CONTRIBUTORI

Evan McCulloch, CFA
Portfolio Manager, Director of Equity Research, Franklin Equity Group

Akiva Felt
Portfolio Manager, Research Analyst, Franklin Equity Group
Nonostante il primo trimestre del 2021 sia stato difficile per gli investitori in biotecnologie, i gestori di portafoglio del Franklin Equity Group Evan McCulloch, Wendy Lam e Akiva Felt ritengono che la seconda metà dell'anno dovrebbe portare fattori positivi per il settore. Offrono un aggiornamento su opportunità di investimento che intravedono e sul motivo per cui ritengono che le società biotecnologiche continueranno a essere in prima linea durante il periodo pandemico e oltre.
Il primo trimestre del 2021 è stato difficile per il settore biotecnologico, in quanto il selloff di marzo ha rappresentato una netta inversione di tendenza rispetto ai massimi record di febbraio. Poiché il ritmo delle vaccinazioni ha fatto registrare una ripresa a livello mondiale, gli investitori hanno rivolto la loro attenzione alla riapertura e alla ripresa economica, abbandonando le biotecnologie per passare ai ciclici, finanziari, all'energia e al settore di ripresa da COVID-19. Inoltre, una serie di insuccessi in esperimenti clinici di alto profilo e delusioni normative, oltre alla ripresa delle discussioni in tema di politica sui prezzi dei farmaci, hanno fatto ben poco per sostenere lo slancio del settore.
Entrando nel secondo trimestre, la nostra strategia è rimasta invariata nonostante la volatilità del mercato degli ultimi mesi. Continuiamo, come sempre, a concentrare i nostri investimenti in società biotecnologiche che offrono prodotti di primo livello e migliori destinati a patologie senza un'adeguata e significativa risposta terapeutica, offrendo valore clinico a pazienti, medici e pagatori. Inoltre, siamo consapevoli della valutazione e della qualità di gestione e posizione finanziaria nel contesto attuale.
Condizioni favorevoli e avverse
Mentre il settore ha continuato a essere relativamente resiliente durante l'intera pandemia, ci aspettiamo una piena ripresa nella seconda metà dell'anno, allorché le attività che avevano subito forti ripercussioni torneranno alla normalità. Molte società a livello commerciale hanno faticato a lanciare nuovi farmaci durante la pandemia, mentre le società a livello più precoce hanno registrato alcune difficoltà nell'avviare nuovi esperimenti clinici o mantenere il ritmo di arruolamento in esperimenti esistenti. Poiché le vaccinazioni hanno consentito una graduale riapertura in molte parti del mondo, lo sviluppo clinico e le vendite commerciali hanno iniziato a riprendersi. Da ultimo, molte società a livello di sviluppo in cui investiamo si basano su mercati di capitale per finanziare i loro modelli di business. Fortunatamente, dopo una breve pausa indotta dal COVID-19, la finestra di finanziamento nelle biotecnologie è ben aperta da parecchi mesi.
La recente discussione sulla riforma dei prezzi dei farmaci ha rinnovato le preoccupazioni degli investitori, accentuando il selloff di marzo. Pur sostenendo cambiamenti politici che favoriscono l'accessibilità ai servizi sanitari, continuiamo a credere che sarà difficile implementare una legislazione che modifichi drasticamente l'attuale economia del modello di business biofarmaceutico. Da un lato, la combinazione tra la nuova amministrazione presidenziale USA sotto Joe Biden e il Congresso USA sotto il controllo dei Democratici potrebbe aumentare le probabilità che nei prossimi quattro anni venga approvata una legislazione sui prezzi dei farmaci da prescrizione sponsorizzata dai Democratici. Tuttavia, secondo noi, la politica sui prezzi dei farmaci non era uno degli argomenti principali della campagna di Biden e le discussioni sui prezzi dei farmaci sono destinate a passare in secondo piano rispetto alla risposta pandemica.
L'attività di fusioni e acquisizioni (M&A) continua a essere un propulsore chiave del settore, proprio come abbiamo visto agli inizi del 2021. Ci aspettiamo di vedere un maggior consolidamento, considerando il grosso flusso di innovazione proveniente da numerose società biotecnologiche a bassa e media capitalizzazione, abbinato a un indebolimento delle pipeline di prodotti e a forti posizioni finanziarie nelle società biofarmaceutiche di maggiori dimensioni.
Nonostante questo sia decisamente un momento difficile per il settore farmaceutico e delle biotecnologie, l'economia e tutte le regioni del mondo, siamo ottimisti sul fatto che troveremo una soluzione alla pandemia. Al momento abbiamo almeno quattro vaccini - e potenzialmente molti di più - che sono altamente efficaci nel prevenire l'infezione. Questi vaccini sono già somministrati a livello mondiale, e visto che i produttori continueranno ad ampliare le loro capacità di produzione nei prossimi mesi, confidiamo che ci sarà un numero di dosi sufficiente per soddisfare la domanda. Per questo motivo, la nostra view di lungo periodo positiva del settore resta invariata in quanto riteniamo che questa difficoltà sia solo temporanea.
Nel lungo periodo, ci entusiasma l'incredibile mole di innovazione cui stiamo assistendo. Siamo particolarmente entusiasti dei recenti progressi realizzati nei settori della terapia genica e dell'editing genomico, dell'immuno-oncologia e dell'oncologia di precisione. Siamo incoraggiati da meccanismi innovativi per affrontare patologie senza ancora un'adeguata risposta terapeutica, tra cui l'Alzheimer, altre patologie neurovegetative e disturbi autoimmuni.
Vediamo anche opportunità all'altra estremità dello "spettro di prevalenza" nell'affrontare le malattie rare. Anche ciò a cui assistiamo nei processi sullo sfondo ci incoraggia, in quanto molti strumenti di recente scoperta vengono utilizzati dietro le quinte per consentire una maggiore rapidità nella scoperta e nello sviluppo dei farmaci.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Il settore tecnologico può risentire in misura significativa dell’obsolescenza di tecnologie esistenti, brevi cicli di prodotti, cali di prezzi e utili, concorrenza da parte di nuovi entranti nei mercati, nonché delle generali condizioni economiche. Gli investimenti in industrie in rapida crescita, quali il settore tecnologico e della salute (storicamente volatili), possono determinare fluttuazioni dei prezzi più elevate, soprattutto nel breve termine, a causa della rapidità dei cambiamenti e dello sviluppo dei prodotti nonché dei regolamenti governativi delle società che privilegiano i progressi scientifici o tecnologici o l’approvazione normativa di nuovi farmaci e strumenti medici.
Non vi è alcuna garanzia che un’eventuale stima, proiezione o previsione si realizzi.
