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Il collasso di una banca la cui attività principale consisteva nella concessione di prestiti a società in perdita, in un periodo di aumenti dei tassi d’interesse, non avrebbe dovuto sorprendere,sebbene il suo crollo sia stato causato da una discordanza tra attività e passività e un riconoscimento tardivo di perdite sulle obbligazioni. Se si considera il suo affidamento su un numero limitato di depositi molti ingenti, qualsiasi protezione da una corsa agli sportelli non sarebbe stata sufficiente. Il collasso della SVB ha tuttavia buone probabilità di surriscaldare ulteriormente il settore che fa leva sulla tecnologia.

Dopo un anno difficile per le azioni delle società tecnologiche nel 2022, ora i riflettori sono puntati sull’indebitamento del settore. Nel mercato delle Collateralized Loan Obligation (CLO), il debito tecnologico è il settore più ampio nel portafoglio, e per il 60% ha un rating B-*. Un taglio di un livello obbligherebbe molti gestori a vendere. L’azione risoluta della Fed a garanzia di tutti i depositi, indipendentemente dalle loro dimensioni, è la benvenuta. Tuttavia lascia intendere che vi fosse anche un rischio di contagio reale. Potrebbe essere stata evitata una crisi bancaria secondaria tecnologica. Un’opinione più positiva potrebbe arrivare dal Regno Unito, dove HSBC ha acquistato asset della SVB per 1 sterlina inglese.

Il vero messaggio è che il denaro scarseggia e le condizioni del credito potrebbero contrarsi ulteriormente. Mentre scriviamo, le banche stanno probabilmente tirando i freni sulle linee di credito. Ciò si aggiunge ai timori per una recessione negli Stati Uniti nel 2023/24, considerando che ciò era stato previsto dalla curva del rendimento invertita del mercato di Treasury statunitensi da quasi un anno a questa parte. Il rally dei Treasury indica una corsa alla sicurezza e la necessità per le banche di detenere un numero maggiore di asset molto liquidi. Entrambe le azioni rallenteranno ulteriormente la fornitura di denaro.

Da tempo siamo scettici riguardo al potenziale reale di crescita delle banche prestatrici e sui loro rendimenti sul capitale investito (ROIC) nel lungo termine. Abbiamo investito in gestori di private equity che, grazie ai loro risultati a lungo termine e alla loro rigorosa disciplina, hanno superato i precedenti periodi di crisi. Siamo sempre stati orgogliosi del nostro focus su società con cash flow positivi, con prospettive di crescita reali e test contabili approfonditi superati positivamente a dimostrazione di essere veritieri. Osservando questi semplici principi, riusciremo a superare bene i prossimi mesi. E soprattutto, siamo convinti che il settore bancario sia ben capitalizzato, con una buona liquidità. Vi saranno sempre eccezioni, quali la SVB. Tuttavia un irrigidimento del credito, un rallentamento dell’offerta di denaro, cali degli utili e revisioni negative del debito renderanno la vita difficile per un certo periodo di tempo.

Tutto ciò rafforza la nostra convinzione in un atterraggio morbido ma con una ripresa altalenante.



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