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INTRODUZIONE

Nonostante la criticità della pandemia nell’intera Europa, livelli straordinari di stimolo monetario hanno aiutato a mantenere nella regione una crescita relativamente robusta nell’ultimo paio di anni. Indubbiamente tuttavia i responsabili politici hanno risentito della pressione originata dall’aumento dell’inflazione e mirata a frenare le misure di sostegno, non soltanto in Europa bensì in tutto il mondo. La Banca Centrale Europea (BCE) ha affermato che gli attuali livelli dell’inflazione non sono che transitori, tuttavia ha anche dato il via a un tapering delle proprie politiche. Ciò non toglie che non è ancora chiaro il ritmo al quale i responsabili politici porranno fine a qualsiasi tipo di quantitative easing.

Le prospettive per l’Eurozona nel 2022 sono ancora precarie, ma da parte nostra nutriamo un prudente ottimismo. Le cifre relative alla diffusione del coronavirus sono ancora pesanti in tutta la regione, con nuove varianti che minacciano di far deragliare la ripresa economica. All’orizzonte si affacciano inoltre incertezze politiche in Germania, Italia, Francia e, più lontano, in Russia e Ucraina. I rendimenti obbligazionari sembrano a loro volta orientati a crescere. Questo non ci impedisce comunque di vedere elementi positivi nell’anno che ci attende, e riteniamo che in Europa vi saranno opportunità per gli investitori in obbligazioni europee.



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