IN SINTESI
Dopo la 26a Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26) il messaggio è chiaro: è necessario molto lavoro, e va fatto rapidamente. È troppo presto per affermare quanto sarà determinante il Glasgow Climate Pact, tuttavia la COP26 e gli accordi raggiunti in tale occasione dovrebbero essere nel 2022 i propulsori dei trend nella gestione degli investimenti. L’eredità di questa conferenza dipenderà dall’eventualità che il sostegno alla mitigazione del cambiamento climatico e all’adattamento raggiunga o meno una massa critica nel 2022. Al settore pubblico e a quello privato spetta il compito di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C raggiungendo una dopo l’altra le tappe fondamentali delineate nei tre trattati epocali. I mercati dei capitali dovrebbero avere un ruolo più prominente per quanto riguarda la resilienza climatica e lo sviluppo sostenibile. Di conseguenza, ci attendiamo miglioramenti positivi netti in tre temi: dati, collaborazione e finanza. Sebbene questi temi siano stati i pilastri perenni dell’investimento responsabile, quest’anno e in quelli successivi dovrebbero beneficiare del momentum sempre più vivace della gestione patrimoniale.
In Brandywine Global, per comprendere come possiamo affrontare queste tendenze le valutiamo osservandole con una lente macro. Contestualizzare questi temi a livello sovrano potrebbe aiutarci a comprendere l’ampiezza e il lavoro necessari per i progressi da realizzare nell’economia reale. Più specificamente, la valutazione di dati sovrani storici può mostrare agli investitori quale sia stata la posizione dell’economia globale, e quali debbano essere le politiche e i capitali necessari da impiegare per assicurare che la mitigazione del cambiamento climatico sia di lunga durata.
QUALI SONO I RISCHI?
Le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future. Va ricordato che non è possibile investire direttamente in un indice. I rendimenti degli indici non gestiti non riflettono alcuna commissione, spesa od onere di vendita.
I titoli azionari sono soggetti a fluttuazioni dei prezzi e possibile perdita del capitale. I titoli obbligazionari comportano rischi legati a tassi d’interesse, di credito, di inflazione e rischi di reinvestimento, oltre alla possibile perdita del capitale. Quando i tassi d’interesse salgono, il valore dei titoli obbligazionari scende. Gli investimenti internazionali comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, incertezze sociali ed economiche e incertezze politiche che possono far aumentare la volatilità. Tali rischi sono amplificati nei mercati emergenti. Le materie prime e le valute sono più rischiose, comportando rischi che includono le condizioni di mercato, politiche, regolamentari e naturali, e possono non essere idonee per tutti gli investitori.
Treasury USA (UST) sono obbligazioni di debito dirette emesse e garantite dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui Treasury USA quando i titoli sono detenuti fino alla scadenza. A differenza dei Treasury USA, i titoli di debito emessi dalle agenzie federali e da enti paragovernativi e gli investimenti associati possono essere garantiti, ma non obbligatoriamente, dalla piena fiducia e dal credito del governo degli Stati Uniti. Anche quando il governo degli Stati Uniti garantisce il capitale e i pagamenti di interessi sui titoli, tale garanzia non si applica a perdite risultanti da cali del loro valore di mercato.

