CONTRIBUTORI

David Zahn, CFA, FRM
Head of European Fixed Income,
Portfolio Manager
United Kingdom

Kasper Hanus, Ph.D
Senior Sustainability Manager,
Franklin Templeton Fixed Income
Il team di Franklin Templeton Fixed Income è da tempo consapevole della necessità di combattere gli effetti del cambiamento climatico e dell’importanza di non cedere alla compiacenza. Bisogna proteggere le comunità dagli eventi meteorologici sempre più estremi, come incendi, inondazioni e siccità, a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi, e contrastare l’innalzamento apparentemente inesorabile del livello del mare, che minaccia di devastare l’ecosistema globale.
Nel 1998 ha visto la luce l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un’organizzazione intergovernativa approvata dalle Nazioni Unite creata allo scopo di fornire alle autorità politiche valutazioni scientifiche regolari sul cambiamento climatico, sulle sue implicazioni e sui potenziali rischi futuri, ma anche di proporre soluzioni di adattamento e mitigazione. Di recente l’IPCC ha pubblicato il suo sesto rapporto di valutazione, che riassume lo stato attuale delle conoscenze sul cambiamento climatico.
Il documento passa in rassegna numerosi studi che dimostrano inequivocabilmente come tutte le regioni del pianeta siano già state interessate da cambiamenti rapidi e diffusi nell’atmosfera, negli oceani, nella criosfera e nella biosfera. In assenza di un cambiamento non solo di mentalità, ma anche di comportamenti, gli effetti del cambiamento climatico non potranno che peggiorare.
È dunque evidente che, insieme alla mitigazione del cambiamento climatico, bisognerebbe porre grande enfasi sulle misure di adattamento, e siamo del parere che gli operatori finanziari possano giocare un ruolo importante nei mesi e negli anni a venire.
Il rapporto dell’IPCC sottolinea che molte opzioni di adattamento attualmente fattibili e potenzialmente efficaci diventeranno probabilmente più limitate con l’intensificarsi del riscaldamento globale. Se questo è vero, non abbiamo tempo da perdere.
Quali sono le implicazioni di tutto questo per gli investitori?
Naturalmente, sappiamo che la creazione di un futuro più sicuro e più giusto per le nostre comunità è una priorità per molti dei nostri clienti. Tuttavia, investire nell’adattamento climatico comporta altri vantaggi. Identificando gli indicatori ambientali, sociali e di governance (ESG) che offrono analisi rilevanti non ancora elaborate dal mercato, siamo in grado di puntare agli investimenti che a nostro giudizio sono posizionati in modo ottimale per generare rendimenti sostenibili per i nostri clienti. In effetti, una mole crescente di dati individua nella sostenibilità un motore della creazione di valore a lungo termine e della performance dei portafogli.1
Siamo certi che gli emittenti che considerano con un approccio critico l’ambiente in cui operano abbiano maggiori probabilità di essere ben equipaggiati per affrontare varie sfide e che potrebbero sovraperformare in tutte le fasi di un ciclo di mercato.
Noi di Franklin Templeton Fixed Income ci impegneremo a utilizzare le nostre ampie capacità d’investimento per sostenere i nostri clienti nel perseguimento dei loro obiettivi d’investimento. Per le compagnie di assicurazione, finanziare l’adattamento climatico comporta un beneficio secondario: la possibilità di ridurre le passività future legate a eventi meteorologici estremi. Ad esempio, se una compagnia vende assicurazioni contro i danni da inondazione nei Paesi Bassi, il finanziamento di un’obbligazione i cui i proventi sono destinati al potenziamento delle dighe potrebbe produrre un rendimento finanziario e, idealmente, ridurre il numero di persone colpite dalle inondazioni, con una conseguente diminuzione dei futuri indennizzi assicurativi.
Anche i fondi pensione, un altro tipo di investitore istituzionale, hanno un profilo d’investimento che ben si presta all’inserimento in portafoglio di obbligazioni mirate all’adattamento climatico. Visto il lungo orizzonte d’investimento dei fondi pensione, il rischio di default diventa una considerazione importante, in quanto la solidità finanziaria (e persino l’esistenza) di un emittente diventa sempre più incerta quanto più ci si allontana nel futuro. È dunque logico che l’adattamento climatico possa contribuire a salvaguardare gli investimenti a lungo termine, aiutando potenzialmente gli emittenti sovrani e societari a prosperare su un orizzonte di molti anni. Per migliorare la resilienza climatica, si possono impiegare i capitali in due modi: in primo luogo, finanziando i paesi che investono nell’adattamento climatico come servizio pubblico, fornendo a individui e imprese le infrastrutture necessarie ad adattarsi al cambiamento climatico nel lungo periodo; e, in secondo luogo, finanziando le singole imprese che investono nell’adattamento climatico per sostenere la propria longevità. Siamo convinti che gli investimenti basati su queste considerazioni saranno probabilmente meno influenzati dal cambiamento climatico, riducendo così potenzialmente il rischio per gli investitori.
Per quanto concerne gli investitori retail, abbiamo ripetutamente constatato che gli individui vogliono assumersi la responsabilità del proprio futuro e contribuire a preservare l’ambiente in cui vivono. Il finanziamento di progetti a livello locale può giovare direttamente agli investitori.
Tra i possibili esempi figurano la protezione degli edifici dalle inondazioni, l’aumento della biodiversità e dunque il miglioramento della qualità dell’aria intorno a un’area protetta, o la promozione dell’accesso all’elettricità generata da fonti rinnovabili.
Siamo consapevoli che l’adattamento al cambiamento climatico è imprescindibile per il bene delle nostre comunità. Nei Paesi Bassi, una delle principali categorie di spese ammissibili è costituita dall’adattamento al cambiamento climatico e dalla gestione sostenibile dell’acqua. Questa categoria condivide molti degli obiettivi del Delta Plan of Spatial Adaptation,2 il piano di adattamento territoriale con cui il governo mira ad assicurare che la protezione dalle inondazioni, l’approvvigionamento di acqua dolce e la pianificazione territoriale siano a prova di clima e che sia predisposto un sistema di gestione del rischio di inondazione. Un esempio è dato dall’identificazione dei punti deboli nella protezione dalle inondazioni, affinché siano sistematicamente affrontati e migliorati per far fronte alla crescente minaccia prevista per il 2050.
Il progetto ha già compiuto importanti progressi. Nel periodo 2018-2021 il governo olandese ha stanziato un totale di 2,9 miliardi di euro al Fondo Delta; inoltre, l’impact report del paese rivela che nel 2021 sono stati ammodernati 157 km di dighe per rispettare le norme più recenti in materia di sicurezza, anche se rimane ancora molta strada da percorrere.
Conclusioni
Gli emittenti sono già al lavoro, ma c’è ancora molto da fare per potenziare la lotta al cambiamento climatico attraverso investimenti responsabili sul piano sociale e ambientale. Sappiamo infatti che le nostre scelte d’investimento hanno un effetto profondo sul mondo che ci circonda. A nostro parere, gli emittenti che considerano con un approccio critico l’ambiente in cui operano potrebbero sovraperformare su un intero ciclo di mercato coloro che sono più lenti ad adattarsi.
Tuttavia, vi sono anche altri potenziali vantaggi, meno evidenti, in serbo per gli investitori. Tra questi, la possibilità di ridurre le passività future legate a eventi meteorologici estremi per le compagnie di assicurazione, se i loro assicurati vivono in un’area protetta (ad es. dalle inondazioni). In alternativa, un fondo pensione con un lungo orizzonte d’investimento potrebbe ridurre il rischio di default legato al clima nel suo portafoglio se privilegiasse le obbligazioni di emittenti sovrani e societari seriamente impegnati a migliorare la propria resilienza climatica.
Infine, gli investitori retail potrebbero decidere di finanziare progetti a cui tengono e con ricadute a livello locale, che potrebbero aumentare sensibilmente la qualità della loro vita. Come abbiamo già detto, c’è ancora molto da fare per potenziare la lotta al cambiamento climatico.
- L’US Sustainable Investment Forum ha effettuato una rassegna di studi da cui si evince che i fondi d’investimento sostenibile ottengono in media nel lungo periodo rendimenti finanziari paragonabili o addirittura superiori a quelli degli investimenti convenzionali. L’elenco è disponibile sul sito web del forum.
- Il Delta Plan on Spatial Adaptation definisce azioni e obiettivi specifici per assicurare che i Paesi Bassi abbiano un territorio resiliente alle inondazioni e a prova di clima entro il 2050. Questo piano accelera e intensifica le misure per contrastare i ristagni idrici, lo stress da calore, la siccità e l’impatto delle inondazioni.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita di capitale.
I titoli obbligazionari comportano rischi legati a tassi d’interesse, di credito, di inflazione e rischi di reinvestimento, oltre alla possibile perdita del capitale. Quando i tassi d’interesse salgono, il valore dei titoli obbligazionari scende.
I green bond potrebbero non produrre benefici ambientali diretti e l’emittente potrebbe non utilizzare i proventi come previsto o per finanziare progetti nuovi o supplementari.
Le strategie d’investimento ambientale, sociale e di governance (ESG) dei gestori potrebbero limitare le tipologie e il numero di investimenti disponibili e, di conseguenza, potrebbero non sfruttare opportunità favorevoli sul mercato o sottoperformare le strategie che non tengono conto di questi aspetti. Non vi è alcuna garanzia che le direttive ESG della strategia avranno successo o porteranno a performance migliori.
Non tutte le strategie di Franklin Templeton Fixed Income hanno obiettivi orientati ai fattori ESG o utilizzano queste capacità.
Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le informazioni fornite non costituiscono una raccomandazione o una consulenza finanziaria individuale per un titolo, una strategia o un prodotto d’investimento particolare e non costituiscono un’indicazione delle intenzioni di negoziazione di alcun portafoglio gestito da Franklin Templeton.
