CONTRIBUTORI

David Zahn, CFA, FRM
Head of European Fixed Income,
Portfolio Manager
United Kingdom
INTRODUZIONE
Nonostante la criticità della pandemia nell’intera Europa, livelli straordinari di stimolo monetario hanno aiutato a mantenere nella regione una crescita relativamente robusta nell’ultimo paio di anni. Indubbiamente tuttavia i responsabili politici hanno risentito della pressione originata dall’aumento dell’inflazione e mirata a frenare le misure di sostegno, non soltanto in Europa bensì in tutto il mondo. La Banca Centrale Europea (BCE) ha affermato che gli attuali livelli dell’inflazione non sono che transitori, tuttavia ha anche dato il via a un tapering delle proprie politiche. Ciò non toglie che non è ancora chiaro il ritmo al quale i responsabili politici porranno fine a qualsiasi tipo di quantitative easing.
Le prospettive per l’Eurozona nel 2022 sono ancora precarie, ma da parte nostra nutriamo un prudente ottimismo. Le cifre relative alla diffusione del coronavirus sono ancora pesanti in tutta la regione, con nuove varianti che minacciano di far deragliare la ripresa economica. All’orizzonte si affacciano inoltre incertezze politiche in Germania, Italia, Francia e, più lontano, in Russia e Ucraina. I rendimenti obbligazionari sembrano a loro volta orientati a crescere. Questo non ci impedisce comunque di vedere elementi positivi nell’anno che ci attende, e riteniamo che in Europa vi saranno opportunità per gli investitori in obbligazioni europee.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Agli investimenti in titoli esteri sono associati rischi particolari, inclusi rischi legati a sviluppi politici ed economici, pratiche di trading, disponibilità delle informazioni, fluttuazioni di tassi di cambio valute e mercati e politiche limitate. Oltre a quelli associati ai titoli di debito e agli strumenti finanziari esteri in generale, i titoli di debito sovrano sono soggetti a vari rischi quali, in via non limitativa, il rischio che un’entità governativa non sia disposta o in grado di pagare gli interessi e rimborsare il capitale sul proprio debito sovrano. Gli investimenti nei mercati emergenti implicano rischi più accentuati connessi con gli stessi fattori, oltre a quelli associati alle minori dimensioni dei mercati in questione, ai volumi inferiori di liquidità e alla mancanza di strutture legali, politiche, economiche e sociali consolidate a supporto dei mercati mobiliari.
