Passa ai contenuti
Anche se gli ultimi eventi, sia politici che di mercato, offrono lezioni sull’importanza della pazienza e della cautela, la nostra speranza è che chi investe in small-cap trovi motivi per gioire a prescindere dalla direzione che prenderanno le elezioni”

Salvo che nel corso di crisi o di altri eventi di grande importanza, è insolito che il quadro politico e il mercato azionario sperimentino volatilità allo stesso momento. Quando accade è quasi sempre per motivi strettamente interconnessi. Di recente non è però stato così, dato che diversi catalizzatori hanno dato luogo a impennate della volatilità quasi simultanee nelle due aree offrendo un esempio di questo raro fenomeno.

Senza dubbio questo anno elettorale si è già dimostrato degno di nota per la sua imprevedibilità, quasi senza precedenti, e per gli eventi inediti che l’hanno segnato. Abbiamo assistito a un tentativo di assassinio, al ritiro di un candidato, alla discesa in campo di una nuova candidata e a un ribaltamento nei sondaggi; e al voto mancano ancora tre mesi.

Il mercato azionario, da parte sua, ha sperimentato delle rotazioni scollegate dai peculiari eventi politici che dominano al momento i titoli di giornale. Innanzitutto con l’avvio di un’attesa (per lo meno dal nostro punto di vista di investitori specializzati in small-cap) inversione della leadership con i titoli delle mega-cap che, a luglio, hanno ceduto il passo a quelli delle small-cap. Questa rotazione è stata seguita, a inizio agosto, da una flessione del mercato dovuta alla chiusura del più grande “carry trade” a livello globale, quando un improvviso rafforzamento dello yen ha spinto gli speculatori a porre fine a scommesse dal valore totale di miliardi di dollari in tutto il mondo (il carry trade è un’operazione che consiste nel prendere in prestito denaro in un paese dove i tassi d’interesse sono bassi per investirlo in paesi che offrono maggiori rendimenti; il carry trade sullo yen è imploso a seguito dell’improvviso rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan).

Sebbene i mercati statunitensi abbiano iniziato a stabilizzarsi, in prospettiva permane molta incertezza. Come facciamo spesso quando cerchiamo di comprendere il presente e ciò che potrebbe avere in serbo il futuro, abbiamo analizzato quello che è accaduto storicamente negli anni delle elezioni presidenziali statunitensi. Il grafico in basso fornisce indicazioni che speriamo gli investitori in small-cap che attendono con impazienza un periodo prolungato di leadership per l’asset class possano trovare incoraggianti come le abbiamo trovate noi.

Rendimenti totali medi Russell 2000 e Russell 1000 dopo le ultime 10 elezioni presidenziali statunitensi

Al 30/06/2024

Fonte: Russell Investments. Gli indici non sono gestiti e non è possibile investirvi direttamente. Non tengono conto di commissioni, spese e oneri di vendita. I rendimenti passati non sono indicazione o garanzia di risultati futuri.

La storia raramente si ripete, ma il persistere del vantaggio del Russell 2000, l’indice delle small-cap, sul suo omologo per le large-cap, il Russell 1000, è a nostro avviso piuttosto evidente. Dunque, anche se gli ultimi eventi, sia politici che di mercato, offrono lezioni sull’importanza della pazienza e della cautela, la nostra speranza è che chi investe in small-cap trovi motivi per gioire a prescindere dalla direzione che prenderanno le elezioni.  



IMPORTANTI INFORMAZIONI LEGALI

Avvertenze: Prima della sottoscrizione, leggere attentamente il prospetto informativo.

Questo materiale è destinato esclusivamente a scopi di interesse generale e non deve essere interpretato come una consulenza di investimento individuale o una raccomandazione o sollecitazione ad acquistare, vendere o detenere titoli o ad adottare qualsiasi strategia di investimento. Non costituisce una consulenza legale o fiscale.

Le opinioni espresse sono quelle del gestore degli investimenti e i commenti, le opinioni e le analisi sono resi come alla data di pubblicazione e può cambiare senza preavviso. Le informazioni fornite in questo materiale non sono intese come a analisi completa di ogni fatto materiale relativo a qualsiasi paese, regione o mercato. Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita di capitale. I dati provenienti da fonti di terze parti potrebbero essere stati utilizzati nella preparazione di questo materiale e Franklin Templeton Investment ("FTI") non ha verificato, convalidato o verificato in modo indipendente tali dati. FTI non si assume alcuna responsabilità per qualsiasi perdita derivante dall'uso di queste informazioni e l’affidamento ai commenti e alle opinioni e analisi di questo materiale è a discrezione dell'utente.

Prodotti, servizi e informazioni potrebbero non essere disponibili in tutte le giurisdizioni e sono offerti al di fuori degli Stati Uniti da altri FTI affiliati e / o i loro distributori secondo le leggi e le normative locali. Si prega di consultare il proprio consulente finanziario o contatto istituzionale Franklin Templeton per ulteriori informazioni sulla disponibilità di prodotti e servizi nella tua giurisdizione.

Pubblicato da Franklin Templeton International Services S.à r.l. Succursale Italiana - Corso Italia, 1 - 20122 Milano - Tel: +39 0285459 1- Fax: +39 0285459 222

CFA® e Chartered Financial Analyst® sono marchi registrati di proprietà del CFA Institute.