CIO VIEWS
CONTRIBUTORI

Sonal Desai, Ph.D.
Chief Investment Officer,
Franklin Templeton Fixed Income
INTRODUCTION
Oggigiorno investire è difficile; tuttavia continuo a preferire il mio lavoro, senza invidiare affatto quello della Federal Reserve (Fed). La riunione di giugno sulla politica del Federal Open Market Committee (FOMC) non ha fatto altro che evidenziare la complessità del compito della banca centrale.1 La colpa è in parte del contesto economico, che è diventato più complesso, ma in parte anche della stessa Fed.
La riunione della Fed alla fine è risultata più aggressiva di quanto avessero previsto i mercati: la mediana prevista per i Fed fund (la linea tratteggiata) evidenzia ora due rialzi dei tassi d’interesse nel 2023 (mentre a marzo non si prevedeva alcun rialzo); le prospettive per la crescita e l’occupazione hanno avuto un’intonazione più ottimista; le previsioni dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) core per il 2021 e il 2022 sono salite rispettivamente al 3,0% e 2,1%.
Due elementi tuttavia hanno colpito particolarmente: 1) una maggiore umiltà nel prendere atto dell’incertezza in una prospettiva dominata da shock senza precedenti e variazioni della politica; ma 2) una forte riluttanza persistente a iniziare a rettificare l’impostazione politica.
È difficile valutare il rimbalzo dell’inflazione attuale. La Fed insiste nell’affermare che è temporaneo, dovuto prevalentemente ad effetti di base, ed entro il prossimo anno secondo le proiezioni l’inflazione dovrebbe scendere avvicinandosi all’obiettivo. Questa volta però la sua valutazione è stata alquanto più umile. Dopo tutto, se c’è un fattore che si può prevedere sono gli effetti di base; sappiamo che cosa è avvenuto in passato. E ciò nonostante, le cifre dell’inflazione negli Stati Uniti a maggio hanno sorpreso al rialzo.
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Fonte: Federal Reserve USA. FOMC, riunione del 15-16 giugno 2021.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Le variazioni della solidità finanziaria di un emittente obbligazionario o del rating creditizio di un’obbligazione possono influenzarne il valore. Le strategie a gestione attiva possono registrare perdite qualora le valutazioni del gestore in termini di mercati, tassi d’interesse oppure attrattività, valori relativi, liquidità o potenziale apprezzamento di particolari investimenti operati per un portafoglio, si dimostrino errate. Non può esservi alcuna garanzia che le tecniche o le decisioni in materia di investimenti di un gestore generino i risultati desiderati.
