CONTRIBUTORI

Stephen Dover, CFA
Chief Market Strategist, Franklin Templeton Investment Institute
L’American Jobs Plan non è solo la più importante proposta per le infrastrutture degli ultimi 50 anni; in realtà una sua approvazione comporterebbe anche il finanziamento di investimenti notevoli in infrastrutture importanti per l’uomo e per l’ambiente. Tra le sue implicazioni vi sono tuttavia notevoli variazioni delle aliquote delle imposte sul reddito delle società e delle persone fisiche. Stephen Dovers, Chief Market Strategist, è un convinto sostenitore della possibilità di una crescita sostanziosa degli investimenti attenti all’ambiente, con conseguenti perdite per le società che operano in campi legati ai combustibili fossili. Secondo Stephen, un investitore accorto farà attenzione a come stanno cambiando le infrastrutture.
L’American Jobs Plan1, la proposta più importante per le infrastrutture degli ultimi 50 anni, è più che un piano per le infrastrutture tradizionale. In aggiunta agli investimenti in strade e ponti, propone investimenti notevoli in infrastrutture umane, nell’istruzione e nella ricerca, con un forte focus sulle infrastrutture con impatto sull’ambiente. Il Piano prevede inoltre notevoli cambiamenti nelle aliquote delle imposte sul reddito delle società e delle persone fisiche. Se approvato, avrà effetti di rilievo sull’economia globale e sugli investimenti.
- La spesa per infrastrutture in America è rimasta indietro rispetto ad altri paesi, e in particolare alla Cina, che spende 10 volte di più rispetto agli Stati Uniti. In percentuale del PIL, gli investimenti in infrastrutture degli Stati Uniti sono inferiori a quelli della Corea del Sud, del Canada e di altri 36 paesi.2
- Il focus sull’ambiente del Piano è coerente con investimenti globali in infrastrutture che includono 2.000 miliardi di dollari del “Green Deal” e 900 miliardi di dollari dell’iniziativa cinese “Belt and Road”. Nella struttura dell’economia globale sono in atto cambiamenti straordinari, guidati da iniziative governative.
- Nel breve termine, il Piano creerà posti di lavoro e stimolerà l’economia. L’obiettivo di lungo termine del Piano è un aumento della capacità produttiva dell’economia statunitense
- Gli aumenti delle imposte sulle società influiranno sugli utili delle società e sugli investimenti. L’imposta globale minima sulle società proposta potrebbe influire sull’ubicazione a livello mondiale delle società oltre che sull’individuazione dei paesi che beneficeranno del regime fiscale applicabile. Imposte sul reddito delle società più elevate potrebbero rendere quelle statunitensi meno competitive. I cambiamenti delle imposte sulle plusvalenze e le proprietà influiranno sulle modalità degli investimenti e potrebbero indurre gli investitori a prestare maggiore attenzione alle implicazioni fiscali.
- È da prevedere che l’investimento attento all’ambiente aumenterà sostanziosamente, così come gli investimenti in tecnologia, semiconduttori, società e costruttori green, municipal bond, proprietà immobiliari, attività manifatturiera, logistica ed esportatori. Società di dimensioni minori potrebbero anche beneficiare della spesa domestica e di esclusioni da aumenti delle imposte.
- L’impatto sarà probabilmente negativo per le società operanti in campi legati ai combustibili fossili, quelle con forti riacquisti di azioni, le società che vendono negli Stati Uniti prodotti fabbricati all’estero e le società globali le cui aliquote fiscali in altri paesi sono più basse.
Il panorama degli investimenti si sta trasformando, e ciò che ha funzionato bene nel passato potrebbe smettere di farlo andando avanti. Le previsioni finanziarie basate su tendenze in atto da decenni hanno meno probabilità di avere un grande valore. Un investitore accorto terrà conto di quali saranno le differenze nel futuro rispetto al passato.
NOTE FINALI
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Fonte: The White House, “FACT SHEET: The American Jobs Plan,” 21 marzo 2021.
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Fonte: Statista, Global investments on the construction and maintenance of infrastructure as share of GDP in 2018, by country, 10 dicembre 2020.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Le società più piccole e nuove possono essere particolarmente sensibili alle mutevoli condizioni economiche. Le loro prospettive di crescita sono più incerte rispetto a quelle di aziende di maggiori dimensioni e più consolidate, e possono risultare volatili. Il settore tecnologico può risentire in misura significativa dell’obsolescenza di tecnologie esistenti, brevi cicli di prodotti, cali di prezzi e utili, concorrenza da parte di nuovi entranti nei mercati, nonché delle generali condizioni economiche. Gli investimenti in industrie in rapida crescita, quali il settore tecnologico e della salute (storicamente volatili), possono determinare fluttuazioni dei prezzi più elevate, soprattutto nel breve termine, a causa della rapidità dei cambiamenti e dello sviluppo dei prodotti nonché dei regolamenti governativi delle società che privilegiano i progressi scientifici o tecnologici o l’approvazione normativa di nuovi farmaci e strumenti medici.
I titoli immobiliari comportano rischi particolari, quali cali nel valore dell’immobiliare e una maggiore sensibilità a sviluppi economici e normativi avversi che influenzano il settore. Poiché i municipal bond sono sensibili ai movimenti dei tassi di interesse, il rendimento e il valore di un portafoglio di municipal bond fluttuerà con le condizioni del mercato. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, a mano a mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Le variazioni della solidità finanziaria di un emittente obbligazionario o del rating creditizio di un’obbligazione possono influire sul suo valore. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale.
Le strategie a gestione attiva possono registrare perdite qualora le valutazioni del gestore in termini di mercati, tassi d’interesse oppure attrattività, valori relativi, liquidità o potenziale apprezzamento di particolari investimenti operati per un portafoglio, si dimostrino errate. Non può esservi alcuna garanzia che le tecniche o le decisioni in materia di investimenti di un gestore generino i risultati desiderati. Le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future.
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