Lo scenario recente del mercato azionario è istruttivo per formulare qualche opinione riguardo all’anno che ci attende. Il 2020 è stato un anno di estremi, con la pandemia di COVID-19 che ha portato a uno dei mercati orso più drastici ma anche più brevi mai registrati, seguito immediatamente dai 50 giorni dei rialzi migliori di tutti i tempi per l’indice S&P 500. Le azioni hanno chiuso l’anno con una tendenza al rialzo, grazie all’ampia soluzione delle due incertezze principali: il risultato delle elezioni negli Stati Uniti e le tempistiche per un vaccino contro il COVID.
Un altro elemento importante per determinare le nostre prospettive è la liquidità. Sia che si voglia giudicare con la disponibilità di denaro, i tassi d’interesse o gli spread del credito, nel contesto attuale la liquidità è abbondante e dovrebbe continuare a sostenere le azioni nel medio termine, fintanto che la Federal Reserve manterrà il suo approccio a una politica accomodante. La maggiore liquidità è particolarmente benefica per le società a piccola capitalizzazione, affinché possano accedere ai mercati di capitale per finanziamenti, e per il proseguimento di un robusto mercato delle IPO. Gli effetti benefici di un contesto dove la liquidità è più abbondante tendono a svanire dopo 12-18 mesi.
Tenendo conto di questi fattori, la nostra opinione per le azioni nel 2021 è moderatamente positiva. Dal momento delle elezioni, la volatilità è scesa a un livello nel quale non ci attendiamo impennate di rilievo del VIX come nei mercati all’inizio della pandemia, né cali notevoli. Il sentiment degli investitori e le previsioni degli utili per la prima metà del 2021 sono diventati leggermente esuberanti, e ciò potrebbe portare a un consolidamento, ed eventualmente una leggera correzione all’inizio dell’anno nuovo. In un periodo più lungo, secondo noi i mercati dovrebbero tendere a salire mentre l’economia si normalizza con la distribuzione di un vaccino e l’adeguamento a una nuova amministrazione presidenziale. In base a un segnale verde di espansione per il ClearBridge Recovery Dashboard, siamo anche convinti che si sia creata una base economica duratura, che fornisca un ulteriore supporto alle azioni, le quali tendono a realizzare risultati robusti uscendo dalle recessioni.
Figura 1: Buon andamento tradizionale delle azioni dopo le recessioni

Fonte: FactSet, NBER. Le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future. Gli investitori non possono investire direttamente in un indice, e i rendimenti degli indici non gestiti non riflettono alcuna commissione, spesa od onere di vendita.
Il risultato delle elezioni è stato ottimo per le azioni, che sorprendentemente tendono all’andamento migliore con un Presidente Democratico e un Congresso diviso. Ciò presume che almeno una delle corse elettorali in Georgia sarà vinta dai Repubblicani, che potranno così conservare il Senato. I risultati eliminano forti aumenti delle poste in gioco, ma riducono anche la probabilità di un pacchetto di stimolo fiscale nella fascia da 2 mila miliardi di dollari che è stato sostenuto dai Democratici. Riteniamo che l’insuccesso dell’approvazione di qualche forma di stimolo prima dell’insediamento del nuovo Congresso a gennaio costituisca il rischio maggiore nel breve termine per i mercati e per l’economia, considerando che molti programmi di assistenza per i consumatori sono già scaduti o scadranno presto.
L’approvazione e distribuzione di un vaccino contro il Covid sono critiche per una normalizzazione del mercato e dell’economia. I risultati positivi dei vaccini di tre candidati separati a novembre avevano dato immediatamente una spinta positiva alle prospettive per i titoli ciclici, con un ampliamento della leadership di mercato che dovrebbe proseguire anche nel 2021. La distribuzione del vaccino tuttavia è un compito complicato, e lo seguiremo con molta attenzione. La nostra tesi di base è che gruppi ad alto rischio e una buona quota della popolazione a rischio minore otterranno il vaccino entro la fine di giugno.
Tenendo conto di questi elementi favorevoli, secondo noi i settori che appaiono più interessanti sono quelli ciclici e orientati al valore che hanno risentito più gravemente delle chiusure imposte dalla pandemia. Prevediamo che gli aumenti maggiori della crescita degli utili avverranno in queste aree, che beneficeranno di dati comparabili più favorevoli su base annua e di un miglioramento del sentiment. Il mercato ha già reagito a quest’anticipazione di miglioramento, e dovrebbe continuare a farlo.
I titoli che distribuiscono dividendi sono un valido esempio di un segmento che ha sofferto ed è pronto per la ripresa. Al culmine della pandemia, questi titoli non hanno esibito le loro abituali caratteristiche difensive, realizzando invece i risultati più negativi degli ultimi 20 anni. I multipli dei titoli con dividendi sono circa al 60% del mercato generale, il livello più basso da molto tempo, e dovrebbero andare bene se la leadership continuerà a rafforzarsi. In un contesto in cui prevediamo tassi d’interesse ancora vicini a zero, i titoli con dividendi offrono rendimenti più allettanti rispetto all’obbligazionario, e hanno un potenziale di aumento dei pagamenti.
Limitandosi a considerare le valutazioni, ciò suggerirebbe che i titoli tecnologici siano acquistati in eccesso e presentino il rischio maggiore di delusioni per gli investitori nel 2021. Eppure gran parte delle previsioni del mercato si basano su analogie con il passato, e vorremmo ribadire che considerando la natura senza precedenti della pandemia di COVID-19, che ha provocato chiusure volontarie di ampi segmenti dell’economia, queste analogie non sono altrettanto valide per la situazione odierna. Con i tassi d’interesse attuali, le valutazioni della tecnologia sono ben sostenute. Le società tecnologiche, che includono anche quelle nei settori dei servizi di comunicazione e beni voluttuari, hanno beneficiato direttamente del passaggio al telelavoro e all’e-commerce. Mentre le valutazioni sono aumentate, è aumentata anche la crescita, e le tendenze più importanti basate su software e servizi tecnologici restano in atto. Con la pandemia queste tendenze hanno avuto un’accelerazione, ampliando le parti digitali dell’economia, e prevediamo che i titoli delle società tecnologiche continueranno a salire più rapidamente del resto del mercato.
Oltre ad assumere un orientamento più ciclico nel 2021, secondo noi è importante mantenere un’esposizione agli elementi innovatori della tecnologia che stanno trasformando l’economia. Un mercato più equilibrato dovrebbe ridurre la concentrazione nell’indice delle mega cap orientate alla crescita, e prevediamo che nel prossimo anno l’indice S&P 500 equiponderato supererà la controparte ponderata per capitalizzazione di mercato. Le società più piccole dovrebbero anche beneficiare di una liquidità abbondante, maggiori risparmi e una graduale normalizzazione dell’economia con la disponibilità dei vaccini.
QUALI SONO I RISCHI?
Le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future. Va ricordato che non è possibile investire direttamente in un indice. I rendimenti degli indici non gestiti non riflettono alcuna commissione, spesa od onere di vendita.
I titoli azionari sono soggetti a fluttuazioni dei prezzi e possibile perdita del capitale. I titoli obbligazionari comportano rischi legati a tassi d’interesse, di credito, di inflazione e rischi di reinvestimento, oltre alla possibile perdita del capitale. Quando i tassi d’interesse salgono, il valore dei titoli obbligazionari scende. Gli investimenti internazionali comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, incertezze sociali ed economiche e incertezze politiche che possono far aumentare la volatilità. Tali rischi sono amplificati nei mercati emergenti. Le materie prime e le valute sono più rischiose, comportando rischi che includono le condizioni di mercato, politiche, regolamentari e naturali, e possono non essere idonee per tutti gli investitori.
Treasury USA (UST) sono obbligazioni di debito dirette emesse e garantite dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui Treasury USA quando i titoli sono detenuti fino alla scadenza. A differenza dei Treasury USA, i titoli di debito emessi dalle agenzie federali e da enti paragovernativi e gli investimenti associati possono essere garantiti, ma non obbligatoriamente, dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Anche quando il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui titoli, tale garanzia non si applica a perdite risultanti da cali del loro valore di mercato.
