CONTRIBUTORI

Nicholas Hardingham, CFA
Senior Vice President, Portfolio Manager, Franklin Templeton Fixed Income
“Secondo le proiezioni, nel 2021 i mercati emergenti dovrebbero continuare ad essere il segmento dell’economia mondiale più ampio e con la crescita più rapida. La crisi del COVID ha ampliato il range dei rischi e dei rendimenti nelle obbligazioni dei mercati emergenti. Navigare in quest’universo richiederà un’analisi più attenta di ogni singolo paese rispetto agli anni passati.”
Nonostante la crisi del COVID, i mercati emergenti dovrebbero continuare a crescere più rapidamente delle economie avanzate
Economie avanzate e mercati emergenti hanno entrambi subito un duro colpo nel 2020. Alcuni osservatori si sono dichiarati decisamente ribassisti sul mondo emergente, ritenendo che i governi dei mercati emergenti (ME) non abbiano i bilanci necessari per far fronte al COVID come le economie avanzate.
Nonostante questa preoccupazione, tuttavia, vi sono motivi più che sufficienti per ritenere che gli investitori continueranno a sostenere i mercati emergenti anche nel 2021.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la crisi del COVID nel 2020 aggraverà i debiti di bilancio delle economie avanzate per un importo pari alll’11% del PIL (prodotto interno lordo), ma pari solo al 6% nei mercati emergenti.1 Con l’inizio del 2021, nelle economie avanzate il debito governativo salirà prevedibilmente al 125% del PIL, rispetto al 62% nei mercati emergenti.2
Le previsioni indicano che il PIL delle economie avanzate crescerà in media del 3,9% nel 2021, contro una crescita del 6,0% del PIL dei mercati emergenti e 8,2% della Cina!3 È importante, considerando che la Cina è un motore di crescita al quale molti altri mercati emergenti vendono le loro materie prime.
Inoltre le obbligazioni governative dei ME per noi sono interessanti rispetto ad altre obbligazioni, poiché il loro rendimento annuo è superiore del 4% circa a obbligazioni governative di economie avanzate.4 Molti investitori continuano pertanto a giudicare i mercati emergenti un segmento interessante dell’economia mondiale.
Il COVID amplierà la demarcazione tra mercati emergenti nel 2021
In generale, i mercati emergenti avevano iniziato il 2020 in buona forma. Dopo la crisi del COVID, tuttavia, nel 2021 alcuni paesi andranno meglio di altri.
Tra i mercati emergenti, fanno parte di un primo gruppo paesi quali Cile e Polonia, che dispongono di notevoli riserve a sostegno delle loro economie durante la crisi del COVID. Questi governi possono finanziare deficit crescenti mantenendo comunque livelli di debito sostenibili, e possono continuare a emettere obbligazioni a bassi tassi d’interesse. Un terzo dei finanziamenti necessari per il Cile nel 2020, USD 12 miliardi, ad esempio, deriverà da asset già esistenti e fondi di riserva.5
Un secondo gruppo include Sudafrica e Brasile. I paesi che fanno parte di questo gruppo avevano iniziato il 2020 con un debito elevato, spendendo ampie quote dei loro bilanci per il pagamento di interessi. Questi livelli del debito governativo stanno limitando la loro spesa, ma i paesi dispongono di ricchi mercati di capitale domestici e debito modesto in valuta estera. Il deficit di governo del Sudafrica nel 2020, ad esempio, potrebbe far salire il debito a più dell’80% del PIL, ma la maggior parte di questo debito aggiuntivo può essere raccolto internamente, in valuta locale.6
Un terzo gruppo include paesi quali Suriname, o Sri Lanka, che ha riserve di valuta estera di 5 miliardi di dollari ma un debito con l’estero superiore a 50 miliardi di dollari.7 I governi di questo gruppo hanno iniziato il 2020 con un forte debito per rimborsi ed economie spesso deboli. Lo shock del COVID ha aggravato lo stress per le loro economie, e i loro governi sono stati esclusi dalla possibilità di raccogliere capitali privati. Alcuni di questi paesi hanno ottenuto una dilazione temporanea da altri governi nei confronti dei quali erano debitori. Per evitare crisi di debito, tuttavia, dovranno aumentare i prestiti multilaterali da fonti quali la Banca Mondiale e l’FMI.
Oltre ai governi dei ME, molte società in questi paesi emettono obbligazioni che riteniamo interessanti. Gli emittenti societari dei ME abitualmente pagano tassi d’interesse più alti di quelli in economie avanzate, ma hanno in media rating creditizi migliori. Molti sono garantiti dal governo, come la società petrolifera statale Petrobras, o sono grandi gruppi societari ben diversificati come l’e-tailer cinese Alibaba.
Negli ultimi anni i tassi di insolvenza delle obbligazioni societarie dei ME sono stati minori rispetto a quelli di obbligazioni societarie di economie avanzate, e nel 2020 hanno sovraperformato dall’inizio dell’anno le obbligazioni governative dei ME.8 Prevediamo che nel 2021 la loro resilienza alla crisi del COVID darà impulso al mercato delle obbligazioni societarie dei ME, rafforzando la preferenza degli investitori per questa classe di asset.
La conoscenza locale sarà fondamentale per navigare tra le obbligazioni dei ME nel 2021
Nel 2021 secondo noi le obbligazioni dei ME offriranno un range più ampio di combinazioni rischio/rendimento. Le obbligazioni con i rating creditizi più elevati sono spesso considerate quelle meno rischiose, ma abitualmente offrono rendimenti più bassi. Le obbligazioni dei ME più speculative offrono tendenzialmente rendimenti superiori, ma con un rischio maggiore di insolvenza o ristrutturazione. Secondo noi una comprensione approfondita di quest’universo sarà fondamentale per creare portafogli di successo per i nostri investitori.
Non dobbiamo mai perdere di vista il cosiddetto “rischio di coda” (ovvero eventi infrequenti con conseguenze di rilievo). Quali paesi o società potrebbero risentire particolarmente di un’altra ondata di COVID? Quali sono le probabilità di conflitti, per esempio, nel Golfo Persico o nel Mar cinese meridionale? Aumenterà il numero di paesi che faranno ricorso alla Debt Service Suspension Initiative (DSSI) approvata dal G20, e ciò potrebbe influire su investitori privati come noi?
Alla fine dell’anno passato, avevamo fatto notare che politiche delle economie avanzate, quali le sanzioni commerciali imposte dagli Stati Uniti, potrebbero essere decisive per i mercati emergenti. Nel 2021, le sfide maggiori per i mercati emergenti sembrano ancora una volta essere prevalentemente domestiche. Evitare complessivamente i mercati emergenti significa ignorare il 58% circa del PIL mondiale.9 Secondo noi invece per gli investitori sarebbe vantaggioso imparare a navigare in quest’area.
Note a piè di pagina
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Fonte: Fondo Monetario Internazionale, World Economic Outlook, ottobre 2020. Non vi è alcuna garanzia che un'eventuale stima, proiezione o previsione si realizzi.
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Ibid.
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Ibid.
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Fonte: JPMorgan, 31 ottobre 2020
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Fonte: Ministero delle Finanze del Cile, settembre 2020
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Fonte: Tesoro nazionale sudafricano, ottobre 2020.
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Fonte: Banca centrale dello Sri Lanka, novembre 2020.
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Fonte: JPMorgan, 31 ottobre 2020 Indici JPMorgan CEMBI vs. indici JPMorgan EMBI. Gli indici non sono gestiti e non è possibile investire in un indice. Non tengono conto di commissioni, spese od oneri di vendita. I rendimenti passati non sono indicazione né garanzia di rendimenti futuri.
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Fonte: Fondo Monetario Internazionale, World Economic Outlook, ottobre 2020.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Agli investimenti in titoli esteri sono associati rischi particolari, inclusi rischi legati a sviluppi politici ed economici, pratiche di trading, disponibilità delle informazioni, fluttuazioni di tassi di cambio valute e mercati e politiche limitate. Oltre a quelli associati ai titoli di debito e agli strumenti finanziari esteri in generale, i titoli di debito sovrano sono soggetti a vari rischi quali, in via non limitativa, il rischio che un’entità governativa non sia disposta o in grado di pagare gli interessi e rimborsare il capitale sul proprio debito sovrano. Gli investimenti nei mercati emergenti, di cui i mercati di frontiera costituiscono un sottogruppo, comportano rischi più elevati legati agli stessi fattori, oltre a quelli associati in questi mercati alle dimensioni ridotte, alla minore liquidità e alla mancanza di un quadro giuridico, politico, economico e sociale consolidato a sostegno dei mercati mobiliari. I rischi associati ai mercati emergenti sono generalmente amplificati nei mercati di frontiera poiché gli elementi summenzionati (oltre a vari fattori quali la maggiore probabilità di estrema volatilità dei prezzi, illiquidità, barriere commerciali e controlli dei cambi) sono di norma meno sviluppati nei mercati di frontiera.
