CONTRIBUTORI

Stephen Dover, CFA
Chief Market Strategist,
Head of Franklin Templeton Institute
Introduzione
Probabilmente la maggior parte degli investitori è felice di lasciarsi il 2022 alle spalle. In vista del 2023, l’inflazione e la possibilità di recessione rimangono al centro dell’attenzione del mercato globale. Secondo il nostro scenario di base, l’inflazione diminuirà ulteriormente grazie all’allentamento delle pressioni sulle catene di fornitura e le banche centrali continueranno a perseguire una politica restrittiva. Tuttavia, questa linea di condotta condurrà verosimilmente a un rallentamento dell’economia. Ciò potrebbe creare opportunità per gli investitori:
- L’Europa probabilmente è già in recessione e gli Stati Uniti potrebbero affrontarne presto una, speriamo in forma lieve. I profili di rischio/rendimento sembrano favorire il reddito fisso rispetto alle azioni globali, in particolare per la prima metà del 2023. Un’eventuale recessione e la successiva ripresa potrebbero essere rapide e creare volatilità sui mercati. Riteniamo che sarà più che mai importante diversificare i portafogli e optare per una selezione attiva degli investimenti, in particolare quando si guarda agli asset rischiosi.
- Come abbiamo discusso nell’ultimo numero delle nostre Macro Perspectives,1 le alte valutazioni azionarie e la possibilità di un picco dei tassi d’interesse hanno alimentato una preferenza per l’obbligazionario. Prevediamo che nel 2023 gli investitori privilegeranno la qualità e forse aumenteranno la duration, con alcune idee da considerare:
- L’allungamento della duration può offrire valide opportunità di reddito e i Treasury USA potrebbero essere la base per ottenere questo risultato.
- Le obbligazioni corporate investment grade (IG) ci sembrano una soluzione interessante per gli investitori che ricercano un reddito relativamente sicuro.
- A nostro avviso, il credito high yield (HY) può essere un segmento interessante per gli investitori con un orizzonte pluriennale, poiché gli attuali rendimenti e la selezione attiva forniscono un elemento di protezione dal potenziale aumento dei default nel settore nell’immediato.
- Il messaggio di fondo è “non combattere la Fed”. Una volta che la Federal Reserve (Fed) avrà raggiunto i suoi obiettivi assisteremo probabilmente a un rally delle obbligazioni, indipendentemente dal tipo di “atterraggio” dell’economia statunitense. Difficilmente le azioni metteranno a segno performance altrettanto brillanti, a meno che non ci sia un soft landing. In tutti gli altri casi, il calo degli utili compenserà la diminuzione dei rendimenti obbligazionari ed è improbabile che i listini registrino grandi rialzi. Questo risultato è anche il presupposto per un’elevata volatilità in ambito azionario.
- Alcuni investimenti possono offrire copertura dall’inflazione e da un potenziale deterioramento degli utili. L’impatto dell’inflazione sulle infrastrutture quotate nel 2023 dovrebbe essere contenuto, in particolare per gli asset regolamentati, che spesso prevedono clausole di adeguamento all’inflazione. A nostro avviso, gli utili delle imprese infrastrutturali sembrano in generale più protetti rispetto a quelli delle azioni globali.
- Storicamente, negli Stati Uniti, gli investimenti nell’immobiliare commerciale hanno evidenziato performance favorevoli nei periodi di tassi d’interesse in aumento e inflazione. I rischi macro e le dislocazioni del mercato attuali possono creare opportunità di acquisto interessanti nei prossimi 12-18 mesi in alcuni segmenti dell’immobiliare commerciale.
Per approfondimenti e prospettive più dettagliate a cura dei nostri team d’investimento, leggi la versione integrale del nostro Global Investment Outlook. A nome di Franklin Templeton Institute, ci auguriamo un nuovo anno più prospero!

Stephen Dover, CFA
Chief Market Strategist,
Franklin Templeton Institute

- Cfr. Dover, et al., “Rischi di recessione, stallo della crescita e svolte nelle politiche pubbliche”, Franklin Templeton, 4 novembre 2022.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Poiché le obbligazioni municipali sono sensibili ai movimenti dei tassi di interesse, il rendimento e il valore di un portafoglio composto da questi titoli fluttuerà con le condizioni del mercato. Le variazioni del rating di un’obbligazione o della solidità finanziaria o del merito di credito di un emittente, assicuratore o garante di obbligazioni possono influire sul valore del titolo. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Gli investimenti nel settore delle risorse naturali comportano rischi particolari, quali una maggiore sensibilità a sviluppi economici e normativi avversi che influenzano il settore. I prezzi dei titoli growth possono scendere notevolmente se una società non riesce a rispettare le previsioni di utili o di ricavi; i loro prezzi possono essere più volatili rispetto ad altri titoli, particolarmente a breve termine. Le società a bassa e media capitalizzazione possono essere particolarmente sensibili ai cambiamenti delle condizioni economiche e le loro prospettive di crescita hanno un grado di certezza minore rispetto a quelle di società maggiori, più tradizionali. Gli investimenti in industrie in rapida crescita, quali il settore tecnologico e della salute (storicamente volatili), possono determinare fluttuazioni dei prezzi più elevate, soprattutto nel breve termine, a causa della rapidità dei cambiamenti e dello sviluppo dei prodotti nonché dei regolamenti governativi delle società che privilegiano i progressi scientifici o tecnologici o l’approvazione normativa di nuovi farmaci e strumenti medici.
Agli investimenti in titoli esteri sono associati rischi particolari, inclusi rischi legati a sviluppi politici ed economici, pratiche di trading, disponibilità delle informazioni, fluttuazioni di tassi di cambio valute e mercati e politiche limitate; gli investimenti in mercati emergenti comportano rischi maggiori relativi agli stessi fattori. Oltre a quelli associati ai titoli di debito e agli strumenti finanziari esteri in generale, i titoli di debito sovrano sono soggetti a vari rischi quali, in via non limitativa, il rischio che un’entità governativa non sia disposta o in grado di pagare gli interessi e rimborsare il capitale sul proprio debito sovrano. Nella misura in cui una strategia si concentra di volta in volta su particolari paesi, regioni, industrie, settori o tipi di investimento, può essere soggetta a un rischio più elevato di sviluppi negativi in tali aree di focalizzazione rispetto a una strategia che investe in una gamma più ampia di paesi, regioni, industrie, settori o investimenti. La Cina può essere soggetta a livelli notevoli di instabilità economica, politica e sociale.
Gli investimenti in titoli di emittenti cinesi comportano rischi legali specifici della Cina, compresi alcuni rischi legali, normativi, politici ed economici.
I titoli immobiliari comportano rischi particolari, quali cali del valore degli immobili e una maggiore sensibilità a sviluppi economici e normativi avversi che influenzano il settore.
Gli ETF sono negoziati come titoli azionari, il loro valore di mercato è soggetto a fluttuazioni e possono essere scambiati a prezzi superiori o inferiori al loro valore patrimoniale netto. Le commissioni di intermediazione e le spese degli ETF ridurranno i rendimenti. Le azioni di ETF possono essere comprate o vendute per tutta la giornata al loro prezzo di mercato nella borsa nella quale sono quotate. Tuttavia, non vi può essere alcuna garanzia che un mercato di scambio attivo per le azioni ETF si svilupperà o sarà mantenuto, o che la loro quotazione continuerà o rimarrà invariata. Sebbene le azioni degli ETF siano scambiabili su mercati secondari, potrebbero non essere scambiabili prontamente in tutte le condizioni di mercato e potrebbero essere scambiate a significativi sconti in periodi di tensione di mercato.
Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le informazioni fornite non costituiscono una raccomandazione o una consulenza finanziaria individuale per un titolo, una strategia o un prodotto d’investimento particolare e non costituiscono un’indicazione delle intenzioni di negoziazione di alcun portafoglio gestito da Franklin Templeton.
Le strategie a gestione attiva possono registrare perdite qualora le valutazioni del gestore in termini di mercati, tassi d’interesse oppure attrattività, valori relativi, liquidità o potenziale apprezzamento di particolari investimenti operati per un portafoglio, si dimostrino errate. Non può esservi alcuna garanzia che le tecniche o le decisioni in materia di investimenti di un gestore generino i risultati desiderati.
