo la linea sulle promesse del suo predecessore Trump, pur offrendo un ramoscello d’olivo come prova del suo impegno. Ci ha sorpreso anche l’assertività con cui Pechino ha cercato di esercitare un maggiore controllo sulle grandi imprese tecnologiche cinesi, fra le quali Alibaba.
Inoltre, prestiamo grande attenzione al contesto normativo generale, specialmente negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, dove indagini sulle pratiche commerciali hanno coinvolto i principali leader digitali, fra cui Alphabet, Amazon, Facebook ed Apple.
Nonostante le possibili avversità e la recente volatilità, siamo molto ottimisti sulle prospettive di lungo termine del settore tecnologico. Continuiamo a osservare opportunità in settori quali software applicativi, semiconduttori e software di sistema - nei quali operano molte aziende di qualità che presentano opportunità di crescita secolare legate alla trasformazione digitale, in gran parte attraverso l’offerta degli strumenti e dei servizi di cui le aziende necessitano per aggiornare i loro prodotti e processi al fine di proporli in un formato digitale più ricco di dati. Pur non potendo escludere nel tempo possibili turbolenze di breve periodo, riteniamo che la trasformazione digitale e i suoi sottotemi accompagneranno durevolmente la ripresa economica.
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EBITDA = utili al lordo di interessi, imposte e ammortamenti.
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Fonti: Bloomberg, Camera di Commercio degli Stati Uniti, dati al 17 agosto 2020.
Quali sono i rischi?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Gli investimenti in industrie in rapida crescita, quali il settore tecnologico (storicamente volatile), possono determinare fluttuazioni dei prezzi più elevate, soprattutto nel breve termine, a causa della rapidità dei cambiamenti e dello sviluppo dei prodotti, nonché dei regolamenti governativi delle società che privilegiano i progressi scientifici o tecnologici o un’approvazione regolamentare per nuovi farmaci e strumenti medici.
Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le informazioni fornite non costituiscono una raccomandazione o una consulenza finanziaria individuale per un titolo, una strategia o un prodotto d’investimento particolare e non costituiscono un’indicazione delle intenzioni di negoziazione di alcun portafoglio gestito da Franklin Templeton.
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