CONTRIBUTORI

Marcus Weyerer, CFA
Director of ETF Investment Strategy EMEA
Franklin Templeton ETFs
In un contesto di mercato ancora caratterizzato dall’incertezza, un Paese in particolare si distingue: l’India. Mentre molti mercati emergenti inviano segnali contrastanti, i mercati azionari indiani raggiungono nuovi massimi – nonostante le tensioni geopolitiche con il confinante Pakistan. Il Nifty 50 e il BSE Sensex stanno scambiando ai massimi storici, anche se la situazione nella regione di confine del Kashmir è nuovamente tesa. A prima vista, questo può sembrare contraddittorio, ma un’analisi più attenta rivela un quadro diverso: il mercato ha chiaramente imparato a convivere con questa instabilità geopolitica. Le incertezze sono già incorporate nei prezzi, e le prospettive economiche risultano predominanti.
Il Paese si sta trasformando in una nazione manifatturiera ed esportatrice
Lontana dai riflettori, l’India sta vivendo una profonda trasformazione. L’espansione infrastrutturale, la digitalizzazione e l’aumento dei consumi interni rappresentano la spina dorsale di un ciclo di crescita di lungo termine. Ad esempio, la rete metropolitana è quadruplicata, superando i 1.000 chilometri. E la rete ferroviaria indiana cresce di circa 15 chilometri al giorno. Per contestualizzare questi numeri, che possono sembrare astratti: l’India sta espandendo una rete ferroviaria pari a quella tedesca in circa sei-otto anni, e pari a quella svizzera in un solo anno. Certamente, l’India è un Paese enorme, ma questa crescita rimane impressionante.
Un altro esempio rilevante è la produzione di telefoni cellulari. Dieci anni fa, l’India importava centinaia di milioni di dispositivi. Oggi, riesce a soddisfare quasi l’intera domanda interna grazie alla produzione locale, ed è diventata anche un Paese esportatore di telefoni. L’India si sta dunque affermando sempre più come nazione manifatturiera ed esportatrice.
Consumi interni come motore di crescita – quarta al mondo per l’IA
L’India trae grande vantaggio dalla sua giovane popolazione e da una classe media in rapida espansione. I consumi interni si sono consolidati come un motore di crescita robusto – un vantaggio che contribuisce a svincolare parzialmente il Paese dai rischi del commercio globale. In un mondo in cui la dipendenza dalle esportazioni è spesso fonte di incertezza, questa stabilità rappresenta un importante punto di forza.
Un altro aspetto spesso trascurato è il ruolo pionieristico dell’India nell’adozione delle nuove tecnologie. Il Paese si colloca in posizione avanzata a livello globale, soprattutto per quanto riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale. L’80% delle aziende ha progetti legati all’IA in corso. Ciò non significa necessariamente che stiano sviluppando software proprietari, ma stanno esplorando il potenziale dell’IA, ad esempio per migliorare la produttività. Questo 80% rappresenta un dato di vertice. Secondo il ranking dello Stanford University Institute, l’India occupa la quarta posizione a livello mondiale, dietro Stati Uniti, Cina e Regno Unito. Ma precede già economie altamente sviluppate come Giappone, Germania e Italia. L’India, quindi, supera tutti questi Paesi in termini di implementazione dell’intelligenza artificiale.
Come possono partecipare gli investitori alla crescita dell’India?
Le opportunità per gli investitori sono molteplici. Per chi ha finora investito principalmente nei Paesi sviluppati, un ETF focalizzato sull’India potrebbe rappresentare una scelta strategica sensata. Gli indici azionari globali più comuni tendono infatti a escludere quasi completamente i mercati emergenti. L’MSCI World, ad esempio, è composto per il 70% da titoli statunitensi, una piccola quota di titoli europei e giapponesi, ma zero titoli dei mercati emergenti. Per molti, la domanda non è tanto quando entrare, ma iniziare a farlo, perché esistono opportunità di crescita interessanti che si rischia di perdere affidandosi esclusivamente a indici generici come l’MSCI World.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale.
I titoli azionari sono soggetti a fluttuazioni dei prezzi e possibile perdita del capitale.
Gli investimenti internazionali sono soggetti a rischi speciali, tra cui fluttuazioni valutarie e incertezze sociali, economiche e politiche, che potrebbero aumentare la volatilità. Tali rischi sono amplificati nei mercati emergenti.
Gli investimenti in aziende in un paese o regione specifici possono avere una maggiore volatilità rispetto a quelli più ampiamente diversificati geograficamente.
