CONTRIBUTORI

Sandy Kaul
Head of Innovation
Franklin Templeton
Introduzione
L’emergere del Web31 rappresenta sia un’evoluzione nello sviluppo delle tecnologie internet sia una rivoluzione che introduce le nuove dinamiche di un’economia decentralizzata. Capire come si è sviluppato l’ecosistema dall’introduzione del Bitcoin nel 2009 è fondamentale, poiché nel prossimo decennio è probabile che una parte sempre maggiore dell’attività economica mondiale si sposti in questo nuovo settore.2
Le blockchain pubbliche di livello 1 (blockchain L1) stanno segnando la nascita di qualcosa di completamente nuovo nella nostra storia mondiale: l’emergere di Stati nazionali digitali. Esse hanno una propria valuta, una propria governance e propri canali economici attraverso i quali gli imprenditori stanno costruendo attività di ogni genere che attraggono un numero crescente di clienti. Comprendere l’emergere di questo ecosistema, i suoi elementi chiave e i vari modi in cui i token vengono utilizzati per facilitare le interazioni dovrebbe consentire agli investitori di valutare e cogliere le opportunità di crescita emergenti in questa nuova frontiera. Inoltre, la nostra speranza è che una migliore comprensione delle nuove innovazioni possa anche aiutare le imprese esistenti a ridefinire la loro offerta e capacità di utilizzare i nuovi circuiti di transazione.
La nostra nuova pubblicazione, “Comprendere il Web3: una panoramica sull’ecosistema emergente degli asset digitali“, tratta ognuno di questi argomenti. Di seguito troverete una panoramica di ogni sezione della guida che potrà esservi d’aiuto prima di leggere il documento completo. Inoltre, per integrare le definizioni di alcuni concetti riportate in questo articolo, alla fine della guida è presente un glossario più ampio e indipendente che potrebbe servire come utile riferimento.
Pilastri fondamentali del Web3
Questa sezione si concentra sulle componenti chiave in fase di sviluppo nel Web3: blockchain, token, contratti intelligenti e portafogli digitali di cripto valute. Spiega, inoltre, come le blockchain funzionano e confermano le transazioni affidandosi a meccanismi di consenso anziché ad autorità centralizzate. Esplora i vari tipi di token legati alle valute: token di pagamento, stablecoin e valute digitali delle banche centrali (CBDC). Spiega lo scopo e illustra i casi d’uso dei token non legati ai pagamenti: token di utilità, token di governance, asset-backed token e token di investimento. La sezione spiega inoltre come questi token siano programmabili attraverso l’uso di contratti intelligenti e come questi contratti intelligenti possano supportare un’ampia varietà di scenari “se-allora” (if-then) che si auto-eseguono al verificarsi delle condizioni previste. Infine, la sezione esplora il modo in cui i portafogli di cripto valute si differenziano dai portafogli digitali esistenti e offrono a individui e istituzioni l’opportunità di effettuare transazioni in modi che preservano le loro informazioni personali e organizzative.
Comprendere l’ecosistema degli asset digitali del Web3
Questa sezione analizza l’evoluzione dell’ecosistema delle cripto valute, a partire dalla nascita della rete di pagamento Bitcoin nel 2009, della blockchain Ethereum nel 2015, della successiva proliferazione delle blockchain L1 e, negli ultimi anni, dell’emergere delle blockchain di livello 2, delle reti oracle e delle strutture multi-chain. Queste offerte rappresentano la nuova infrastruttura su cui si sta costruendo il Web3. A differenza delle innovazioni precedenti, l’infrastruttura Web3 viene implementata in tempo reale e funziona 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno. Essendo open source, l’infrastruttura beneficia dell’impegno costante di migliaia di sviluppatori. Ciò consente di individuare e risolvere più rapidamente i potenziali problemi e di introdurre le correzioni in modo iterativo, consentendo al sistema del Web3 di progredire molto più rapidamente di qualsiasi altra infrastruttura analoga.
Creare e gestire un’attività su una blockchain
Questa sezione esamina i modi in cui individui e organizzazioni possono costruire e gestire un’attività sull’infrastruttura Web3. Esplora come la raccolta di capitali si discosti dal tipico modello di venture capital e come i token vengano utilizzati, al posto delle azioni, per incentivare non solo i fondatori, i dipendenti e i primi investitori, ma anche la più ampia comunità di futuri utenti. Spiega come un’azienda sia vincolata alla blockchain L1 su cui sceglie di operare e come questa faciliti le funzioni operative chiave per conto dell’utente, come l’emissione di token, la verifica delle transazioni, i pagamenti, l’adempimento degli smart contract e la sicurezza. Tra queste offerte, i pagamenti rappresentano un’area in cui la superiorità operativa della blockchain è più evidente. Nell’attuale mondo Web2 i commercianti devono spesso aspettare fino a 72 ore prima che un pagamento arrivi sul loro conto, mentre nell’ecosistema Web3 i pagamenti sono quasi istantanei e anche le blockchain più lente consentono tempi di elaborazione end-to-end pari o inferiori a 10 minuti. Infine, la sezione esplora l’aspetto della governance decentralizzata e spiega la progressione dei progetti Web3 dalle fondazioni alle comunità fino alle organizzazioni autonome decentralizzate (DAO).
Investire in aziende di cripto valute
Questa sezione descrive come privati e istituzioni possono investire nell’ecosistema delle cripto valute. Il documento elabora una serie di considerazioni che un investitore deve valutare quando sceglie di investire in un protocollo crittografico che emette token rispetto a una società tradizionale che emette azioni. Spiega perché solo alcuni token offrono opportunità di investimento e perché altri tipi di token non possano rappresentare il valore del protocollo sottostante. La sezione esplora inoltre i fattori che stimolano la “tokenomics”3 e come la valutazione del pool di token possa offrire importanti spunti di investimento. Esplora come un investitore possa acquistare o vendere token su borse centralizzate e decentralizzate. Infine, la sezione esamina le molteplici modalità di impiego dei token affinché il detentore riesca a generare un rendimento o un reddito aggiuntivo attraverso la convalida, la concessione o l’ottenimento in prestito di tali strumenti.
Token non fungibili (NFT)4
Questa sezione esamina gli NFT e il modo in cui queste strutture consentono di incorporare i diritti di proprietà in un token. Questa capacità consentirà di scambiare più liberamente beni che sono investibili, ma non trasferibili (ad esempio, cataloghi musicali, diritti cinematografici, annate di vino) e di rendere più accessibili beni che sono trasferibili, ma non facilmente investibili (ad esempio, bambole, scarpe da ginnastica, carte collezionabili). Infine, queste strutture consentiranno nuovi tipi di asset che oggi non sono né trasferibili né investibili. Tale categoria includerebbe nuovi tipi di asset, come il valore della community di un influencer o un algoritmo di dati. Insieme, ciascuno di questi tipi di asset NFT può potenzialmente generare nuove importanti fonti di rendimento per i portafogli degli investitori. Inoltre, questi asset possono conferire al titolare alcuni diritti che rendono fruibili esperienze quali l’ingresso a un concerto speciale o il diritto di possedere un poster speciale o un’opera d’arte.
Rischi associati agli asset digitali
La sezione finale della guida mette in guardia sul fatto che, sebbene lo spazio Web3 offra molte opportunità, molti modelli di business sono nuovi e presentano anche molti rischi. Descriviamo sia i rischi legati al sistema che derivano da un modello di business decentralizzato, sia i rischi che individui e organizzazioni potrebbero affrontare scegliendo di partecipare al nuovo ecosistema.
La nostra speranza è che i lettori possano apprezzare le innovazioni che stanno attraversando il Web3 e sappiano comprendere le nuove offerte che dovrebbero consentire loro di adottare decisioni informate sul livello di partecipazione che desiderano.
Note finali
- Il Web1 ha fornito agli utenti l'accesso diretto a siti web che offrono quantità di dati, accesso alla conoscenza e connettività prima inimmaginabili. Il Web2 ha modificato l’esperienza dei clienti di Internet, abbinando le nuove tecnologie mobili con le reti informatiche per consentire di caricare contenuti generati dagli utenti e sfruttando la potenza dei big data e delle nascenti tecnologie di IA per personalizzare e adattare l’offerta di contenuti tramite app specializzate. Il Web3 è la prossima iterazione del world wide web: un ecosistema online decentralizzato e basato su blockchain. Le piattaforme e le app costruite su Web3 non sono possedute o governate da un'autorità centrale; esse, infatti, sono di proprietà dei partecipanti alla rete che guadagnano la loro quota di proprietà contribuendo allo sviluppo e alla manutenzione di tali servizi.
- Bitcoin è la blockchain più grande e originale. Nel white paper che ha introdotto Bitcoin, pubblicato nell'ottobre 2008 da Satoshi Nakamoto, pseudonimo dell’inventore/i di Bitcoin, l'autore descriveva la sua visione di un sistema di pagamento elettronico peer-to-peer che permetterebbe di spedire direttamente pagamenti online da un'entità ad un'altra senza passare tramite un'istituzione finanziaria o una qualsivoglia forma di intermediazione. Una blockchain è un libro mastro o un registro digitale delle transazioni, che viene duplicato e distribuito su un'intera rete di sistemi informatici. Le blockchain rappresentano registrazioni complete di tutte le transazioni effettuate in qualsiasi momento all'interno di quel sistema. Ogni nodo della rete blockchain possiede una copia di questo libro mastro che viene aggiornata simultaneamente in tempo reale. Ogni nodo vede i nuovi blocchi di transazioni che vengono aggiunti alla catena esistente di blocchi verificati e può ricreare l'intera sequenzia delle transazioni su quella catena, risalendo fino al primo scambio (genesi) sul libro mastro. La blockchain viene talvolta descritta come “tecnologia di registro distribuito” (distributed ledger technology, DLT).
- La tokenomics fornisce informazioni circa la tempistica di un'opportunità di investimento ed evidenzia i fattori a breve termine che possono influenzare il prezzo dei token. La tokenomics descrive il tema della comprensione dell'offerta, della domanda e delle caratteristiche economiche degli asset digitali. Ciò comporta una serie di considerazioni e complessità aggiuntive rispetto a quelle considerate nella valutazione degli asset tradizionali.
- Alcuni token sono fungibili (identici e sostituibili) e altri, che rappresentano beni unici, non sono fungibili. Gli NFT sono un’unità crittografica unica di dati che esiste su un libro mastro distribuito e non può essere replicata. Possono rappresentare media digitali o beni materiali del mondo reale, come opere d'arte e immobili, rendendo più efficiente l'acquisto, la vendita e la negoziazione e riducendo al contempo le possibilità di frode. Gli NFT possono anche rappresentare identità, diritti di proprietà o addirittura un insieme di diritti, tutti codificati in contratti o attestati digitali.
RISCHI DI INVESTIMENTO
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale.
I titoli azionari sono soggetti a fluttuazioni dei prezzi e possibile perdita del capitale.
Gli investimenti in settori in rapida crescita, come la tecnologia (storicamente volatile), possono determinare maggiori fluttuazioni dei prezzi, soprattutto nel breve termine, a causa della rapidità dei cambiamenti e dello sviluppo dei prodotti, nonché delle norme statali sulle società che fanno leva su progressi scientifici o tecnologici e delle approvazioni per nuovi farmaci e strumenti medici.
Gli asset digitali sono soggetti a rischi legati a una tecnologia immatura e in rapido sviluppo, alle vulnerabilità della sicurezza di questa tecnologia, al rischio di credito degli scambi di asset digitali, all’incertezza normativa, all’elevata volatilità del loro prezzo/valore, alla scarsa accettazione da parte degli utenti e dei mercati globali, nonché a frodi e manipolazioni.
Gli investimenti in blockchain e cripto valute sono soggetti a vari rischi, tra cui l’incapacità di sviluppare applicazioni di asset digitali o di trarre profitto da tali applicazioni, il furto, la perdita o la distruzione di chiavi crittografiche, la possibilità che le tecnologie di asset digitali non siano mai pienamente implementate, il rischio di cybersecurity, le rivendicazioni di proprietà intellettuale in conflitto e le normative incoerenti e mutevoli.
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