CONTRIBUTORI

Ed Perks, CFA
Chief Investment Officer, Franklin Templeton Investment Solutions

Gene Podkaminer, CFA
Head of Multi-Asset Research Strategies, Chair of Investment Strategy & Research Committee, Franklin Templeton Investment Solutions
IN QUESTO NUMERO
Nella seconda parte di quest’anno il grande tema della riapertura, che per molti mesi ha dominato le discussioni sui mercati finanziari, dovrebbe portare a una crescita globale sempre più sincronizzata. Questa crescita, insieme all’inflazione che difficilmente risulterà problematica, favorisce un potenziale di rendimento a medio termine più robusto per le azioni che per le obbligazioni. I decisori politici possono correggere i parametri dei loro programmi di stimolo, ma i loro obiettivi non cambieranno. Continuiamo ad attenderci misure di sostegno politico.
Esaminiamo i tradizionali benefici di un portafoglio bilanciato fra azioni e obbligazioni, che continuiamo a considerare la via più sicura verso rendimenti potenzialmente stabili, anche se a nostro avviso i prezzi delle obbligazioni rimangono elevati.
Temi principali alla base delle nostre views
- Forte rimbalzo ciclico della crescita globale
È in corso una robusta espansione alimentata dai sostegni fiscali e guidata dagli Stati Uniti. Per la restante parte di quest’anno prevediamo un periodo di crescita globale sincronizzata, che potrebbe tuttavia essere già ampiamente scontata nelle aspettative degli investitori. Le divergenze regionali saranno accentuate dall’accesso ai vaccini e dal persistere delle politiche accomodanti.
- È difficile che l’inflazione possa diventare problematica
L’inflazione globale sta già salendo, trainata dalla domanda. Le crescenti strozzature dell’offerta stanno facendo crescere l’inflazione primaria, ma probabilmente si tratta di un fenomeno in gran parte transitorio. Nel lungo periodo, i fattori disinflazionistici secolari, come la tecnologia e la globalizzazione, rimangono solidi.
- Orientamento accomodante della politica
Le banche centrali restano accomodanti e sono consapevoli dei rischi di downside per la crescita. La transizione dalle misure anti-crisi al sostegno della ripresa ha preservato gli afflussi di liquidità. Attualmente vediamo la necessità di un coordinamento della politica fiscale e della prosecuzione della politica di stimolo in generale.
Posizionamento tattico
- Manca ancora una gestione agile
Le azioni hanno un potenziale di rendimento superiore e riteniamo che nel tempo matureranno il loro premio al rischio. Nonostante il rischio persistente di ostacoli lungo il cammino, conserviamo il nostro ottimismo a lungo termine a fronte dell’evoluzione dell’espansione. Restiamo convinti che occorra una gestione agile per affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi mesi.
- Le obbligazioni di alta qualità rimangono costose
Il rendimento atteso dalle obbligazioni di alta qualità rimane modesto rispetto alle azioni e, a nostro avviso, la loro presenza in un portafoglio a più lungo termine è giustificata unicamente dalle loro caratteristiche di riduzione marginale del rischio. Le obbligazioni societarie offrono un modesto rendimento aggiuntivo e alcuni potenziali vantaggi derivanti dalla diversificazione rispetto ai titoli di Stato.
- Ancora in cerca di alternative
Continuiamo a trovare poche alternative convincenti alle azioni quando si tratta di generare un rendimento interessante a lungo termine. Crediamo che mantenere un portafoglio diversificato di premi al rischio sia la via più sicura verso rendimenti potenziali stabili. Ciò è particolarmente importante nel contesto di bassi rendimenti che continuiamo a prevedere.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. Il posizionamento di uno specifico portafoglio può differire dalle informazioni qui presentate a causa di vari fattori, inclusi, ma non limitati a, allocazioni dal portafoglio core e specifici obiettivi di investimento, linee guida, strategia e restrizioni di un portafoglio. Non vi è alcuna garanzia che alcuna previsione, proiezione o stima sarà realizzata. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, a mano a mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Gli investimenti esteri comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti, un segmento dei quali è costituito dai mercati di frontiera, implicano rischi più accentuati connessi con gli stessi fattori, oltre a quelli associati alle dimensioni minori dei mercati in questione, ai volumi inferiori di liquidità e alla mancanza di strutture legali, politiche, economiche e sociali consolidate a supporto dei mercati mobiliari. I rischi associati ai mercati emergenti sono generalmente amplificati nei mercati di frontiera poiché gli elementi summenzionati (oltre a vari fattori quali la maggiore probabilità di estrema volatilità dei prezzi, illiquidità, barriere commerciali e controlli dei cambi) sono di norma meno sviluppati nei mercati di frontiera. Gli strumenti derivati implicano costi e possono creare una leva finanziaria nel portafoglio che a sua volta può dare luogo a un’elevata volatilità e provocare perdite (e guadagni) per il portafoglio pari a importi notevolmente superiori a quelli dell’investimento iniziale da esso operato. Una strategia può non raggiungere i benefici previsti, e può realizzare perdite qualora una controparte non adempia ai propri obblighi previsti. I tassi valutari possono oscillare significativamente in brevi periodi di tempo e possono ridurre i rendimenti. Gli investimenti nel settore delle risorse naturali comportano rischi particolari, quali una maggiore sensibilità a sviluppi economici e normativi avversi che influenzano il settore - i prezzi di tali titoli possono essere volatili, particolarmente nel breve periodo.
