CONTRIBUTORI

Desmond Soon
Head of Investment Management, Asia (ex-Japan) Portfolio Manager Western Asset Management
Wontae Kim
Nell’Asia post-Covid, l’India è stata una delle economie con la crescita più rapida; in base alle previsioni preliminari, con l’ingresso nel 2024 il tasso di crescita del PIL nazionale dovrebbe avvicinarsi a massimi regionali. La reazione del mercato azionario indiano è stata equivalente; il NIFTY 50, un benchmark delle 50 maggiori società indiane quotate nel National Stock Exchange, è salito dell’11% dall’inizio dell’anno. Gli investitori esteri se ne sono resi conto e da marzo 2023 nel mercato azionario locale sono affluiti 21 miliardi di dollari statunitensi. Gli afflussi nel mercato obbligazionario locale nello stesso periodo sono stati invece più moderati. Secondo Western Asset, il mercato obbligazionario indiano offre un’opportunità esclusiva, essendo sostenuto da forti fondamentali, valutazioni interessanti e una domanda alimentata dai fattori tecnici favorevoli di un’inclusione nell’indice delle obbligazioni di mercati emergenti (ME).
Tendenze macroeconomiche in miglioramento
Nel T223, il PIL dell’India, pari al 7,8 è stato il più elevato tra le nove principali economie asiatiche, escl. il Giappone.1 Il tasso di crescita elevato dell’India è stato sostenuto da una forte domanda interna, con in testa il settore dei servizi. Con la prossima chiusura dell’anno, è probabile una normalizzazione della domanda interna e sarà probabile uno spostamento dei contributori alla crescita del PIL a favore degli investimenti e delle spese di capitale, con una certa decelerazione conseguente dell’economia. Detto questo, si prevede una crescita del PIL ancora vicina al massimo, rispetto ai peer asiatici. L’inflazione nell’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) è scesa dal 6,52% del gennaio 2023 al 4,31% del maggio 2023.2 Recentemente tuttavia ha ripreso a salire e a fine agosto 2023 si era attestata al 6,83%. L’impennata recente dell’inflazione è stata dovuta all’impatto sui prezzi degli alimentari (che rappresenta quasi il 50% del paniere del CPI) della scarsità di piogge più grave degli ultimi otto anni nella stagione dei monsoni.3 Nonostante l’aumento recente dell’inflazione headline, siamo convinti che entro l’inizio del nuovo anno dovrebbe tornare a moderarsi avvicinandosi al 5,00%, dopo che le piogge di settembre avranno consentito un parziale recupero sulla scarsità precedente. Western Asset prevede che la Reserve Bank of India (RBI) manterrà i tassi di riferimento chiave al 6,50% fino alla fine dell’anno, con l’inflazione del CPI entro la fascia target della RBI, tra il 2% e il 6%.
Ampie riserve valutarie e flussi in entrata di FDI
La forza dell’India nei tempi più recenti è stata dovuta alla sua posizione rispetto al resto del mondo. L’India si classifica attualmente tra le cinque nazioni maggiori del mondo per le sue riserve FX, che ammontano a ben 599 miliardi di dollari. Per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti complessiva del paese, dopo essere stata in eccedenza negli anni fino al COVID, ha risentito di un deficit per certi periodi del 2022 tornando poi a un’eccedenza verso la fine di quell’anno. Hanno contribuito all’eccedenza i costanti investimenti diretti esteri (FDI) derivanti dalla diversificazione della catena di fornitura China+1, aumento delle esportazioni di servizi e flussi del portafoglio. Le partite correnti dell’India hanno beneficiato delle relazioni del paese con la Russia, che secondo quanto riportato hanno procurato il 42% del greggio necessario dalla Russia con uno sconto.4 Sebbene non sia stato dichiarato completamento a quanto ammontasse il beneficio realizzato dall’India, secondo le stime la riduzione realizzata sulle importazioni di petrolio è arrivata al 10%.5 Per la fine di quest’anno si prevede che l’eccedenza della bilancia dei pagamenti dell’India dovrebbe arrivare intorno a 15 miliardi di dollari statunitensi.6
Figura 1: Bilancia dei pagamenti

Fonte: Bloomberg. Al 31 luglio 2023.
Valutazioni interessanti in India vs. Indonesia
Dal punto di vista del valore relativo, l’India vanta i rendimenti obbligazionari più elevati tra le nove maggiori economie asiatiche, escl. il Giappone.7 A metà settembre 2023, il rendimento delle obbligazioni governative indiane decennali è 7,19%, mentre quello dei titoli corrispondenti dell’Indonesia, il concorrente più immediato, è del 6,69%.8 In termini assoluti espressi in dollari statunitensi, l’Indonesia è stato chiaramente il paese migliore in Asia, con un total return del 6,2% dall’inizio dell’anno, mentre l’India si è piazzata al secondo posto, con il 4,6% YTD.9 Le partecipazioni estere di obbligazioni governative indiane sono appena superiori all’1%,10 in netto contrasto con il 15% di quelle indonesiane analoghe.11
L’anno prossimo si terranno elezioni chiave
India e Indonesia si stanno entrambe avviando verso cicli di elezioni generali nel 2024 e mentre per quanto riguarda l’Indonesia vi è qualche incertezza sul risultato finale, per l’India è probabile che il Primo Ministro Narendra Modi si aggiudicherà un terzo mandato, con una forte vittoria elettorale nella Camera Bassa.
Ampia liquidità domestica
All’estero vi è stato un interesse notevole per il mercato azionario indiano, con flussi in entrata tra marzo e agosto 2023 per un totale di 21 miliardi di dollari statunitensi.12 Nello stesso periodo, i flussi in entrata dall’estero nel mercato obbligazionario del paese sono stati di soli 2,7 miliardi di dollari.13 In effetti, le partecipazioni estere nel mercato obbligazionario indiano sono inferiori all’1% delle obbligazioni totali in circolazione.14 Il mercato obbligazionario indiano è pertanto meno sensibile alle oscillazioni dei mercati globali. Facendo un confronto tra la performance del rendimento dei Treasury USA (UST) decennali e quello delle obbligazioni governative indiane dalla fine del 2022 a fine agosto 2023, il rendimento degli UST decennali era salito di 23 punti base (pb), mentre il rendimento delle obbligazioni governative indiane aveva perso 16 pb.15 Nell’Asia escl. il Giappone, il mercato obbligazionario indiano è al terzo posto per importanza, subito dopo Cina e Corea del Sud. Eppure l’India non è inclusa in alcun indice obbligazionario globale importante. Ciò potrebbe cambiare, dal momento che si sta esaminando la possibilità di inserire l’India nel JP Morgan Global Diversified Index, con una possibile ponderazione del 10% del benchmark. Il risultato potrebbero essere afflussi passivi di circa 20 miliardi di dollari.16
Figura 2: Flussi di fondi—Effetto sulla rupia indiana (INR)

Fonte: Bloomberg. Al 31 luglio 2023.
Il fascino delle obbligazioni indiane
Il mercato delle obbligazioni governative indiane è molto liquido, con spread denaro/lettera entro 1 pb per obbligazioni on-the-run in formato clip da INR 1 miliardo (USD 12 milioni), e le obbligazioni più liquide, quelle di riferimento decennali, che possono arrivare a formati di INR 3 miliardi (USD 36 milioni) senza che si ampli lo spread.17 Anche per le obbligazioni off-the-run, in formato da INR 1 miliardo, gli spread denaro/lettera potrebbero ampliarsi a poco meno di 2 pb.18 Inoltre sta crescendo anche un mercato di obbligazioni Masala (obbligazioni in rupie indiane regolate in dollari statunitensi) che gode di esenzioni fiscali e facilità di pagamento con emittenti sovranazionali di ottima qualità, e sarebbero adatte per gli investitori che non possono ottenere una licenza di Foreign Portfolio Investor (FPI).
Definizioni:
Un punto base (pb) è un centesimo (1/100, o 0,01) di un punto percentuale.
China+1 è la strategia commerciale per evitare di investire solo in Cina e diversificare l’attività in altri paesi, o incanalare investimenti nell’attività manifatturiera in altre economie in via di sviluppo promettenti.
La Rupia indiana (INR) è la valuta ufficiale della Repubblica Indiana. È approvata e controllata dalla Reserve Bank of India.
Le Masala bond sono obbligazioni emesse fuori dall’India ma denominate in rupie indiane, invece che in valuta locale.
Note finali:
- Fonte: Bloomberg, al 18 settembre 2023.
- Ibid.
- Ibid.
- Fonte: Verma, N., India’s Russian oil imports hit new high in June, but growth slows – trade, Reuters, 19 luglio 2023.
- Fonte: JP Morgan, al 13 settembre 2023.
- Fonte: Ibid.
- Fonte: Bloomberg, al 18 settembre 2023.
- Ibid.
- Ibid.
- Fonte: Standard Chartered, al 13 settembre 2023.
- Fonte: Bloomberg, al 18 settembre 2023.
- Ibid.
- Ibid.
- Ibid.
- Ibid.
- Fonte: JP Morgan, al 13 settembre 2023.
- Fonte: Analisi di Western Asset in base a dati economici disponibili al pubblico.
- Ibid.
QUALI SONO I RISCHI?
Le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future. Va ricordato che non è possibile investire direttamente in un indice. I rendimenti degli indici non gestiti non riflettono alcuna commissione, spesa od onere di vendita.
I titoli azionari sono soggetti a fluttuazioni dei prezzi e possibile perdita del capitale. I titoli obbligazionari comportano rischi legati a tassi d’interesse, di credito, di inflazione e rischi di reinvestimento, oltre alla possibile perdita del capitale. Quando i tassi d’interesse salgono, il valore dei titoli obbligazionari scende. Gli investimenti internazionali comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, incertezze sociali ed economiche e incertezze politiche che possono far aumentare la volatilità. Tali rischi sono amplificati nei mercati emergenti. Le materie prime e le valute sono più rischiose, comportando rischi che includono le condizioni di mercato, politiche, regolamentari e naturali, e possono non essere idonee per tutti gli investitori.
Treasury USA (UST) sono obbligazioni di debito dirette emesse e garantite dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui Treasury USA quando i titoli sono detenuti fino alla scadenza. A differenza dei Treasury USA, i titoli di debito emessi dalle agenzie federali e da enti paragovernativi e gli investimenti associati possono essere garantiti, ma non obbligatoriamente, dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Anche quando il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui titoli, tale garanzia non si applica a perdite risultanti da cali del loro valore di mercato.
