CIO VIEWS
CONTRIBUTORI

Sonal Desai, Ph.D.
Chief Investment Officer, Franklin Templeton Fixed Income, Franklin Templeton
Quest'anno il simposio globale di banche centrali, responsabili politici ed economisti di Jackson Hole, Wyoming, si inserisce in un momento molto importante per il Presidente della Federal Reserve (Fed) Jerome Powell. Finora Powell ha gestito la Fed con successo, ma i prossimi sei mesi saranno fondamentali per definire il suo prossimo mandato. Il focus del simposio sulla disuguaglianza (il tema ufficiale è “Economic Policy in an Uneven Economy”) sottolinea ulteriormente l'importanza della sfida della Fed.
La risposta dell'autorità monetaria allo scoppio della pandemia dell'anno scorso è stata impeccabile: tempestiva, decisa, creativa e ben concepita. Ha sostenuto sia Wall Street che Main Street, e conquistato tempo prezioso perché venissero attuate misure fiscali. Prima delle chiusure dettate dalla pandemia, le politiche della Fed si accompagnavano a una solida espansione e, in seguito, a una rapida ripresa a V. Tuttavia, a esclusione dello shock da COVID dello scorso anno, possiamo dire che la Fed ha avuto vita facile. L'inflazione stabile su livelli contenuti ha consentito alla banca centrale di mettere in atto una politica monetaria sempre più espansiva, senza danni visibili al contesto macroeconomico.
Al simposio di Jackson Hole dell'anno scorso la Fed aveva annunciato la nuova politica monetaria, volta a far salire l'inflazione oltre il target di lungo periodo del 2%. Bisogna riflettere prima di esprimere un desiderio. Al momento l'inflazione supera il 5% e si attesta su livelli elevati da più tempo rispetto a quanto previsto dalla Fed. Nel quadro della solida ripresa della domanda dei consumatori e di persistenti strozzature sul fronte dell'offerta, i rischi di inflazione sono ancora orientati al rialzo, e i dati elevati sull'inflazione mostreranno probabilmente un certo livello di inerzia. I responsabili della politica monetaria e gran parte degli investitori sono ancora convinti che l'inflazione elevata avrà vita breve, ma i consumatori e le aziende sono molto meno ottimisti.
In realtà, al momento alcuni funzionari della Fed riconoscono apertamente che la politica monetaria accomodante non possa contrastare la carenza di materiali e sul mercato del lavoro, e sostenga le pressioni inflazionistiche a scapito di attività e occupazione.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Le variazioni della solidità finanziaria di un emittente obbligazionario o del rating creditizio di un’obbligazione possono influenzarne il valore. Le strategie a gestione attiva possono registrare perdite qualora le valutazioni del gestore in termini di mercati, tassi d’interesse oppure attrattività, valori relativi, liquidità o potenziale apprezzamento di particolari investimenti operati per un portafoglio, si dimostrino errate. Non può esservi alcuna garanzia che le tecniche o le decisioni in materia di investimenti di un gestore generino i risultati desiderati.
