Anteprima:
Il Central Bank Watch di Franklin Templeton Fixed Income (FTFI) è una valuta zione qualitativa delle banche centrali del Gruppo dei Dieci (G10) più altri due paesi (Cina e Corea del Sud). Ogni banca centrale riceve un punteggio basato su tre parametri: percezione delle prospettive d’inflazione, programmi di quantitative easing/gestione della liquidità e forward guidance sui tassi d’interesse. A ogni parametro è assegnato un valore che va da un minimo di -2 (accomodante) a un massimo di +2 (aggressivo). La metodologia di attribuzione del punteggio confronta le ultime dichiarazioni di politica monetaria o rilasciate in conferenza stampa con le precedenti, per vedere come sono cambiati nel tempo il tono e il linguaggio usati per ciascuno di questi parametri. Si procede infine ad aggregare i punteggi per ciascuna banca centrale, in modo da ottenere una classificazione finale degli istituti lungo una scala che va da -6 (più accomodante) a +6 (più aggressivo). Oltre a questo, forniamo le nostre aspettative sui tassi di riferimento a un anno e confrontiamo le nostre classifiche e aspettative con i tassi di riferimento impliciti del mercato per sondare eventuali differenze.
Punti salienti:
Cambio di marcia: Dopo l’ampio taglio dei tassi d’interesse attuato dalla Federal Reserve (Fed) a settembre, molte altre banche centrali mondiali sembrano voler concentrare i loro cicli di allentamento nelle fasi iniziali o accelerarli nel prossimo futuro. La debolezza dei dati sulla crescita e l’attenuazione dei timori sull’inflazione spingeranno probabilmente la Banca Centrale Europea (BCE) a ridurre i tassi in occasione di ogni riunione a partire da ottobre, e anche la Bank of England (BoE) sta valutando la pos sibilità di affrettare i tempi. La Bank of Canada (BoC) potrebbe passare da tagli di 25 punti base (pb) consecutivi a sforbiciate più ampie.
Orientamento espressamente accomodante: la Banca nazionale svizzera (BNS), la People’s Bank of China (PBoC) e la Riksbank hanno già superato le aspettative più accomodanti. Sia la BNS che la Riksbank prevedono un ulteriore calo dell’inflazione e ritengono che sia necessario un allentamento maggiore di quanto previsto in precedenza. La PBoC ha annunciato una serie di misure di allentamento monetario nel tentativo di evitare la deflazione e di raggiungere l’obiettivo di crescita annuale del 5%.
Nessuna fretta da parte dei “falchi”: la Bank of Japan (BoJ) sarà molto pro babilmente l’unica banca centrale ad aumentare i tassi, dopo aver sorpreso i mercati con un rialzo degli stessi a luglio. I solidi aumenti salariali e l’infla zione vischiosa indicano che la BoJ manterrà una politica divergente anche nel corso di questo ciclo, con un ulteriore innalzamento dei tassi entro la fine dell’anno. La Norges Bank e la Reserve Bank of Australia (RBA) cominceranno probabilmente a ridurre i tassi solo nel primo trimestre del 2025, poiché la debolezza della corona norvegese (NOK) e la solidità del mercato del lavoro riducono la necessità di un allentamento monetario nell’immediato.
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QUALI SONO I RISCHI
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale.
I titoli obbligazionari comportano rischi legati ai tassi d’interesse, al credito, all’inflazione e al reinvestimento, nonché la possibile perdita del capitale. Quando i tassi d’interesse salgono, il valore dei titoli obbligazionari scende.
Gli investimenti internazionali sono soggetti a rischi speciali, tra cui fluttuazioni valutarie e incertezze sociali, economiche e politiche, che potrebbero aumentare la volatilità. Nei mercati emergenti tali rischi risultano amplificati.
Oltre a quelli associati ai titoli di debito e agli strumenti finanziari esteri in generale, i titoli di debito sovrano sono soggetti a vari rischi quali, in via non limitativa, il rischio che un’entità governativa non sia disposta o in grado di pagare gli interessi e rimborsare il capitale sul proprio debito sovrano. Nella misura in cui una strategia si concentra su determinati paesi, regioni, settori o tipi d’investimenti, potrebbe essere soggetta a rischi maggiori di sviluppi sfavorevoli in tali aree d’interesse rispetto a una strategia che investe in una più ampia varietà di paesi, regioni, industrie, settori o investimenti.
Data la partecipazione del governo all’economia ancora elevata, gli investimenti in Cina saranno soggetti a livelli di rischio normativo maggiori rispetto a molti altri paesi.
