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IN SINTESI

Dopo la 26a Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26) il messaggio è chiaro: è necessario molto lavoro, e va fatto rapidamente. È troppo presto per affermare quanto sarà determinante il Glasgow Climate Pact, tuttavia la COP26 e gli accordi raggiunti in tale occasione dovrebbero essere nel 2022 i propulsori dei trend nella gestione degli investimenti. L’eredità di questa conferenza dipenderà dall’eventualità che il sostegno alla mitigazione del cambiamento climatico e all’adattamento raggiunga o meno una massa critica nel 2022. Al settore pubblico e a quello privato spetta il compito di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C raggiungendo una dopo l’altra le tappe fondamentali delineate nei tre trattati epocali. I mercati dei capitali dovrebbero avere un ruolo più prominente per quanto riguarda la resilienza climatica e lo sviluppo sostenibile. Di conseguenza, ci attendiamo miglioramenti positivi netti in tre temi: dati, collaborazione e finanza. Sebbene questi temi siano stati i pilastri perenni dell’investimento responsabile, quest’anno e in quelli successivi dovrebbero beneficiare del momentum sempre più vivace della gestione patrimoniale.

In Brandywine Global, per comprendere come possiamo affrontare queste tendenze le valutiamo osservandole con una lente macro. Contestualizzare questi temi a livello sovrano potrebbe aiutarci a comprendere l’ampiezza e il lavoro necessari per i progressi da realizzare nell’economia reale. Più specificamente, la valutazione di dati sovrani storici può mostrare agli investitori quale sia stata la posizione dell’economia globale, e quali debbano essere le politiche e i capitali necessari da impiegare per assicurare che la mitigazione del cambiamento climatico sia di lunga durata.



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