CONTRIBUTORI

Bassel Khatoun
Senior Managing Director, Director of Research, Director of Portfolio Management, Frontier and MENA

Salah Shamma
Head of Investment, MENA Franklin Templeton Emerging Markets Equity
INTRODUZIONE
RISCHI GEOPOLITICI IN PRIMO PIANO
Con la recente invasione dell’Ucraina, i rischi geopolitici sono tornati in primo piano. Sebbene la situazione continui ad essere fluida, l’escalation del conflitto ha avuto un impatto profondo sui mercati di capitale globali, con un forte rialzo dei prezzi di materie prime, dal petrolio all’avena, mentre crollavano i prezzi dei mercati azionari. I governi dei Paesi occidentali hanno condannato ampiamente le mosse della Russia e imposto di conseguenza sanzioni con conseguenze paralizzanti sui settori finanziario, tecnologico e aerospaziale. Gli operatori del mercato devono ancora stabilire le implicazioni complete e più ampie della crisi in corso, che sta influendo pesantemente sul commercio globale e potrebbe esacerbare ulteriormente le pressioni sulle forniture globali che si erano già affacciate dopo la pandemia. Con lo sviluppo della situazione ci attendiamo un’intensificazione delle sanzioni che dovrebbe spingere a un ulteriore rialzo i prezzi dell’energia e delle materie prime. Le dimensioni dello shock avranno prevedibilmente implicazioni ad ampio raggio per la crescita globale e l’inflazione, che è già salita ai valori più alti da vari decenni a questa parte.
Nonostante le recenti turbolenze, i mercati del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) hanno messo a segno risultati notevoli. Ampi settori nei nostri mercati sono esposti ai prezzi dell’energia e delle materie prime, e con i bassi costi di base sono in buona posizione per beneficiare del drastico aumento dei prezzi. Inoltre, l’aumento dei prezzi del petrolio sarà prevedibilmente di sostegno per i bilanci fiscali, che dovrebbero godere di pluusvalenze record dopo anni di consolidamento e riforma. Riteniamo che la politica fiscale continuerà ad essere prudente, e non ci attendiamo un aumento della spesa governativa nel breve termine. I ricavi imprevisti generati dal petrolio saranno destinati a irrobustire i bilanci, ridurre l’indebitamento e rafforzare la liquidità nel sistema in generale.
Oltre al conflitto Russia-Ucraina, abbiamo individuato cinque temi principali cui gli investitori in azioni dell’area MENA dovrebbero prestare attenzione nel 2022:
- I rischi legati alla pandemia persistono, ma dovrebbero avere ancora vita breve
- L’aumento dei prezzi del greggio dovrebbe sostenere la crescita e gli investimenti pubblici
- Le politiche regionali/intraregionali rappresentano ancora una fonte di incertezza
- L’incremento dei tassi di interesse favorisce il settore bancario nel complesso
- La liquidità sembra essere sufficiente a sostenere le offerte pubbliche iniziali (IPO)
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi d’interesse. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Gli investimenti esteri comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti, di cui i mercati di frontiera costituiscono un sottogruppo, comportano rischi più elevati legati agli stessi fattori, oltre a quelli associati in questi mercati alle dimensioni ridotte, alla minore liquidità e alla mancanza di un quadro giuridico, politico, economico e sociale consolidato a sostegno dei mercati mobiliari. I rischi associati ai mercati emergenti sono generalmente amplificati nei mercati di frontiera poiché gli elementi summenzionati (oltre a vari fattori quali la maggiore probabilità di estrema volatilità dei prezzi, illiquidità, barriere commerciali e controlli dei cambi) sono di norma meno sviluppati nei mercati di frontiera. Nella misura in cui una strategia si concentra di volta in volta su particolari paesi, regioni, industrie, settori o tipi d’investimento, può essere soggetta a un rischio più elevato di sviluppi negativi in tali aree di focalizzazione rispetto a una strategia che investe in una gamma più ampia di paesi, regioni, industrie, settori o investimenti.
