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Elementi chiave da ricordare

  • Il ClearBridge Recession Risk Dashboard ha registrato un miglioramento nel mese di aprile, mantenendo un segnale verde generale con tre cambiamenti positivi sottostanti relativi al mercato del lavoro: il Job Sentiment e la Crescita dei salari sono passati dal rosso al giallo, mentre le Richieste di sussidi di disoccupazione sono avanzate dal giallo al verde.
  • Un mercato del lavoro in miglioramento dovrebbe dare ulteriore impulso ai consumi e alle aspettative sul prodotto interno lordo (PIL) a fronte del calo degli aiuti economici offerti agli individui, mentre i trend di crescita dei salari suggeriscono un rischio ridotto per il margini di profitto e l’inflazione in questa fase.
  • In un’ottica futura, rimaniamo ottimisti sul proseguimento della ripresa, che sarà il principale motore di un ulteriore rialzo degli asset rischiosi.

I progressi delle vaccinazioni e le misure di stimolo alimentano le aspettative di crescita

Ad aprile le azioni statunitensi hanno messo a segno un’altra robusta performance mensile, con l’indice S&P 500 in rialzo del 5,3% grazie al miglioramento della situazione del COVID-19 e all’accelerazione dell’economia. La campagna vaccinale continua a evidenziare solidi progressi: secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), infatti, il 43% degli americani (e l’82% degli ultrasessantacinquenni) ha ricevuto almeno una dose. Con l’aumento delle vaccinazioni, il numero dei contagi da COVID-19 è calato nella seconda metà di aprile, favorendo un allentamento delle misure di distanziamento sociale in molte parti del paese. Finora gli Stati Uniti sembrano seguire un percorso analogo a quello di Israele, dove il numero dei contagi si è stabilizzato quando il 25% circa della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino, per poi crollare quando questa percentuale ha superato il 40%.

Il miglioramento del quadro del COVID-19, insieme all’American Rescue Plan da 1.900 miliardi di dollari, ha contribuito a spingere le aspettative sul PIL per il 2021 dal 5,3% di inizio mese al 6,3%. Le aspettative di consenso in merito ai profitti delle imprese sono analogamente aumentate del 5% per il 2021 e del 3% per il 2022, sulla base di una stagione degli utili di primo trimestre rivelatasi finora robusta. Benché il PIL di primo trimestre sia risultato leggermente inferiore alle aspettative di consenso, il dato del 6,4% ha risentito dell’impatto negativo della riduzione delle scorte, che ha inciso per il -2,6%. Tale effetto dovrebbe in definitiva dimostrarsi temporaneo e darà probabilmente un contributo positivo al PIL a partire dal secondo trimestre, in quanto le scorte sono tornate ai livelli del 2014 e le imprese iniziano a rifornire i loro magazzini, come mostra la Figura 1.

Figura 1: ricostituzione delle scorte, il nuovo sostegno all’economia

Dati al 28 febbraio 2021. Fonte: U.S. Census Bureau, FactSet.

Tra le componenti del PIL, la spesa per consumi si è rivelata particolarmente robusta, con un aumento del 10,7%. Ciò è coerente con le ottime cifre sulle vendite al dettaglio pubblicate di recente, che a marzo hanno evidenziato una crescita del 9,8%, il secondo dato migliore della storia. Questo indicatore era già in verde sul ClearBridge Recession Risk Dashboard, ma è migliorato sotto la superficie. Il dashboard nell’insieme è rimasto analogamente verde, continuando a mostrare miglioramenti, e nei prossimi mesi registrerà probabilmente i valori più elevati di sempre. Tre indicatori del dashboard, tutti legati al mercato del lavoro, hanno subito cambiamenti nel corso del mese: il Job Sentiment e la Crescita dei salari sono passati dal rosso al giallo, mentre le Richieste di sussidi di disoccupazione sono avanzate dal giallo al verde.

Figura 2: ClearBridge Recession Risk Dashboard

Fonte: ClearBridge Investments.

Il primo indicatore a migliorare è stato il Job Sentiment, che ha registrato il maggior incremento mensile delle risposte “Jobs Plentiful” (Offerte di lavoro abbondanti) al sondaggio nei suoi 54 anni di storia. Analogamente, le risposte “Jobs Hard to Get” (Difficile trovare lavoro) hanno evidenziato il secondo calo mensile consecutivo. Con i sondaggi aziendali che segnalano difficoltà per le imprese a riempire i posti di lavoro vacanti e le offerte di lavoro che si attestano a 7,3 milioni – già al di sopra dei livelli pre-COVID-19 e vicino al picco del ciclo 2018 – ci aspettiamo un ulteriore rafforzamento del Job Sentiment con il proseguimento delle riaperture, che daranno ulteriore impulso al mercato del lavoro. Soprattutto, ciò dovrebbe contribuire a sostenere i consumi a fronte della progressiva diminuzione degli aiuti economici offerti agli individui.

Il secondo indicatore a migliorare è stato la Crescita dei salari, un ulteriore segno di normalizzazione del mercato del lavoro. Gli indicatori salariali aggregati hanno avuto un’impennata nella fase iniziale della pandemia per effetto del cambiamento di composizione della forza lavoro, in quanto moltissimi lavoratori a basso reddito sono stati licenziati (per lo più nei settori del tempo libero), spingendo in alto la media. Con l’allentamento delle misure di distanziamento sociale e la riassunzione di molti di questi lavoratori, il dato relativo al salario medio ha iniziato a tornare alla normalità ed evidenzierà verosimilmente un’ulteriore pressione al ribasso nei prossimi mesi. Soprattutto, le metriche che tengono conto di questi fattori, come l’indicatore del salario mediano compilato dalla Fed di Atlanta, rimangono stabili e non danno motivo di preoccupazione. Con una dinamica salariale sottostante che si mantiene stabile, la minaccia per i margini di profitto e, a sua volta, per l’inflazione, non è ancora passata del tutto, ma al momento sembra più favorevole.

Le richieste di sussidi di disoccupazione tendono verso livelli più normali

L’ultimo indicatore a migliorare è quello delle Richieste di sussidi di disoccupazione, che sono diminuite sostanzialmente nelle ultime settimane. Durante l’ondata iniziale della pandemia, tali richieste sono salite a oltre 6 milioni, un livello pari a quasi 9 volte il record precedente. Si è trattato di un evento da 65 deviazioni standard, un ordine di grandezza indicativo di un fenomeno meno comune che essere colpiti da un fulmine. Secondo il National Weather Service, un americano ha una possibilità su 15.300 di essere colpito da un fulmine, che è circa il doppio della probabilità statistica di un incidente da 4 deviazioni standard (1 su 31.560). Alla luce di queste dinamiche, siamo dell’avviso che una combinazione di arte e scienza possa fornire risultati migliori quando si valuta la salute dell’economia e si misurano i cambiamenti degli indicatori. Benché di solito ci asteniamo dall’interferire con il modello sottostante al dashboard, riteniamo che in circostanze eccezionali incorporare il giudizio e il discernimento umano possa essere fondamentale. A tal fine, abbiamo errato dal lato della cautela nell’aggiornare l’indicatore delle Richieste di sussidi di disoccupazione negli ultimi mesi, e con le richieste iniziali che tendono adesso verso le 550.000, siamo al di sotto dei livelli storicamente associati con una profonda recessione.

Presi insieme, i cambiamenti di questi tre indicatori lasciano intravedere un miglioramento del mercato del lavoro, una componente dell’economia che inizialmente ha accusato una ripresa più lenta rispetto ai consumi o ai profitti aziendali (e ai mercati finanziari). Guardando ai prossimi mesi, rimaniamo ottimisti sul proseguimento della ripresa, che sarà il principale motore di un ulteriore rialzo degli asset rischiosi. Mentre alcuni seguono il vecchio adagio “vendi a maggio e scappa”, ci preme notare che questo suggerimento non ha pagato nei sei mesi successivi degli anni in cui l’S&P 500 Index ha guadagnato terreno tra gennaio e aprile.

Figura 3: vendi a maggio e scappa?

Fonte: S&P Global, Bloomberg.



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