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In questo numero

La situazione in Ucraina acuisce le tensioni geopolitiche, al contempo l’assenza di una strada facile per la soluzione stabile del conflitto lascia presagire che l’impatto della guerra sui prezzi dell’energia sarà persistente. Quantomeno alimenta l’incertezza creata da crescita difficoltosa, inflazione e politica fiscale e monetaria. Sembra che le autorità camminino sul filo del rasoio.

Al fine di fronteggiare le molteplici sfide per l’economia mondiale e i mercati dobbiamo essere consapevoli che gli eventi scioccanti sul fronte geopolitico potrebbero innescare reazioni istintive. Continuiamo a monitorare le incertezze in aumento, ma nell’attività di trading cerchiamo di non lasciarci influenzare dal flusso di notizie o da emozioni momentanee.

Temi principali alla base delle nostre view

  • Rallentamento della crescita verso il livello tendenziale

La crescita rallenta e non mancano i rischi di ribasso, accentuati dalle ripercussioni di eventi geopolitici, variante Omicron e inasprimento monetario e fiscale. In generale, i consumatori nelle economie avanzate si trovano tuttora in una posizione finanziaria solida. Per l’anno in corso si attende ancora una fase di espansione globale a un ritmo più rapido di quello tendenziale.

  • Contesto di infatuazione critico

Le persistenti strozzature sul fronte dell’offerta alimentano l’inflazione e ora gli shock energetici spengono le speranze di un picco delle pressioni. L’inflazione globale supera tuttora le attese, spinta al rialzo dalla domanda di beni. Le pressioni cicliche soverchiano le forze disinflazionistiche di lungo periodo come la rivoluzione tecnologica e globalizzazione.

  • Inasprimento di condizioni monetarie estremamente accomodanti

Per gran parte delle banche centrali l’attuale situazione economica e geopolitica assomiglia sempre più a un esercizio di equilibrismo. Tuttavia, in caso di delusioni sul fronte della crescita o di ulteriore escalation dei rischi geopolitici non si esclude una svolta accomodante sul fronte monetario.

I tassi delle banche centrali rimarranno bassi o negativi in termini reali persino dopo i rialzi attesi.

Posizionamento tattico

  • È ancora necessaria una gestione agile

Crediamo che l’azionario globale abbia ancora un maggior potenziale di performance su un orizzonte di lungo periodo. In previsione di una brusca correzione dei mercati globali abbiamo ridotto l’esposizione alle azioni - i titoli più rappresentati in portafoglio - a un livello più moderato; guardiamo tuttora con favore all’asset class ma crediamo che uno stile d’investimento agile resti appropriato.

  • Individuiamo opportunità sui mercati azionari

Sulle borse guardiamo con interesse a una gamma diversificata di opportunità che supporta la persistente preferenza per le azioni in termini di allocazione. Su base relativa, riteniamo che alcuni mercati e regioni siano più promettenti di altri ma in nessun caso i fattori idiosincratici locali annullano la generale attrattiva delle azioni nel lungo periodo.

  • C’è ancora spazio per le obbligazioni

La nostra analisi di lungo periodo evidenzia che il potenziale di rendimento dei bond globali, in particolare dei titoli di Stato, rimane modesto. Tuttavia, i vantaggi di una possibile diversificazione attraverso asset a minor rischio continueranno ad attrarre gli investitori multi-asset. A nostro avviso una crescita solida rende più interessanti le obbligazioni a basso rating come i prestiti e i bond high yield in termini fondamentali.



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