Anteprima
È un mondo complesso e frammentato, che non fa altro che contribuire alla forte incertezza riguardo alle prospettive per il prossimo anno:
- A partire da marzo le autorità monetarie statunitensi si sono mosse aggressivamente per spegnere l’incendio dell’inflazione che esse stesse avevano appiccato con misure estreme ma opposte l’anno passato.
- I responsabili della politica cinese stanno aggiungendo impulso alla loro economia per assicurare che tutte le misure mirate alla depressione che essi stessi avevano imposto l’anno passato non si traducano in una deflazione.
- In Europa i responsabili della politica sono intrappolati in un dilemma difficile da risolvere: combattere l’inflazione peggiore da decenni a questa parte e allo stesso tempo fornire sussidi alle famiglie per sostenere i costi crescenti dell’energia responsabili di tale inflazione.
- L’immobiliare residenziale statunitense è in una recessione causata dai tassi elevati. Il settore auto sta invece rimbalzando e i prezzi delle automobili si stanno appiattendo considerando che la normalizzazione di fattori legati alle forniture risollevano la produzione, le scorte e le vendite da livelli depressi.
- La curva del rendimento dei Treasury segnala che i tassi sono abbastanza alti da riportare sul giusto binario l’inflazione. Peraltro i prezzi del mercato azionario generale non tengono ancora conto di una recessione negli Stati Uniti, nonostante le attese quasi universali relative alle previsioni del settore sia pubblico che privato.
Tra queste correnti incrociate, due temi hanno prevalso negli anni post-pandemia, che offrono una certa prospettiva riguardo alla roadmap macroeconomica che ci attende: ossia l’oscillazione bipolare della politica macro e le forze della normalizzazione economica. I lockdown hanno fatto seriamente deragliare il mondo dalla strada prevalente della “normalità”. Da allora, il giudizio (prevalentemente inadeguato) su che cosa fosse necessario per tornare su quella strada ha portato a qualche oscillazione selvaggia della politica macro. L’effetto di ogni svolta politica estrema, sommata alla tendenza naturale alla normalizzazione, si è diffuso nei mercati di asset, l’attività economica reale e l’inflazione. Nel 2023 non ci attendiamo che la situazione cambi.
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