CONTRIBUTORI

Tony Davidow, CIMA®
Senior Alternatives Investment Strategist
Franklin Templeton Institute
In un fondo di private equity tradizionale, un piano pensionistico, una donazione, fondazione o un family office (una società di proprietà privata che gestisce gli investimenti e il patrimonio di una famiglia facoltosa), si impegna a investire capitale per un certo periodo di tempo (da sette a 10 anni). Le parti sono considerate limited partner nel fondo (LP). Quando il gestore del fondo, chiamato anche general partner (GP), trova un investimento convincente, lo effettua prelevando capitale dall’impegno originale dei LP (capital call).
I LP sanno che si tratta di investimenti a lungo termine, ma a volte hanno esigenze di liquidità e potrebbero cercare un acquirente per la quota di loro proprietà. Queste operazioni si definiscono come secondary, dal momento che il proprietario originale cerca un acquirente secondario.
Prezzi dei secondary in percentuale del valore patrimoniale netto (tutte le strategie)

Fonte: Greenhill, 2022. Note: Nelle strategie secondarie sono inclusi buyout, venture/growth, infrastrutture, real estate e fund-of-funds/fondi secondari. Le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future.
Come è visibile nei dati riportati qui sopra, dal 2007 i secondary sono stati negoziati con uno sconto rispetto al valore patrimoniale netto (VPN), con prezzi più allettanti in periodi di rallentamento dell’economia. Uno dei fattori chiave è l’”effetto denominatore”, considerando che il calo di valore delle loro posizioni nel mercato pubblico ha portato i fondi pensione pubblici a trovarsi in una situazione di eccessiva allocazione a investimenti alternativi. Con la riduzione o diversificazione del private equity di investitori istituzionali, nuovi investitori possono beneficiare della loro partecipazione in secondary e acquistare queste posizioni con uno sconto.
Secondo PitchBook,1 la raccolta di fondi dei secondary è salita da 20 miliardi di dollari nel 2006 a 100 miliardi di dollari nel 2020. Fino al 2022, praticamente tutti i fondi potevano effettuare disinvestimenti tramite acquisizioni o offerte pubbliche iniziali (IPO). I LP potevano così ottenere un cash flow e una liquidità abbondanti. Nel 2022 i disinvestimenti hanno iniziato a rallentare drasticamente, per poi sostanzialmente fermarsi con il collasso della Silicon Valley Bank. Nei prossimi anni i LP avranno probabilmente bisogno di una certa liquidità per soddisfare i capital call e diversificare le loro partecipazioni.
Globale: Attività della raccolta di fondi dei secondary

Fonte: PitchBook, al 31 marzo 2023. Importanti comunicazioni del fornitore dei dati e i termini sono disponibili sul sito web www.franklintempletondatasources.com.
I gestori di investimenti sul mercato secondario possono diversificare le partecipazioni in base alle fasi, l’area geografica, l’industria e l’anno di lancio dei fondi primari disponibili. Una diversificazione basata sull’anno di lancio può consentire ai gestori nel mercato secondario di cercare di mitigare l’effetto della curva a J, dove si riduce il capitale quando si presentano opportunità e i rendimenti sono abitualmente negativi. I gestori di secondary con esperienza e capitale da impiegare possono riuscire ad avvantaggiarsi della situazione del mercato attuale e trovare molte opportunità allettanti nei prossimi anni.
Nel contesto del mercato odierno, con il rallentamento spettacolare successivo ai picchi raggiunti, prevediamo che nel prossimo futuro molte istituzioni e numerosi family office cercheranno liquidità. Siamo convinti che questo scenario offra un’opportunità importante affinché i gestori di secondary possano selezionare asset molto prestigiosi in un pool diversificato e negoziare prezzi favorevoli.
- Fonte: PitchBook, “The Evolution of Private Market Secondaries,” 20 aprile 2023.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire.
L’investimento in società private comporta una serie di rischi significativi, per esempio: possono avere risorse finanziarie limitate e non essere in grado di far fronte alle obbligazioni derivanti dai loro titoli di debito, al che può aggiungersi un deterioramento del valore di eventuali garanzie collaterali e una riduzione della probabilità di realizzare le garanzie eventualmente ottenute in relazione all’investimento; hanno una storia operativa più breve, linee di prodotti più ristrette e quote di mercato più piccole rispetto alle società più grandi, che tendono a renderle più vulnerabili alle azioni dei concorrenti e alle mutevoli condizioni di mercato, nonché alle recessioni economiche generali; hanno maggiori probabilità di dipendere dal talento dei suoi gestori e dall’impegno di un piccolo gruppo di persone; pertanto, la morte, l’invalidità, le dimissioni o il licenziamento di una o più di queste persone potrebbe avere un impatto negativo rilevante sulla società in portafoglio e, di riflesso, sull’investimento; generalmente hanno risultati operativi meno prevedibili, possono di volta in volta essere coinvolte in controversie legali, possono essere impegnate in attività in rapida evoluzione con prodotti soggetti a un sostanziale rischio di obsolescenza, e possono richiedere un capitale aggiuntivo consistente per sostenere le loro operazioni, finanziare l’espansione o mantenere la loro posizione competitiva.
