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Elementi chiave da ricordare

  • Le nostre prospettive per la Cina nel 2022 sono ottimistiche. Dopo un anno di cambiamenti notevoli della politica, siamo convinti che gli operatori del settore e gli investitori abbiamo individuato gli obiettivi strategici del governo e si stiano adeguando ai nuovi quadri normativi.
  • La politica monetaria accomodante della Cina, a fronte di un orientamento favorevole all’irrigidimento in Occidente, potrebbe a sua volta rendere più convincente l’opportunità di investire in azioni cinesi e nei titoli compresi nell’universo dei mercati emergenti in generale.
  • Ci attendiamo che le società di buona qualità in Cina realizzino una crescita nei cicli di mercato. Vediamo opportunità di crescita anche per società che dovrebbero beneficiare di elementi favorevoli della politica.

 

È in corso una ricalibratura della politica

Il 2021 ha segnato un anno di cambiamenti notevoli della politica in Cina. La “Prosperità diffusa”, un tema sottostante dell’economia da lungo tempo, è passata in primo piano e ha stabilito il contesto per le autorità regolamentatrici, che mirano a sanare gli squilibri all’interno di settori tra i quali internet, istruzione e proprietà immobiliare. A livello più generale, il governo ha mostrato di essere predisposto a eventuali restrizioni sulla crescita economica a vantaggio di una crescita di qualità e sostenibile. I cambiamenti della politica, che si aggiungono a un’impostazione monetaria e fiscale restrittiva, hanno provocato volatilità nel mercato, considerando che gli investitori hanno dovuto rivedere le loro attese.

Entrando nel 2022, le nostre prospettive per la Cina sono ottimistiche. Siamo convinti che gli operatori del settore e gli investitori abbiano individuato gli obiettivi strategici del governo e si stiano adeguando ai nuovi quadri normativi. Potremmo anche cominciare a vedere una normalizzazione incrementale delle iniziative normative. Prendiamo per esempio il settore internet. Il governo ha mostrato di non gradire la concentrazione del potere di mercato nelle mani di un numero ristretto di grandi società, e ha stabilito i requisiti generali per offrire a tutti le stesse opportunità. Un elemento importante è che ha comunque riconosciuto le capacità di queste società di generare opportunità di affari per i loro utenti, che in ultima analisi sostengono la prosperità diffusa. Le sanzioni antitrust imposte dalle autorità e le misure correttive adottate dalle società indicano un buon progresso per il settore nell’emergere dalla sorveglianza stretta normativa.

Le società basate su internet hanno adeguato i loro business model alla luce del nuovo ordine socioeconomico, e ciò ha pesato sulla crescita degli utili e le valutazioni dei titoli. Ciò nonostante, ci auspichiamo un ritorno alla vivacità dei loro utili quando si sarà diradato il polverone sollevato dalle nuove normative e prenderanno forma i nuovi business model, forse verso la seconda metà del 2022. I drastici cali dei loro multipli di valutazione segnalano che gli investitori hanno scontato nei prezzi gran parte delle preoccupazioni per gli utili futuri. 

I mercati si sono innervositi quando l’attenzione dei regolatori si è rivolta alla sanità, una delle “tre grandi montagne”, insieme alle abitazioni e all’istruzione, responsabile dell’aumento del costo della vita in Cina. Queste preoccupazioni secondo noi non tengono debitamente conto delle importanti riforme già introdotte dagli organi ufficiali negli ultimi anni per migliorare l’accesso ai farmaci e la qualità a favore di una popolazione in via di invecchiamento. Il National Reimbursement Drug List1 e il programma Volume-Based Procurement,2 ad esempio, hanno aiutato ad abbassare i prezzi dei farmaci. Il governo sta anche incoraggiando lo sviluppo di trattamenti first-in-class o best-in-class in Cina, e abbiamo visto società locali di biotecnologia immettere sul mercato con successo farmaci oncologici innovativi che hanno ottenuto l’autorizzazione regolamentare e contratti per le licenze in Occidente.

Nel complesso, siamo convinti che i cambiamenti maggiori della politica potrebbero essere ormai ampiamente alle spalle. Questi cambiamenti potrebbero dar luogo a micronormative successive, il cui impatto sui mercati tuttavia dovrebbe essere minore. Ciò detto, non escluderemmo completamente altri interventi normativi in futuro. Settori nei quali si cominciano a vedere un rischio di concentrazione del mercato, afflussi di capitale eccessivi o altri squilibri attireranno presumibilmente l’attenzione delle autorità di regolamentazione. Ciò sottolinea le realtà dell’investimento in Cina, un settore che riteniamo trainato più dalla politica che dall’economia.

Impostazione monetaria accomodante

La Cina ha intanto iniziato ad allentare la sua politica monetaria. La politica monetaria accomodante della Cina, a fronte di un orientamento favorevole all’irrigidimento in Occidente, potrebbe a sua volta rendere più convincente l’opportunità di investire in azioni cinesi e nei titoli compresi nell’universo dei mercati emergenti in generale. Benché l’aumento dell’inflazione sia un fenomeno globale e i prezzi dei produttori cinesi siano saliti, i margini di questi ultimi sono stati più resilienti di quanto ci attendessimo, segnalando la loro abilità nel trasferire certi aumenti dei costi sui consumatori finali sia locali che stranieri. Ciò riflette in parte come il resto del mondo continui a dipendere dalla Cina per un’ampia serie di beni, in assenza di fonti di fornitura alternative. Nel 2022 ci attendiamo un allentamento delle pressioni dell’inflazione a livello globale, senza tuttavia tornare ai minimi precedenti. La pandemia potrebbe continuare a creare problemi nelle catene di fornitura, mentre i dazi sul commercio con gli Stati Uniti e un peggioramento generale delle relazioni commerciali globali negli ultimi anni potrebbero sostenere strutturalmente l’inflazione.

Le nostre prospettive per la Cina non sono incondizionate; un elemento al quale prestare attenzione è quale sarà l’andamento della pandemia. La Cina ha adottato una strategia “zero-COVID-19”, in parte dovuta all’ampiezza della sua popolazione e ai costi notevoli che le cure sanitarie comporterebbero nel caso di contagi fuori controllo. Non vediamo un’apertura di rilievo della Cina senza un tasso di vaccinazioni più elevato e la dimostrazione che i vaccini disponibili sarebbero efficaci a fronte di qualsiasi variante del coronavirus. L’approccio rigoroso potrebbe anche durare almeno fino al 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese verso la fine del 2022. Con le restrizioni per i viaggi e altre attività, ci attendiamo che i consumi domestici si mantengano modesti.

Inoltre anche le tensioni geopolitiche tra Cina e Stati Uniti sembrano destinate a persistere. Sebbene le relazioni con l’amministrazione statunitense sotto la presidenza di Joe Biden sembrino essere diventate meno rigide, siamo convinti che gli Stati Uniti e altre nazioni occidentali siano ampiamente arrivati a considerare la Cina un rivale strategico ed economico crescente.

Dove vediamo opportunità

Alla luce di tutti i cambiamenti che potrebbero avvenire nel 2022, il nostro modo di considerare gli investimenti in Cina è rimasto uguale. Ci attendiamo che le società di buona qualità realizzino una crescita nei cicli di mercato. Anche con una moderazione del momentum economico cinese, siamo convinti che determinate società gestite bene abbiano ancora opportunità per realizzare risultati superiori alla concorrenza, sia tramite aumenti delle quote di mercato che di cash flow migliori e gestione dei bilanci. Un altro aspetto importante della qualità è secondo noi il pricing power, e tra le aziende che godono di tale vantaggio vi sono spesso società di servizi con pochi costi di input e produttori con proprietà intellettuali specifiche. In breve, riteniamo che le società di buona qualità siano dei possibili “compounder seriali”; che potrebbero emergere rafforzati indipendentemente dalle condizioni del mercato.

Vediamo opportunità di crescita anche per società che dovrebbero beneficiare di elementi favorevoli della politica. La spinta della Cina a uno sviluppo economico di buona qualità e un contesto migliore delle condizioni di vita hanno aiutato i settori delle energie rinnovabili e delle vetture elettriche (EV). Siamo convinti che il settore delle vetture elettriche in Cina abbia definitivamente spostato l’ago della bilancia, per cui la loro accettazione crescente da parte dei consumatori come mezzo di trasporto principale suggerisce che d’ora in poi potrebbe non essere più necessario molto sostegno da parte del governo. In effetti riteniamo che la Cina potrebbe trovare favorevole promuovere le società migliori della nazione nei settori delle vetture elettriche e dell’energia rinnovabile, che potrebbero arrivare a diventare leader globali. Varie società legate alle vetture elettriche e all’energia solare cinesi sono già salite in vetta nella quota di mercato globale.

La nostra ricerca di aziende di buona qualità e società sul fronte giusto del cambiamento politico ci impone di ricercare costantemente e analizzare i panorami dell’economia, della politica, degli affari e del mercato cinese. Non ci attendiamo che tale rigore sia diverso da quello che abbiamo sempre esercitato negli anni dei nostri investimenti in Cina, e siamo ottimisti per le future potenziali opportunità di investimento.



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