CONTRIBUTORI

Ed Perks, CFA
Chief Investment Officer, Franklin Templeton Investment Solutions

Gene Podkaminer, CFA
Head of Multi-Asset Research Strategies, Chair of Investment Strategy & Research Committee, Franklin Templeton Investment Solutions
Anteprima
I consumatori globali percepiscono gli effetti di una crisi del costo della vita, che ha già depresso i livelli di fiducia. È probabile che la crescita rallenti ulteriormente verso il livello tendenziale, sotto la spinta delle misure di politica fiscale e monetaria. Non ci aspettiamo che questo conduca a una recessione nel breve termine, ma sembra che le autorità camminino sul filo del rasoio.
Avendo abbandonato la nostra preferenza per le azioni, esaminiamo le attrattive delle obbligazioni governative e corporate. Riteniamo che questi titoli offrano un rendimento interessante e potenziali benefici di diversificazione e che siano diventati una ragionevole alternativa a lungo termine alle azioni, anche per la loro capacità di generazione di reddito.
Temi principali alla base delle nostre view
- Rallentamento della crescita verso il livello tendenziale
La dinamica di crescita rallenta e non mancano i rischi di ribasso, accentuati dalle ripercussioni della guerra in Ucraina e dall’inasprimento monetario e fiscale. In generale, i consumatori nelle economie avanzate si trovano tuttora in una posizione finanziaria solida. L’erosione dei redditi reali ostacola la crescita dei consumi e potrebbe indebolire il pricing power delle imprese.
- Un contesto inflazionistico critico
Le persistenti strozzature sul fronte dell’offerta alimentano l’inflazione e ora gli shock energetici smorzano le speranze di un picco delle pressioni. L’inflazione globale supera tuttora le attese, spinta al rialzo dalla domanda di beni. Le tensioni geopolitiche tra le grandi potenze possono aggravare l’inflazione ciclica e hanno la meglio sulle forze disinflazionistiche di lungo periodo.
- Brusca stretta delle politiche economiche
Il contesto di rallentamento della crescita ed elevata inflazione costringe le banche centrali a camminare sul filo del rasoio. La politica fiscale si presenta più variegata tra le diverse economie, ma nella maggior parte dei casi ha un assetto restrittivo e tornerà in territorio espansivo solo lentamente. I previsti rialzi dei tassi di riferimento ridurranno l’entità dei tassi d’interesse negativi, rimuovendo velocemente le condizioni accomodanti.
Posizionamento tattico
- È ancora necessaria una gestione agile
Dopo aver iniziato a ridurre la nostra preferenza per le azioni all’inizio di quest’anno, ad aprile siamo passati a una posizione neutrale. Continuiamo a ravvisare nelle azioni un potenziale di rendimento ragionevolmente interessante nel medio termine e siamo convinti che nel tempo dovrebbero maturare un premio al rischio, ma crediamo che sia ancora opportuno mantenere uno stile d’investimento agile.
- I titoli di Stato non sono ancora convenienti
Il potenziale di rendimento totale delle obbligazioni di alta qualità ci sembra equilibrato rispetto a quello delle azioni, se consideriamo le caratteristiche di riduzione del rischio che le prime apportano ai portafogli a lungo termine. L’inflazione persistente condurrà a continui rialzi dei tassi di riferimento, ma questo sviluppo è già riflesso nei rendimenti dei titoli di Stato.
- Le obbligazioni corporate ci sembrano più interessanti
Una crescita robusta sostiene l’attrattiva dei fondamentali delle obbligazioni a basso rating, come i titoli high yield. Attualmente i differenziali di rendimento delle emissioni corporate offrono a nostro avviso un interessante profilo di rischio/rendimento e abbiamo mantenuto una view moderatamente positiva su questo mercato.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. Il posizionamento di uno specifico portafoglio può differire dalle informazioni qui presentate a causa di vari fattori, inclusi, ma non limitati a, allocazioni dal portafoglio core e specifici obiettivi di investimento, linee guida, strategia e restrizioni di un portafoglio. Non vi è alcuna garanzia che alcuna previsione, proiezione o stima sarà realizzata. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, a mano a mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Gli investimenti esteri comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti, un segmento dei quali è costituito dai mercati di frontiera, implicano rischi più accentuati connessi con gli stessi fattori, oltre a quelli associati alle dimensioni minori dei mercati in questione, ai volumi inferiori di liquidità e alla mancanza di strutture legali, politiche, economiche e sociali consolidate a supporto dei mercati mobiliari. I rischi associati ai mercati emergenti sono generalmente amplificati nei mercati di frontiera poiché gli elementi summenzionati (oltre a vari fattori quali la maggiore probabilità di estrema volatilità dei prezzi, illiquidità, barriere commerciali e controlli dei cambi) sono di norma meno sviluppati nei mercati di frontiera. Gli strumenti derivati implicano costi e possono creare una leva finanziaria nel portafoglio che a sua volta può dare luogo a un’elevata volatilità e provocare perdite (e guadagni) per il portafoglio pari a importi notevolmente superiori a quelli dell’investimento iniziale da esso operato. Una strategia può non raggiungere i benefici previsti, e può realizzare perdite qualora una controparte non adempia ai propri obblighi previsti. I tassi valutari possono oscillare significativamente in brevi periodi di tempo e possono ridurre i rendimenti. Gli investimenti nel settore delle risorse naturali comportano rischi particolari, quali una maggiore sensibilità a sviluppi economici e normativi sfavorevoli per il settore. I prezzi di tali titoli possono essere volatili, soprattutto nel breve periodo. L’investimento nel settore del real estate commerciale, incluse le abitazioni multifamiliari, comporta rischi particolari, quali cali del valore degli immobili e una maggiore sensibilità a sviluppi economici e normativi avversi che influenzano il settore.
