CONTRIBUTORI

Sukumar Rajah
Senior Managing Director, Director of Portfolio Management
Franklin Templeton Emerging Markets Equity
Singapore
L’India è un’economia che si sta urbanizzando dinamicamente, con una classe media in rapida espansione. Leggi per saperne di più riguardo a questa vasta economia, e i motivi per cui è una destinazione interessante per gli investimenti, a cura di Sukumar Rajah, Emerging Markets Equity.
L’India è un’economia che si sta urbanizzando dinamicamente, con una classe media in rapida espansione. La convergenza di questi megatrend è il propulsore di tre temi sui quali si concentra il nostro team degli investimenti nella ricerca di società con una crescita degli utili sostenibile e chiari vantaggi rispetto alla concorrenza, negoziate con uno sconto rispetto al loro valore intrinseco.
- Aumento dei redditi. Entro il 2030, nelle aree urbane il reddito annuale pro capite aumenterà a 4.700 dollari statunitensi.1 Ciò darà impulso al potere di spesa, accelerando anche il passaggio della spesa retail da informale a formale.
- Consumi locali. Il nostro team ha individuato tre modelli di attività che caratterizzano il tema dei consumi locali in India: l’economia della condivisione, l’aggregazione dei servizi e i servizi in abbonamento.
- Diversificazione della catena di fornitura globale. Secondo le previsioni, questo tema dovrebbe essere vantaggioso per i settori tecnologici e dell’energia rinnovabile.
Sintesi della situazione demografica e finanziaria dell’India

Fonti: International Monetary Fund, Statista. Non vi è alcuna garanzia che un’eventuale stima, proiezione o previsione si realizzi.
Aumento dei redditi
L’India vive attualmente lo stesso trend di urbanizzazione e crescita del reddito medio che aveva caratterizzato la Cina negli anni 2000. Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI), entro il 2030 il reddito pro capite nelle aree urbane dell’India aumenterà dai 2.200 dollari statunitensi attuali a 4.700 dollari statunitensi.2 Storicamente, quando aumenta il numero dei consumatori con un reddito annuale superiore a 3.000 dollari statunitensi, tendono ad aumentare rapidamente anche i consumi, soprattutto per i beni discrezionali e durevoli.
Caratteristiche delle famiglie indiane
Secondo le previsioni, entro il 2030 il 40% della popolazione vivrà in centri urbani, rispetto al 34% nel 2018.3 Il reddito dei residenti in centri urbani è più alto; da un sondaggio del 2015 era risultato che solo il 25% delle famiglie che vivevano in aree rurali aveva un reddito superiore a 10.000 rupie mensili, mentre nelle aree urbane questa percentuale saliva al 55%.4 L’urbanizzazione promuove una maggiore partecipazione delle donne alla forza lavoro rispetto alla media nazionale attuale del 30%, tramite un accesso più ampio a istruzione, trasporti e migliori condizioni sanitarie. Secondo le stime, l’eliminazione del divario in termini di parità di genere farebbe aumentare di due punti percentuali il prodotto interno lordo (PIL) annuale.5 I consumatori indiani con un reddito medio stanno beneficiando per primi del balzo consentito dalle comunicazioni in mobilità (definite come modalità di accesso a internet esclusivamente per mezzo degli smartphone invece che dei personal computer). Per molte persone di questo gruppo che si spostano a vivere in aree urbane, la prima interazione con una banca per prodotti finanziari, acquisti nell’economia formale e consumo di contenuti digitali stanno avvenendo tramite servizi di comunicazione in mobilità, con un’ondata di innovazione originata dalla digitalizzazione. Inoltre stanno trainando la crescita dei pagamenti digitali: la probabilità che consumatori con reddito medio effettuino pagamenti digitali supera quasi del 50% quella dei gruppi con reddito più basso (48% rispetto a 28%).6
Consumi locali
I modelli dei consumi rispetteranno caratteristiche specifiche indiane, tra cui una preferenza per cibi e bevande indiani, prodotti per la cura personale e una preferenza per il private label trainata dall’attenzione per il prezzo dei consumatori indiani. Questi modelli sono il propulsore di innovazione per imprese locali e internazionali. I menu si stanno pertanto adeguando a ingredienti esclusivamente locali indiani e preferenze per i consumi, compresa un’offerta più ampia di prodotti per vegetariani rispetto ad altri mercati.
Anche la distribuzione tramite l’e-commerce si sta adeguando alle sfide da superare, tra cui l’ampiezza delle aree urbane e l’inesistenza di un database degli indirizzi nazionale. Con la transizione dei consumatori indiani dal retail non organizzato a quello organizzato, la loro attenzione per i prezzi implica che saranno i primi a passare a marchi private label. Secondo le stime della società di consulenza Bain, entro il 2030 le vendite retail organizzate di abbigliamento e grocery con private label aumenteranno fino al 50%, rispetto alla quota del 5%-10% odierna.7
Analogamente alle controparti in altri mercati emergenti (ME), i consumatori indiani hanno scoperto come accedere gratuitamente a contenuti digitali. La spesa attuale per l’intrattenimento della popolazione indiana è la più bassa del mondo: 2%-3% della spesa, vs. 11% in Cina e 16% negli Stati Uniti.8 Stando a quanto avviene in altri mercati, sia emergenti che sviluppati, con l’aumento dei redditi i consumatori passano a contenuti d’intrattenimento a pagamento. Oggi, meno del 10% degli spettatori indiani pagano per contenuti video. Gli abbonamenti a servizi a pagamento tuttavia sono in rapido aumento, con in testa uno streaming di contenuti accessibile a un prezzo di 15 dollari statunitensi/anno. L’aumento dei redditi in India potrebbe sbloccare entro il 2030 un segmento da 200 miliardi di dollari.9
Tre modelli di attività caratterizzati da consumi locali
- L’economia della condivisione. L’India è stato il mercato dove ha avuto origine il ride-sharing, con la condivisione dei rickshaw come mezzo di trasporto usato collettivamente da colleghi per raggiungere il posto di lavoro. I consumatori indiani attenti ai prezzi inoltre sono più propensi dei peer dell’Asia orientale a usare motocicli ed elettrodomestici di seconda mano.
- Aggregazione dei servizi. Il progresso dell’urbanizzazione sta dando luogo all’aggregazione di servizi che finora non erano organizzati, tra cui servizi di pulizia, riparazioni ed estetica. Molti di questi sono disponibili su piattaforme digitali, che incoraggiano l’adozione tramite le recensioni dei peer.
- Modelli basati su abbonamenti. I consumatori indiani sono sempre più disposti a pagare 15 dollari all’anno per contenuti locali, rispetto allo stesso prezzo mensile nei mercati sviluppati. La possibilità di testare con piccole rate nuovi marchi e categorie di prodotti in India ha la stessa importanza rispetto ai mercati sviluppati. I modelli di attività con contenuti digitali specifici indiani offrono servizi a consumatori attenti ai prezzi, alla ricerca di esperienze, attingendo a un ricco catalogo di sport indiani e film di Bollywood per trainare gli abbonamenti.
Diversificazione della catena di fornitura globale
Il cambiamento post-COVID-19 delle dinamiche di catene di fornitura globali è vantaggioso per l’India, considerando che i produttori globali adottano una strategia Cina +1, caratterizzata da una base di produzione all’estero in Cina più un altro paese. Questa tendenza sta portando grandi produttori della Corea del Sud e di Taiwan a investire in India per prevenire possibili futuri problemi regolamentari e delle catene di fornitura in Cina, oltre a fornire accesso al mercato domestico indiano.
L’ampio pool indiano di lavoratori istruiti e competenti, unitamente a una maggiore sicurezza fiscale e sviluppo delle infrastrutture, è un motivo di attrazione fondamentale. La popolazione in età lavorativa indiana aumenta di 10 milioni di persone all’anno, con un’età media di 28 anni, che dovrebbe salire a 31 entro il 2030.10 A confronto, vi è un indice di dipendenza, definito come il numero di persone non più in età lavorativa e studenti rispetto al numero di persone in età lavorativa nell’economia, previsto allo 0,47 entro il 2030, rispetto a 0,52 in Cina e 0,61 negli Stati Uniti.11
Il livello di istruzione scolastica della generazione dei millennials è notevolmente superiore rispetto alla Gen X, e il compito che devono affrontare i responsabili politici è la predisposizione di un contesto che porti alla creazione di posti di lavoro, sia per i residenti urbani istruiti che per i peer rurali. La consapevolezza di questa sfida ha contribuito al lancio nel decennio scorso di una serie di programmi destinati ad aumentare l’inclusione finanziaria, ridurre la corruzione e creare un sistema fiscale più prevedibile.
Programmi e riforme includono:
- Jandhan, il programma di inclusione finanziaria che consente a tutti i cittadini di accedere a conti bancari.
- Aadhar, il più ampio sistema di identificazione basato su elementi biometrici che assegna ai residenti un indirizzo finanziario permanente.
- Una riforma dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), che crea un sistema nazionale.
Gli effetti positivi cumulativi di questi programmi si riflettono nel Doing Business Index della Banca Mondiale. La posizione in classifica dell’India è salita dal 142° posto nel 2014 al 63° nel 2021.12 Mentre la pandemia ha avuto un impatto sulle tendenze dell’investimento diretto estero (IDE), l’IDE globale è crollato del 35% attestandosi a 1 trilione di dollari statunitensi nel 2020, ma in India è aumentato del 27% a 64 miliardi di dollari.13 I settori della tecnologia, industria e sanità stanno attirando la quota maggiore degli IDE verso l’India.
Incentivi legati alla produzione
Il programma degli Incentivi Legati alla Produzione (ILP) e la proposta di investimenti in semiconduttori distribuiranno sovvenzioni valutate in 40 miliardi di dollari in cinque anni. I programmi sono concepiti per catturare l’opportunità di diversificazione della catena di fornitura, dare impulso alla spesa di capitale e aumentare la produzione domestica. Delle 14 industrie a cui mirano le sovvenzioni ILP, l’elettronica (inclusi i semiconduttori) e le energie rinnovabili rappresentano quasi la metà dei destinatari. Tecnologia ed energie rinnovabili sono i settori che beneficiano maggiormente del programma ILP. Anche i dati stanno avendo un ruolo nel promuovere un ruolo di sostituzione per le importazioni, mentre l’India prende esempio dalla Cina quando si trovava in una fase di sviluppo analoga.
Settori beneficiari: tecnologia
I ricavi del settore indiano della tecnologia sono aumentati del 16% passando a 22 miliardi di dollari nell’esercizio 2022, on i tassi di crescita più rapidi per cloud, cybersicurezza, dati e intelligenza artificiale. Per i prossimi quattro anni la crescita stimata dei ricavi è del 12,5% annuo, arrivando a 36 miliardi di dollari.14 La tecnologia e l’outsourcing in India erano stimati in 154 miliardi di dollari nel 2019,15 con l’aiuto di costi della manodopera inferiori a un decimo di quelli negli Stati Uniti e in Europa per i programmatori. Il modello di outsourcing del processo indiano è all’avanguardia mondiale e mantiene il suo vantaggio competitivo rispetto ai peer nelle Filippine, Polonia e Cina, salendo lungo la scala del valore aggiunto.
Lo schema ILP mira a nuove aree di crescita nella produzione tecnologica tramite una sostituzione per le importazioni. Ricordiamo che le attrezzature di rete per telecomunicazioni e semiconduttori devono far fronte a una forte concorrenza globale per l’investimento diretto estero, considerando che quasi tutte le grandi economie cercano di sviluppare la capacità domestica, soprattutto per i semiconduttori. Con i suoi costi vantaggiosi, l’ampio mercato domestico e i dazi imposti per proteggere nuovi produttori nelle fasi di sviluppo iniziali, siamo convinti che l’India possa competere con i peer dell’Asia orientale.
Rinnovabili
L’India si è prefissa un obiettivo di energia rinnovabile pari a 450 Gigawatt (GW) entro il 2030, con il 62% di questa nuova capacità rappresentata dall’energia solare. Attualmente la produzione di energia rinnovabile in India rappresenta il 39% della produzione di energia totale. Ipotizzando che la produzione di energia da combustibili fossili mantenga una crescita annua del 5%, entro il 2030 le energie rinnovabili rappresenterebbero il 56% della produzione totale. Ciò implica una crescita annua del 9% della produzione di energia totale, adeguata alle necessità di energia dell’economia nel resto del decennio.16
Megatrend indiani e implicazioni per gli investimenti
L’India attualmente beneficia della convergenza di due megatrend: urbanizzazione ed espansione della classe media. Questi a loro volta sono i propulsori di tre temi sui quali si concentra il nostro team degli investimenti: aumento dei redditi, consumi locali e diversificazione della catena di fornitura globale. Nel periodo 2022-25 si prevede che la crescita economica dell’India sarà la più rapida per il mondo emergente.17 In combinazione con le riforme del regime fiscale, il settore bancario e l’aumento dei redditi della classe media, ciò crea un contesto convincente per il settore societario che può far leva sulle opportunità create da questa crescita.
Note finali
- Fonte: International Monetary Fund, World Economic Outlook, aprile 2022. Non vi è alcuna garanzia che un’eventuale stima, proiezione o previsione si realizzi.
- Fonte: Ibid.
- Fonte: World Economic Forum, Bain: “Future of Consumption in Fast-Growth Consumer Markets: INDIA,” 2019. Non vi è alcuna garanzia che un’eventuale stima, proiezione o previsione si realizzi.
- Fonte: Statista, 2015.
- Fonte: Aguirre, D. et al. .“Empowering the Third Billion: Women and the World of Work.” Booz & Co.2010.
- Fonte: National Payments Corporation of India.
- Fonte: World Economic Forum, Bain: “Future of Consumption in Fast-Growth Consumer Markets: INDIA,” 2018.
- Ibid.
- Ibid.
- Ibid.
- Ibid.
- Fonte: Banca Mondiale.
- Fonte: UN Conference on Trade and Development (UNCTAD).
- Fonte: National Association of Software and Services Companies (NASSCOM). Non vi è alcuna garanzia che un’eventuale stima, proiezione o previsione si realizzi.
- Ibid.
- Fonte: Ministero dell’energia.
- Fonte: IMF World Economic Outlook, aprile 2022.
Quali sono i rischi?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Gli investimenti esteri comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti, di cui i mercati di frontiera costituiscono un sottogruppo, comportano rischi più elevati legati agli stessi fattori, oltre a quelli associati in questi mercati alle dimensioni ridotte, alla minore liquidità e alla mancanza di un quadro giuridico, politico, economico e sociale consolidato a sostegno dei mercati mobiliari. I rischi associati ai mercati emergenti sono generalmente amplificati nei mercati di frontiera poiché gli elementi summenzionati (oltre a vari fattori quali la maggiore probabilità di estrema volatilità dei prezzi, illiquidità, barriere commerciali e controlli dei cambi) sono di norma meno sviluppati nei mercati di frontiera. Nella misura in cui una strategia si concentra di volta in volta su particolari Paesi, regioni, industrie, settori o tipi di investimento, può essere soggetta a un rischio più elevato di sviluppi negativi in tali aree di focalizzazione rispetto a una strategia che investe in una gamma più ampia di paesi, regioni, industrie, settori o investimenti.
Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le informazioni fornite non costituiscono una raccomandazione o una consulenza finanziaria individuale per un titolo, una strategia o un prodotto d’investimento particolare e non costituiscono un’indicazione delle intenzioni di negoziazione di alcun portafoglio gestito da Franklin Templeton.
