CONTRIBUTORI

Richard Byrne
President,
Benefit Street Partners
Sintesi
Nel film Titanic, campione d’incassi del 1997, dopo che il transatlantico “inaffondabile” ha colpito l’iceberg il progettista dell’imbarcazione dice al capitano che la nave affonderà, e presto. Il presidente della compagnia di crociere lo interrompe: “Ma questa nave non può affondare!” Al che il progettista risponde: “È fatta di ferro, signore. Le assicuro che può affondare. E affonderà. È una certezza matematica.” Nel frattempo, nel salone di prima classe, un pianista intona un vivace motivo ragtime e nessuno si rende conto che prima dell’alba il Titanic sarà sul fondo dell’Atlantico settentrionale.
Cosa c’entra tutto questo con il contesto del private debt nel 2023? Ebbene, il balzo così drammatico e rapido dei tassi d’interesse è equivalso per i mercati finanziari a una collisione con un iceberg. Anche se non prevediamo conseguenze gravi quanto quelle subite dal Titanic, gli investitori devono comprendere che i portafogli di private debt esistenti finiranno per risentire di una certa tensione, finché i tassi di interesse rimarranno ben al di sopra dei livelli storicamente bassi degli ultimi 10 e più anni. L’aumento del costo del capitale ha abbassato gli indici di copertura finanziaria per i mutuatari, riducendo essenzialmente il loro margine di errore, e innalzato il rischio di rifinanziamento alla scadenza per tutti i crediti, con la sola esclusione del segmento migliore. A nostro avviso, attualmente la maggior parte dei mutuatari del private debt sta ottenendo buoni rendimenti e, ad oggi, i gestori non hanno risentito in modo evidente di questo ulteriore elemento di stress sulle società in portafoglio. Non è matematicamente certo, ma secondo noi il drastico aumento dei costi di finanziamento avrà delle ricadute e, quindi, per gli investitori è fondamentale come mai prima d’ora affidarsi a gestori esperti che amministrano portafogli prudenziali e ben costruiti.
C’è però una buona notizia. Per i gestori che dispongono di liquidità da impiegare, riteniamo si tratti della migliore opportunità di investimento dai tempi della crisi finanziaria globale del 2008. Le condizioni di mercato hanno portato a una scarsità di capitali disponibili, che consentirà ai mutuatari di private debt di valutare più selettivamente l’affidabilità delle aziende alle quali erogare prestiti, a spread più elevati, con una leva finanziaria più bassa e con livelli di protezione maggiori. In questo articolo spiegheremo perché potrebbe essere il momento giusto per prendere in considerazione il private debt ed esploreremo i modi per trarre vantaggio da questa opportunità.
Punti principali da ricordare
- Nell’ultimo decennio gli investitori si sono riversati sul private debt alla ricerca di forti rendimenti, in un contesto di tassi bassi, facendo registrare una crescita vertiginosa a quest’asset class.
- L’equilibrio tra domanda e offerta ha restituito potere negoziale ai prestatori, grazie a tassi di interesse più elevati e a una minore disponibilità di capitali sul mercato.
- A nostro giudizio le persone con disponibilità liquide da impiegare in prestiti hanno una grande opportunità che potrebbe tradursi in rendimenti corretti per il rischio molto elevati, anche se l’economia globale dovesse rallentare.
- D’altro canto, costringendo gli emittenti storici a sostenere l’impatto di tassi d’interesse più elevati, dunque limitando la loro capacità di onorare il debito e di rifinanziarlo a scadenza, i tassi di default tenderanno ad aumentare.
- I migliori gestori dell’asset class, che hanno costruito portafogli solidi e diversificati, riusciranno probabilmente a sovraperformare e sfruttare la dispersione del mercato per distinguersi dalla concorrenza nell’impiego di nuovi capitali.
- Come mostra il grafico sottostante, per gli emittenti di private debt catalizzatori positivi - come l’aumento degli spread creditizi, la riduzione della leva finanziaria e la documentazione più solida - stanno compensando molti dei fattori negativi - come l’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione e il potenziale rallentamento dell’economia.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento.
I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Le variazioni della solidità finanziaria di un emittente obbligazionario o del rating creditizio di un’obbligazione possono influenzarne il valore.
L’investimento in società private comporta una serie di rischi significativi, per esempio: possono avere risorse finanziarie limitate e non essere in grado di far fronte alle obbligazioni derivanti dai loro titoli di debito, al che può aggiungersi un deterioramento del valore di eventuali garanzie collaterali e una riduzione della probabilità di realizzare le garanzie eventualmente ottenute in relazione all’investimento; hanno una storia operativa più breve, linee di prodotti più ristrette e quote di mercato più piccole rispetto alle società più grandi, che tendono a renderle più vulnerabili alle azioni dei concorrenti e alle mutevoli condizioni di mercato, nonché alle recessioni economiche generali; hanno maggiori probabilità di dipendere dal talento dei suoi gestori e dall’impegno di un piccolo gruppo di persone; pertanto, la morte, l’invalidità, le dimissioni o il licenziamento di una o più di queste persone potrebbe avere un impatto negativo rilevante sulla società in portafoglio e, di riflesso, sull’investimento; generalmente hanno risultati operativi meno prevedibili, possono di volta in volta essere coinvolte in controversie legali, possono essere impegnate in attività in rapida evoluzione con prodotti soggetti a un sostanziale rischio di obsolescenza, e possono richiedere un capitale aggiuntivo consistente per sostenere le loro operazioni, finanziare l’espansione o mantenere la loro posizione competitiva.
Le opinioni espresse appartengono a Franklin Templeton e BSP. Le informazioni fornite nel presente documento hanno finalità puramente informative e di interesse generale e non possono essere utilizzate in alucn modo come consulenza legale, fiscale o d’investimento né costituiscono un’offerta a vendere o una sollecitazione di un’offerta ad acquistare una partecipazione in un fondo o veicolo d’investimento (ciascuno un “Fondo”) gestito da Franklin Templeton o Benefit Street Partners (“BSP”). L’offerta privata di partecipazioni in un Fondo sarà avanzata solo in conformità con i documenti di offerta di tale Fondo (i “Documenti di offerta”), che saranno forniti agli investitori qualificati su base confidenziale su loro richiesta perché possano esaminarli in relazione a tale offerta. Gli investitori devono avere la capacità e la volontà finanziaria di accettare le caratteristiche di rischio degli investimenti di un Fondo. Gli investitori devono consultare i propri consulenti legali e fiscali in merito alle questioni trattate nel presente documento.
