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Introduzione

In questi ultimi anni, nel settore finanziario generale è emerso un segmento in crescita, la gestione di patrimoni privati, che offre un’opportunità per strategie focalizzate sulla ricerca di un apprezzamento del capitale che possa fornire anche dividendi affidabili e interessanti. All’interno di questo gruppo, i gestori di patrimoni privati hanno focus e strategie diversificate che stanno beneficiando di forti afflussi di capitale, dello sviluppo di veicoli d’investimento nuovi e personalizzati e dell’ingresso in mercati adiacenti. Il gruppo sta assistendo pertanto

a opportunità eccellenti per un’espansione dei patrimoni gestiti (AUM) e una diversificazione del mix di attività quale possibile propulsore di un apprezzamento del capitale per gli investitori. Questa crescita, unitamente al capitale raccolto abitualmente nel lungo termine, può trainare un volume crescente di utili legati a commissioni, che irrobustisce l’attività e sostiene la capacità di pagare agli azionisti un flusso di dividendi interessante. La nostra view è che questa combinazione di crescita e reddito renda il gruppo un settore fortemente interessante per l’investimento in strategie azionarie orientate al reddito.

Espansione della base di investitori

Storicamente, gli investitori retail hanno investito nel settore della gestione patrimoniale tramite società di fondi comuni. Una migliore conoscenza di questi prodotti e l’abilità nell’impiegarli per investire in società per azioni, in concomitanza con una popolazione che sta invecchiando e risparmia in vista del periodo della pensione, hanno alimentato per molti decenni l’interesse degli investitori per i gestori patrimoniali. Con il passare del tempo sono nate nuove tipologie di società d’investimento e prodotti adeguati all’espansione delle esigenze. Nonostante la disponibilità di un numero maggiore di opzioni per gli investimenti, gli investitori retail erano perlopiù limitati a investire in mercati pubblici tramite veicoli tradizionali quali i fondi comuni e prodotti pensionistici a reddito, e successivamente in fondi negoziati in borsa (ETF). Allo stesso tempo, investitori istituzionali con ampi pool di capitale, ad esempio piani pensionistici, piani patrimoniali sovrani e donazioni, hanno potuto accedere a una gamma più ampia di opzioni per l’investimento, tramite mercati pubblici e titoli emessi da società private. I gestori di patrimoni privati hanno messo a disposizione di queste istituzioni

i loro prodotti, con strategie di fondi specifici, obiettivi e possibili esiti in grado di diversificare e migliorare il portafoglio d’investimento di un’istituzione e aiutare a soddisfare la gamma di necessità diversificate dei componenti. Le istituzioni sono state in grado da tempo di investire in aree quali venture capital e leveraged buyout, e i risultati realizzati hanno trainato un rapido aumento del numero di gestori di patrimoni privati e del loro AUM.

Tranne poche eccezioni, per gli investitori retail l’accesso a gestori di patrimoni privati è stato storicamente limitato. La situazione è cambiata quando vari gestori di patrimoni privati sono diventati società quotate in borsa e sono stati sviluppati nuovi veicoli d’investimento destinati specificamente a investitori retail. Siamo convinti che la posizione rispetto alla concorrenza e le strategie di molti tra questi gestori di patrimoni privati creino opportunità interessanti affinché gli investitori a eventualmente beneficiare di apprezzamento del capitale e reddito.



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