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Sintesi

L’economia indiana è pronta per un nuovo scatto di crescita, simile a quello che si è verificato dopo le riforme introdotte all’inizio degli anni ‘90. Il Primo Ministro Narendra Modi sta seguendo un modello di crescita basato su liberalizzazione e globalizzazione. Anche se gli investitori sono consapevoli degli obiettivi ambiziosi dell’India a livello di crescita, esportazioni e consumi, potrebbero non conoscere altrettanto bene l’impegno verso l’innovazione e la liberalizzazione per raggiungere questi obiettivi. Tale impegno include:

  1. Tecnologia: il sistema Unified Payments Interface (UPI) sta avviando una cascata di innovazioni.
  2. Infrastrutture: nuovi treni ad alta velocità per il trasporto di merci con corridoi veloci per collegare le maggiori città, e una grande attenzione all’energia rinnovabile.
  3. Incentivi legati alla produzione (PLI) e focus sulla produzione manifatturiera destinata all’esportazione.
  4. Ricerca di accordi di libero scambio e corridoio economico tra India, Medio Oriente ed Europa.

L’impatto di queste riforme sulla crescita economica è particolarmente importante per gli investitori, considerando l’elevata correlazione tra il prodotto interno lordo (PIL) e la crescita degli utili in India.

I successi promuovono altri successi

L’India ha elaborato piani ambiziosi per la crescita. Sta intervenendo con decisione per risolvere i colli di bottiglia e i limiti di capacità esistenti, rafforzando la fiducia degli investitori nel raggiungimento degli obiettivi di crescita. Gli investimenti diretti esteri in aumento, concentrati sul settore manifatturiero, indicano che l’obiettivo di quadruplicare le esportazioni, fino a toccare i 2.000 miliardi di USD entro il 2030, è alla portata del Paese.1 Le aspettative parlano di una crescita del PIL del 7% nel prossimo decennio, che raddoppierà le dimensioni dell’economia indiana, fino a quasi 7.000 miliardi di USD, e raddoppierà ampiamente il reddito pro capite, che si avvicinerà ai 5.000 USD.2 Inoltre, tutto questo porterà alla creazione di sette milioni di posti di lavoro ogni anno.3

La tecnologia indiana, basata sul numero Aadhaar (numero di identificazione univoco assegnato a ogni individuo in India) e sul sistema UPI, sta avviando una cascata di innovazioni nei settori e-commerce e fintech. La crescita dell’e-commerce è esplosa grazie agli innovatori cresciuti all’interno dei confini nazionali. Il settore ha sperimentato varie forme di shopping “acquista subito, paghi dopo” e “cash on delivery” che hanno moltiplicato la crescita.

Le infrastrutture sono sempre state il punto debole del Paese e un ostacolo alle sue aspirazioni di crescita. La riforma delle imposte indirette, che ha eliminato numerosi livelli di imposte statali che frenavano il flusso delle merci tra i diversi stati, è stata una dei catalizzatori principali per risolvere il problema dei colli di bottiglia infrastrutturali. Con il nuovo regime fiscale basato su un’unica tassa nazionale su beni e servizi (GST), le aziende possono reperire approvvigionamenti in tutta l’India e sono in grado di gestire le importazioni e le esportazioni molto più facilmente. Questo ha aumentato la richiesta di miglioramenti delle reti stradali, ferroviarie e dei porti, miglioramenti che al momento sono in corso di implementazione. Nuovi corridoi dedicati al trasporto delle merci (DFC) ridurranno drasticamente i tempi e i costi dei trasporti su ferrovia. I treni Vande Bharat, progettati e realizzati completamente in India, ora collegano le maggiori città, offrendo servizi di trasporto passeggeri a breve distanza moderni e veloci.

Il programma PLI sta promuovendo un significativo incremento della produzione manifatturiera, trainata dai segmenti dei telefoni cellulari e delle apparecchiature elettroniche. Ci aspettiamo un’accelerazione di questi cambiamenti per il prossimo anno. La ricerca di accordi di libero scambio fa parte del programma di globalizzazione indiano. Il corridoio economico tra India, Medio Oriente ed Europa aprirà nuovi mercati per le merci indiane grazie alla combinazione di ampia disponibilità di manodopera e retribuzioni più basse rispetto ai Paesi concorrenti.

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