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Come cambierà la politica delle banche centrali dei prossimi mesi alla luce del prolungarsi della pandemia e dell’inflazione rispetto alle previsioni? Nelle sue prospettive per il primo trimestre 2022 il team di K2 Advisors riflette sulle implicazioni per le strategie alternative.

Prospettive per il primo trimestre (T1) 2022: Sintesi

All’inizio del 2022 la prospettiva di una riduzione della liquidità globale fornita dalle principali banche centrali ha alimentato la volatilità sui mercati azionari ed obbligazionari tradizionali. A complicare la situazione è l’aumento delle pressioni inflazionistiche, che potrebbe non essere così “transitorio” come auspicato in un primo momento. Gli investitori prendono in considerazione le strategie alternative al fine di ridurre la volatilità e incrementare la flessibilità del portafoglio nel complesso, così da godere di una certa opzionalità nell’ambito della transizione al nuovo regime.

Punti salienti della strategia

  1. Relative ValueSi registra un persistente aumento della dispersione a livello di asset class, indice del potenziale incremento dei rischi legati a fondamentali e contesto macroeconomico e positivo per le strategie di relative value meno direzionali.
  2. Global macro: Un’inversione di tendenza sul fronte delle politiche potrebbe far nascere delle opportunità per i gestori attenti ai fattori macroeconomici. I gestori con un approccio tattico al trading potrebbero trarre vantaggio dalla maggiore volatilità realizzata tra le asset class.
  3. Commodities: La principale incognita è rappresentata dalla variante Omicron e dal suo impatto sulla domanda in ottica futura, in particolare nel settore energetico. Dovrebbero quindi emergere numerose opportunità sul fronte long e short per i trader di commodity che scelgono un approccio attivo.

 

Strategia

Prospettive

Long/Short Equity

Le prospettive a breve sono sfavorevoli data la persistente incertezza circa i driver delle azioni. Prevediamo che a supportare le azioni saranno ancora i fattori macroeconomici e non tanto i fondamentali societari. I gestori ridimensionano le esposizioni nette e lorde per via della scarsa visibilità sul fronte macroeconomico.

Relative Value

Le prospettive per le diverse strategie di relative value appaiono appena positive, in particolare saranno favorite le esposizioni meno direzionali e si prevede un continuo aumento della dispersione a livello di singoli emittenti e di asset class.

Event Driven

Le prospettive sono incoraggianti poiché non si prevede un rallentamento della pipeline di eventi e al contempo gli esiti potenziali, influenzati dai maggiori rischi normativi, geopolitici e finanziari, appaiono più favorevoli ai gestori specializzati.

Credito

I bilanci degli emittenti sono solidi ma gli spread creditizi appaiono contenuti. I gestori attivi nel credito corporate si concentrano tuttora su situazioni event-driven specifiche e le posizioni corte dovrebbero offrire il contributo più consistente alla performance nel 2022. Analogamente, nel nuovo anno i gestori del credito strutturato dovranno fare affidamento su selezione titoli, strutturazione creativa e abilità in fase di contrattazione.

Global Macro

La macro opportunità offerta è allettante poiché nei trimestri a venire si prospetta il ridimensionamento o l’eliminazione delle misure fiscali e monetarie introdotte ad inizio 2020.  L’atteso cambio di regime potrebbe alimentare la volatilità sul mercato.

Materie prime

Le persistenti tensioni sul fronte della domanda e dell’offerta dovrebbero consentire di cogliere nuove opportunità di relative value. Storicamente il T1 è caratterizzato da fattori stagionali positivi per il settore metallurgico. Inoltre, con ogni probabilità le decisioni dell’OPEC avranno un impatto considerevole sul mercato del petrolio.

Titoli Insurance-Linked (ILS)

I rinnovi di gennaio potrebbero essere tra i più ritardati di sempre; l’attenzione del mercato si concentra infatti su una migliore comprensione degli eventi del 2021.

I temi macro che stiamo analizzando

L’aumento della volatilità ha dato luogo a un corrispondente incremento della dispersione tra i gestori di strategie alternative. La sovraperformance delle strategie event-driven si deve al numero di operazioni, alle condizioni di finanziamento favorevoli, alla solidità degli utili e al focus strategico delle aziende sulla crescita futura. Anche i gestori attivi nell’area delle commodity conseguono risultati stabilmente buoni da inizio anno, in presenza di significative oscillazioni direzionali e al contempo di ottime opportunità di relative value sui mercati dell’energia e dei cereali. Le strategie alternative global macro hanno riscontrato delle difficoltà poiché l’evoluzione di alcuni temi gettonati a inizio anno - per es. irripidimento della curva dei rendimenti o debolezza del dollaro USA - ha deluso le attese. I gestori più orientati ai mercati avanzati hanno messo a segno risultati migliori di quelli attivi in particolare sui mercati in via di sviluppo. Come previsto, i gestori esposti a energia, decarbonizzazione e commodity hanno conseguito performance più incoraggianti. I gestori creditizi hanno dovuto fare i conti con spread estremamente contenuti e hanno scelto di puntare su fondamentali ed eventi societari specifici per generare rendimenti sinora solidi. I gestori azionari long/short hanno avuto non poche difficoltà a generare alpha, in particolare a inizio anno, ma di recente hanno registrato segnali positivi grazie alla crescente importanza attribuita ai fondamentali a scapito dei flussi di liquidità globali.

In ottica futura, i nostri gestori di strategie alternative e l’Investment Committee di K2 stanno esaminando alcuni temi chiave che a nostro avviso condizioneranno il sentiment e la performance nel 2022.

L’inflazione è transitoria?

Nel quadro della normalizzazione, gli sconvolgimenti lungo le filiere globali e l’impennata della domanda hanno acuito le pressioni inflazionistiche in molte aree dell’economia mondiale. Eravamo convinti che l’inflazione fosse “transitoria”, ma il fatto che persino la Federal Reserve (Fed) abbia abbandonato tale aggettivo è indice della potenziale persistenza dell’attuale shock inflazionistico. A giudicare dall’appiattimento generale dei mercati obbligazionari mondiali, gli investitori ritengono che l’inflazione sia sotto controllo, ma se così non fosse? C’è il rischio di un netto rialzo del tasso risk-free che comporterebbe un repricing di tutti i titoli.

Come faranno le banche centrali a migrare verso una politica di tassi d’interesse e di liquidità meno accomodante?

La Fed e altre banche centrali hanno annunciato un tapering degli acquisti di obbligazioni, ma l’inasprimento dei tassi deve ancora iniziare. Chiaramente, le autorità monetarie intendono ridurre le iniezioni di liquidità; in ottica futura sarà importante determinare la rapidità e l’efficacia della svolta restrittiva. Da un lato, un’eccessiva lentezza in presenza di un’economia solida porterà le banche centrali a rincorrere la curva, con il rischio che tale ritardo inneschi un significativo ribasso dei prezzi sul mercato azionario. Dall’altro, ove i vari Paesi non riescano a supportare la crescita e/o una variante del COVID-19 provochi una decelerazione dell’economia, le banche centrali dovranno cambiare tattica e riaprire i rubinetti della liquidità. Dai mercati ci aspettiamo estrema attenzione a tali aspetti e, di conseguenza, prefiguriamo un regime di maggiore volatilità.

Quanto solidi possono essere gli utili aziendali, e quanto a lungo?

Il ciclo degli utili aziendali sta raggiungendo il picco proprio mentre le banche centrali stanno riducendo la liquidità nel sistema. In generale, gli utili per il terzo trimestre 2021 si sono rivelati molto solidi e si prevedono dati di bilancio esternamente positivi anche nel T4 2021, nonché un’ulteriore revisione al rialzo delle attese. Ma tale trend è sostenibile? E per quanto tempo? Quale sarà l’entità dell’accelerazione? Il mercato si prepara a una delusione? I fondamentali societari saranno al centro dell’attenzione dei gestori di strategie alternative, di conseguenza il contesto sarà estremamente favorevole all’investimento attivo long-short.

Come influirà la decarbonizzazione globale su settori e imprese?

La decarbonizzazione globale manterrà un ruolo di primo piano per investitori, governi, consumatori e aziende. Quali saranno gli sviluppi futuri? Ovviamente sui mercati dell’energia è in atto una transizione, ma un’evoluzione simile si riscontra anche in ambito industriale e ogni aspetto della vita quotidiana viene analizzato sotto il profilo della sostenibilità. L’opportunità di investire in leader di mercato e nuove tecnologie è molto allettante a nostro parere e dovrebbe tradursi in rendimenti degni di nota. I governi sono impegnati a elaborare nuove politiche, i consumatori esprimono il loro parere mediante le decisioni di spesa e gli investitori chiedono standard migliori. Ci aspettiamo che tale tema attiri ttenzione e investimenti ancora superiori.

Prospettive per il primo trimestre 2022: Punti salienti della strategia

Relative Value

Dopo una flessione durata quasi un anno, di recente abbiamo assistito a un graduale aumento della dispersione in ambito azionario (e in altre asset class). La crescente dispersione si deve alla maggiore incertezza circa fattori macroeconomici e fondamentali e prevediamo una prosecuzione di tale trend. La dispersione in seno alle asset class e tra le diverse asset class è positiva per le strategie di relative value meno direzionali, meglio posizionate per trarre vantaggio dalle anomalie a livello di strumenti.

Indice di dispersione S&P 500

Settembre 2020 - dicembre 2021

Fonte: Bloomberg. Importanti comunicazioni e condizioni del fornitore dei dati sono disponibili sul sito web www.franklintempletondatasources.com. Gli indici non sono gestiti e non è possibile investire direttamente in un indice. Non tengono conto di commissioni, spese od oneri di vendita. I rendimenti passati non sono indicazione o garanzia di risultati futuri.

Global Macro

Le attese di un inasprimento della politica monetaria e della rimozione degli stimoli fiscali potrebbero comportare un peggioramento delle condizioni finanziarie nel 2022. Il ridimensionamento o l’eliminazione delle misure di emergenza provocherà probabilmente un nuovo e più marcato aumento della volatilità. Crediamo che i gestori lungimiranti, attenti ai suddetti fattori macroeconomici, saranno in grado di individuare opportunità di trading nel quadro dell’accelerazione del cambio di regime, già ben avviato in diverse parti del mondo, nel corso del 2022.

Contributo fiscale alla crescita del prodotto interno lordo (PIL) reale che cambia in negativo

Al 13 dicembre 2021

Fonte: Goldman Sachs Global Investment Research. Importanti comunicazioni e condizioni del fornitore dei dati sono disponibili sul sito web www.franklintempletondatasources.com. Non vi è alcuna garanzia che un'eventuale stima, previsione o proiezione si realizzi.

Materie prime

I mercati globali del gas naturale hanno chiuso un quarto trimestre 2021 all’insegna della volatilità e all’inizio del T1 2022 non si registra alcun segnale di inversione. Molteplici fattori, tra cui il meteo e le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina, hanno influito sul mercato europeo del gas naturale. Il gasdotto russo Nordstream 2 è la principale fonte di approvvigionamento per l’Europa e la persistente esiguità delle scorte di gas nella zona nordoccidentale del continente rappresenta un disincentivo alla riduzione delle importazioni di gas dalla Russia. Un fattore che potrebbe innescare una correzione dei prezzi nei mesi invernali è la prevalenza della variante Omicron. La diffusione della variante su scala globale potrebbe avere un impatto negativo sulla domanda che, a sua volta, favorirebbe un riequilibrio del rapporto tra domanda e offerta a livello mondiale.

Performance del gas naturale globale

Dicembre 2020 - dicembre 2021

Fonte: Bloomberg. Importanti comunicazioni e condizioni del fornitore dei dati sono disponibili sul sito web www.franklintempletondatasources.com. I rendimenti passati non sono indicazione o garanzia di risultati futuri.



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