CONTRIBUTORI

Sonal Desai, Ph.D.
Chief Investment Officer,
Franklin Templeton Fixed Income

Stephen H. Dover, CFA
Head of Equities

Michael Hasenstab, Ph.D.
Chief Investment Officer,
Templeton Global Macro

Edward D. Perks, CFA
Chief Investment Officer, Franklin Templeton Multi-Asset Solutions

Manraj Sekhon, CFA
Chief Investment Officer,
Templeton Global Investments
Introduzione
La pandemia COVID-19 ha inferto all’economia globale un duro colpo, più grave e prolungato di quanto molti si aspettassero inizialmente. I nostri professionisti degli investimenti confermano l’ottimismo sulla ripresa del secondo semestre di quest’anno, ma sono meno convinti che assisteremo a un marcato rimbalzo a “V”. I nostri senior leader illustrano le loro riflessioni sull’attuale panorama degli investimenti, comprese le prossime elezioni negli Stati Uniti, e indicano i rischi e le opportunità potenziali che rilevano.
Punti principali
- Molte economie hanno probabilmente superato il punto più basso. Nonostante l’elevato grado di incertezza, riteniamo che le aspettative scontino ormai la reale portata dei danni economici subiti. Tuttavia, il ritmo della ripresa rimane più incerto del solito.
- Ci aspettiamo molteplici fasi di rally e correzioni sui mercati finanziari prima di vedere attecchire una ripresa sostenibile tra molti mesi. Fino a quel momento, ci stiamo concentrando su alcune aree di valore selezionate nel contesto della fase uno, tra le quali un gruppo selezionato di mercati emergenti e degli asset del tipo ‘rifugio sicuro’ dei mercati sviluppati.
- Potremmo assistere alla recessione più acuta e potenzialmente più breve nella storia degli Stati Uniti. Il nostro scenario di base presuppone reazioni ponderate, che elaborino conclusioni basate sui dati, anziché sulle emozioni. Nel complesso, riteniamo che sia il momento di essere attivi come investitori. A nostro parere, al momento nessun asset merita una raccomandazione d’acquisto univoca.
- La quantità di stimoli che abbiamo visto in risposta a questa crisi è senza precedenti; l’insieme delle risposte fiscali, monetarie e politiche alla crisi globale hanno portato a inondare il mondo di liquidità. Una quota notevole di tale liquidità si è riversata nelle borse, spiegando l’attuale contesto di ascesa dei mercati.
- La necessità di prendere decisioni che garantiscano il costante sostegno pubblico alle famiglie come pure alle imprese è complicata dalle imminenti elezioni. A causa del clima politico di estrema tensione che caratterizza oggi gli Stati Uniti, la politica di lungo periodo può risultare difficilmente attuabile ove favorisca un partito sugli altri. Per gli investitori, la disuguaglianza e il populismo accrescono poi il rischio di un aumento delle aliquote fiscali e della vigilanza normativa, specie in settori chiave come la tecnologia.
- La discussione sui fattori ESG sta cambiando durante la pandemia, con una maggiore concentrazione sull’impatto sociale delle politiche. Molti governi supportano l’occupazione, mentre le società sono più consapevoli dei rischi per la reputazione connessi ai licenziamenti. I fattori ESG sono diventati più importanti, con le società che li considerano critici per una performance sostenibile dell’attività. Secondo noi, questo “delta” di un miglioramento ESG nei mercati emergenti è un ulteriore elemento a favore delle prospettive secolari per l’asset class mentre il mondo riemerge da questa crisi.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi d’interesse. Di conseguenza, a mano a mano che i prezzi delle obbligazioni si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il prezzo delle azioni può diminuire. Gli investimenti in titoli esteri comportano rischi particolari associati ad esempio a fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti implicano rischi dello stesso tipo ma più elevati, oltre a rischi specifici delle aree emergenti legati alle minori dimensioni e alla minore liquidità dei mercati, nonché alla mancanza di solide strutture legali, politiche, economiche e sociali a supporto dei mercati mobiliari. Tali investimenti sono esposti a una forte volatilità dei prezzi nel corso dell’anno. I rendimenti elevati riflettono i maggiori rischi di credito associati a questi titoli con rating inferiore e, in alcuni casi, i minori prezzi di mercato di tali strumenti. Le variazioni dei tassi di interesse possono incidere sul prezzo e sul rendimento delle azioni. I titoli del Tesoro, se detenuti sino alla scadenza, offrono un rendimento fisso e un valore fisso del capitale; il pagamento di interessi e capitale è garantito. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. La diversificazione non garantisce utili né protegge contro il rischio di perdite.
Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future.
