CONTRIBUTORI

Dina Ting, CFA
Head of Global Index Portfolio Management,
Franklin Templeton ETFs

Marcus Weyerer, CFA
Director of ETF Investment Strategy EMEA
Franklin Templeton ETFs
In un solo decennio, l’economia dell’India ha compiuto un incredibile balzo in avanti, passando dall’undicesimo al quinto posto a livello mondiale. Prevedibilmente continuerà ad essere per molti aspetti una delle grandi economie mondiali con la crescita più rapida. E anche dopo un 2023 esemplare, nel quale gli indici di riferimento del paese sono saliti vertiginosamente e il premier indiano Narendra Modi ha celebrato successi ad alto profilo - da progressi storici nella tecnologia e nell’esplorazione spaziale, a un aumento costante della sua influenza diplomatica globale — l’anno in corso, nel quale si svolgeranno le prossime elezioni politiche ha già segnato un ulteriore progresso nel sostegno agli impegni di Modi a favore della crescita e dell’occupazione.
La nazione più popolosa del mondo ha stretti legami con paesi occidentali in merito al libero scambio. Oltre ad accordi con l’Australia e gli Emirati Arabi Uniti, si è adoperata per una migliore integrazione delle necessità di sviluppo e ambizioni del “Global South” con quelle del G20. Modi ha parlato di partnership innovative per un nuovo corridoio marittimo e ferroviario multilaterale destinato a collegare l’India con il Medio Oriente e l’Unione Europea, descrivendolo come un contrappeso alla grande infrastruttura del corridoio Belt-and-Road creato dalla Cina.
Più recentemente, dopo quasi 16 anni di trattative l’India ha concluso a marzo il notevole patto commerciale con l’Associazione europea di libero scambio, i cui quattro Stati membri sono Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. L’accordo prevede un aumento delle tariffe indiane che garantisce impegni di investimento diretto in vari settori del paese per 100 miliardi di dollari statunitensi da mercati non appartenenti all’UE.
Globalizzazione di beni e servizi Essenziale per la prosperità economica dell’India
Al 29 giugno 2023

Fonte: “World Development Indicators.” World Bank. Al 29 giugno 2023.
Considerando che l’India è ancora una potenza invidiabile per gli investimenti, sembra importante chiarire qualche aspetto di questo dinamico mercato azionario.
Il trattamento dell’imposta indiana sulle plusvalenze di capitale (CGT) da parte degli exchange traded funds (ETF)
Gli investitori esteri dovrebbero essere consapevoli che la CGT è una parte integrale dell’investimento in azioni indiane, e non è possibile sottrarvisi. Chi investe in fondi indiani è soggetto alle implicazioni della CGT indipendentemente dal provider del fondo, e la CGT è basata e calcolata su un fondo nel suo complesso, non sulla posizione di un investitore specifico.
In particolare: Gli investitori esteri proprietari di azioni indiane locali sono soggetti all’imposizione fiscale sulle plusvalenze di capitale a un tasso a breve termine del 15% per posizioni detenute per meno di un anno e a lungo termine del 10% per posizioni detenute per più di un anno.
Come e quanto matura l’imposta: Coerentemente con la pratica di mercato per i provider di ETF indiani quotati negli USA, per Franklin Templeton la CGT non realizzata matura nel proprio valore patrimoniale netto giornaliero (NAV). Ciò può portare a differenze della performance relativa, dal momento che la CGT non è considerata nel paramento di riferimento. Di conseguenza, rialzi dei mercati porteranno abitualmente a una sottoperformance del fondo rispetto a un benchmark, mentre contesti del mercato più deboli genereranno abitualmente una sovraperformance (a condizione che il fondo sia in una posizione di plusvalenza del capitale non realizzata, dove il valore di mercato attuale delle partecipazioni del fondo è superiore al loro costo contabile storico). Vedere grafico di seguito.
Impatto dell’ipotetica imposta sulle plusvalenze di capitale

Fonte: Analisi a cura di Franklin Templeton. A puro titolo illustrativo. I rendimenti rappresentano uno scenario ipotetico e non la performance di alcun fondo Franklin Templeton effettivo. Nota: t=data di negoziazione, t+X=data di negoziazione+numero di giorni.
Il grafico illustra il rendimento previsto del NAV tenendo conto dell’impatto dell’imposta maturata sulle plusvalenze di capitale non realizzato in base a un rendimento dell’indice su base giornaliera (tenendo conto delle ipotesi delineate per lo scenario ipotetico).
• Quando il rendimento delle azioni locali è positivo, i rendimenti del NAV sono minori a seguito dell’imposta maturata sulle plusvalenze di capitale.
• Quando il rendimento delle azioni locali è negativo, i rendimenti del NAV sono maggiori a seguito dell’imposta maturata sulle plusvalenze di capitale.
Ipotesi per uno scenario ipotetico:
• Si considera un unico lotto soggetto alla maturazione non realizzata di un’imposta del 15% sulle plusvalenze di capitale a breve termine.
• Tasso FX costante per INR/USD.
• Non tiene conto di altri fattori, quali ad esempio spese ed eventi relativi ad azioni delle società.
Per i fondi indiani quotati come OICVM, vi è una divergenza tra i metodi utilizzati dai provider di fondi per la maturazione e la rendicontazione della CGT. Per alcuni di questi, la CGT non realizzata matura nel NAV, ma sarà addebitata direttamente agli investitori al momento del riscatto, e riteniamo che in questo caso per gli investitori persistano una certa mancanza di trasparenza e incertezza in merito a quelli che saranno i proventi finali. Questo metodo crea inoltre un NAV elevato rispetto a quello di cui fruiscono effettivamente gli investitori. Con l’approccio alla CGT di Franklin Templeton invece anche se la tracking difference può essere più elevata1 siamo convinti che gli investitori beneficino di una maggiore trasparenza e un’esperienza più riflessiva.
Le dimensioni e l’impatto della CGT per un fondo specifico dipendono strettamente da molte variabili, quali ad esempio i tempi degli acquisti e delle vendite, la performance delle partecipazioni e la loro volatilità, e la dimensione dei flussi in entrata e in uscita del fondo rispetto al suo patrimonio gestito.
Come comprendere l’impatto: L’impatto della CGT sulla performance del fondo è determinato dall’andamento dei rendimenti, i tempi di singoli lotti e i prezzi in determinati momenti. In linea molto generale, in mercati in crescita è molto probabile che quando un fondo matura il NAV sottoperformerà il suo benchmark, e viceversa.
Considerazione della comparabilità: La comparabilità delle misure di performance di un fondo può risentire delle modalità diverse di trattamento della CGT da parte dei vari provider. In quanto investitori, è prudente tenere conto di come queste sfumature potrebbero influire sulle decisioni di investimenti nel contesto più ampio della propria strategia finanziaria.
Il quadro più generale: Tenere conto della CGT è importante, tuttavia va considerata nell’ambito nello spettro più ampio degli obiettivi d’investimento e della tolleranza al rischio. Avere una prospettiva di lungo termine, e tenere conto di altre caratteristiche importanti del veicolo d’investimento scelto possono essere di aiuto per il processo decisionale.
In sintesi, l’India resta una destinazione allettante per gli investimenti, con prospettive di crescita convincenti per i suoi mercati azionari. Gli investitori che perseguono un’allocazione in India tramite un ETF dovrebbero essere consapevoli del regime fiscale attuale e di che cosa significano realmente metodologie contabili diverse per la valutazione del fondo.
Note a piè di pagina
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La tracking difference è la differenza tra il rendimento dell’ETF e quello del suo indice sottostante.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale.
I titoli azionari sono soggetti a fluttuazioni dei prezzi e a possibili perdite del capitale investito. Gli investimenti internazionali sono soggetti a rischi speciali, tra cui fluttuazioni valutarie e incertezze sociali, economiche e politiche, che potrebbero aumentare la volatilità. Nei mercati emergenti tali rischi risultano amplificati. Gli investimenti in aziende in un paese o regione specifici possono avere una maggiore volatilità rispetto a quelli più ampiamente diversificati geograficamente.
Gli ETF sono negoziati come titoli azionari, il loro valore di mercato è soggetto a fluttuazioni e possono essere scambiati a prezzi superiori o inferiori al loro valore patrimoniale netto. Le commissioni di intermediazione e le spese degli ETF ridurranno i rendimenti. Le azioni di ETF possono essere comprate o vendute per tutta la giornata al loro prezzo di mercato nella borsa nella quale sono quotate. Tuttavia, non vi può essere alcuna garanzia che un mercato di scambio attivo per le azioni ETF si svilupperà o sarà mantenuto, o che la loro quotazione continuerà o rimarrà invariata. Sebbene le azioni degli ETF siano scambiabili su mercati secondari, potrebbero non essere scambiabili prontamente in tutte le condizioni di mercato e potrebbero essere scambiate a significativi sconti in periodi di tensione di mercato.
Gli investimenti in ETF possono comportare commissioni, spese di gestione, spese di intermediazione e altri oneri. Prima di investire, leggere il prospetto informativo e la scheda sull’ETF. Gli ETF non sono garantiti, i loro valori cambiano frequentemente e le performance passate potrebbero non ripetersi.
Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le informazioni fornite non costituiscono una raccomandazione o una consulenza finanziaria individuale per un titolo, una strategia o un prodotto d’investimento particolare e non costituiscono un’indicazione delle intenzioni di negoziazione di alcun portafoglio gestito da Franklin Templeton.

