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Il complesso di forti incentivi a sostegno dell’instabile economia cinese ha rinfrancato gli investitori, infondendo loro una buona dose di rinnovata fiducia. Le misure annunciate recentemente includono l’erogazione da parte della Banca centrale cinese di nuovi strumenti a supporto delle aziende nel riacquisto delle proprie azioni rifinanziando i prestiti bancari. Di conseguenza, l’ultimo venerdì di settembre gli investitori si sono lanciati all’assalto sulle azioni cinesi. Alla Borsa di Shanghai le azioni sono salite rapidamente, con un turnover che ha raggiunto i 101 miliardi di dollari americani soltanto nella prima ora di trading.1 Inizialmente si sono riscontrate difficoltà nell’evasione degli ordini e ritardi prima dell’ultimo giorno di settembre, quando le azioni cinesi sono salite registrando la giornata migliore degli ultimi 16 anni.2

Con il nuovo taglio dei tassi, la seconda più grande economia a livello globale si sta avventurando verso una potenziale riscossa economica. Le azioni intraprese dalla Cina mirano ad agevolare le società di intermediazione mobiliare, le compagnie di assicurazione e altri investitori istituzionali nel raccogliere fondi migliorando i propri bilanci. La risposta immediata a tali misure indica, a nostro avviso, non solo l’inclinazione degli investitori al valore, ma anche una certa “paura di perdere un’occasione” che crediamo possa indurre il mercato a un ulteriore rialzo. Probabilmente anche la scelta di una copertura corta3 è stata determinante. I trader che avevano subito grosse perdite potrebbero non essere disposti o in grado di scommettere nuovamente contro il governo nel breve termine, aspetto che secondo noi potrebbe dare stabilità all’ultimo rialzo. Ciononostante, considerate le difficili condizioni dei consumi nazionali, del settore immobiliare e altri problemi strutturali che potrebbero continuare a gravare sull’economia, mettere in atto soluzioni rapide sembra irrealistico. Tuttavia il segnale che queste misure hanno inviato al mercato sembra più forte di quanto non sia stato da almeno tre anni a questa parte, e sono state gettate le basi per costruire un miglioramento della percezione del mercato azionario cinese.

Figura 1: Scomposizione del Surprise Package

I rischi geopolitici esteri continuano a costituire l’incertezza prevalente, soprattutto nel conto alla rovescia che ci separa dalle elezioni presidenziali negli USA. Inoltre persistono le voci su una potenziale guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Gli analisti continuano a discutere delle implicazioni di una presidenza di Kamala Harris o di un secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca. Al momento i sondaggi relativi alle elezioni statunitensi riportano ancora una corsa serrata del governo eletto. Gli investitori potrebbero trovare un certo conforto nella continuità di un Congresso condiviso, come accade da diversi decenni a questa parte, in grado di contenere un radicale cambiamento legislativo.

La determinazione dei leader cinesi volta alla stabilizzazione dei mercati è indubbiamente incoraggiante. Infatti le misure adottate hanno già contribuito a un rialzo delle azioni dei mercati emergenti che non si registrava da oltre due anni.4 Da allora i mercati azionari del Brasile e della Corea del Sud, che ad agosto hanno toccato i livelli più bassi dall’inizio dell’anno, sono risaliti.5 Così come è successo al mercato messicano, che ha assistito a un rialzo dei suoi titoli dopo il crollo registrato all’inizio di settembre.6

Ciò può comunque essere utile come promemoria delle opportunità offerte dal mercato globale nel lungo termine.

Figura 2: Mercati asiatici ed emergenti Un gruppo variegato

Fonte: Bloomberg, MSCI. I rapporti prezzo/utile (P/E) sono i P/E degli ultimi dodici mesi (ovvero coefficienti prezzo/utili trailing) di Bloomberg utilizzando i rispettivi indici MSCI per paese. Analisi a cura di Franklin Templeton. Dati al 31 agosto 2024. LTM /P/E sono i P/E degli ultimi 12 mesi (dati mensili),

Sebbene questa settimana l’attenzione del mercato sembra essere rivolta alla Cina –e la questione a lungo termine relativa a un’allocazione delle azioni cinesi sia probabilmente migliorata in seguito agli ultimi annunci – non possiamo evitare di sottolineare l’importanza della diversificazione. I mercati asiatici ed emergenti hanno mostrato una crescente biforcazione, tendenza che ci aspettiamo continui. Poiché il ciclo dei tassi d’interesse globale, le elezioni negli Stati Uniti e la frammentazione geopolitica sono tutte questioni che aggiungono ulteriori strati di complessità, riteniamo che gli investitori dovrebbero dare priorità alla flessibilità e all’agilità dell’attuale clima economico.

Corea del Sud

A nostro avviso, le valutazioni della Corea del Sud, unite al miglioramento della governance societaria e alla spinta verso il valore per gli azionisti costituiscono una solida base e potrebbero eventualmente offrire una protezione dal rischio. L’ecosistema aziendale dell’IA, compresi i semiconduttori, rimane sicuramente un motore di crescita fondamentale. Nel 2023 il mercato dell’IA nella Corea del Sud è stato valutato 2,4 miliardi di dollari, e se ne prevede una crescita fino a 28,2 miliardi di dollari entro il 2032.7 Sebbene il paese sia leggermente indietro rispetto a Taiwan nella produzione di chip all’avanguardia – e l’attenzione all’elettronica di consumo abbia rappresentato un freno rispetto all’approccio più puro di Taiwan –questo dovrebbe ora riflettersi ampiamente nelle valutazioni, secondo la nostra analisi. Se la crescita globale resiste, a nostro avviso la Corea del Sud potrebbe diventare una storia di svolta convincente.

Giappone

Il rapporto prezzo/utili a termine per il mercato giapponese è attualmente fermo al livello della sua media decennale, pari a 16x.8 Tuttavia sono in corso cambiamenti strutturali, tra cui riforme aziendali e maggiori incentivi statali che fanno affluire denaro nelle azioni giapponesi.

Figura 3: Utili attuali delle società giapponesi

Fonte: Bloomberg, Ministry of Finance, 2023. I dati son calcolati dal Ministero delle Finanze e si intendono al netto delle imposte, al lordo dei dividendi. Analisi a cura di Franklin Templeton. Il termine Abenomics si riferisce alle politiche monetarie e fiscali stabilite dal Primo Ministro giapponese Shinzo Abe durante il suo secondo mandato (a partire dal 2012) per incentivare la crescita dell’economia interna.

Nel 2023 la Borsa di Tokyo ha avviato misure che richiedono alle società quotate di concentrarsi sui loro rapporti prezzo/valore contabile. L’aumento degli utili societari, sostenuto da un’inflazione più alta sebbene ancora moderata, potrebbe consentire programmi di riacquisto di azioni su larga scala e politiche di dividendi più allettanti. Ci aspettiamo che il 2024 registri un record di riacquisti di azioni, già aumentati del 60% a metà anno.9 Gli investitori attivisti internazionali hanno iniziato ad accorgersene e stanno incrementando la loro esposizione al paese. Questo dovrebbe mettere ulteriore pressione sulle aziende affinché offrano un valore maggiore agli azionisti.

Conclusione

Riteniamo che gli sforzi concertati della Cina per un ritorno nei mercati globali siano un segnale positivo per il paese e per il resto della regione. A nostro avviso, tendenze a lungo termine come la leadership tecnologica, valutazioni allettanti e il potenziamento delle capacità manifatturiere offrono ampie opportunità per gli investitori lungo lo spettro del rischio. La strada a venire non sarà priva di difficoltà, ma siamo convinti che il rischio maggiore per gli investitori consisterebbe nel trascurare questi mercati nelle proprie decisioni di allocazione.



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