Introduzione
Resilienza relativa in un periodo di turbolenza
In un anno nel quale si sono susseguite ininterrottamente sorprese aggressive della banca centrale, i titoli a tasso variabile hanno dato prova della loro qualità, mantenendosi relativamente stabili con l’aiuto tutt’altro che modesto della loro natura di duration breve e cedole variabili. Dall’inizio dell’anno a oggi (il 30 giugno 2022) il Credit Suisse Leveraged Loan Index ha reso -4,4%, sovraperformando altre classi di asset obbligazionari tra cui titoli investment grade, Treasury USA, debito high yield USA e del mercato emergente, sebbene l’ampliamento degli spread abbia portato a rendimenti negativi a maggio e giugno. Con l’inasprimento della politica delle banche centrali, mentre l’inflazione resta ostinatamente elevata, non sorprende molto che l’impatto sia stato maggiore sugli asset con duration lunga, quali le azioni growth e le obbligazioni investment grade a lunga scadenza.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può diminuire oltre che aumentare; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi d’interesse. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio si adeguano a un aumento dei tassi di interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale. Gli investimenti esteri comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti implicano rischi più accentuati connessi con gli stessi fattori, oltre a quelli associati alle minori dimensioni dei mercati in questione, ai volumi inferiori di liquidità. I titoli di debito ed i prestiti a tasso variabile tendono ad avere un rating inferiore ad investment grade. L’investimento in prestiti e titoli di debito a più alto rendimento, con rating inferiore e a tasso variabile è soggetto a un rischio di insolvenza più elevato, con conseguente possibilità di perdita del capitale, un rischio che può acuirsi in un contesto di rallentamento dell’economia. Gli interessi conseguiti sui prestiti a tasso variabile variano al variare dei tassi d’interesse vigenti. Pertanto, sebbene i prestiti a tasso variabile offrano un reddito da interessi più elevato quando i tassi d’interesse salgono, essi generano anche un reddito inferiore quando i tassi d’interesse scendono.
Le variazioni della solidità finanziaria di un emittente obbligazionario o del rating creditizio di un’obbligazione possono influenzarne il valore.
