CONTRIBUTORI

Stephen Dover, CFA
Chief Market Strategist,
Head of Franklin Templeton Institute
Introduzione
Attenzione alle idi di marzo! Nel mese di marzo degli ultimi anni i mercati finanziari hanno affrontato eventi unici, che ogni volta hanno spinto molti investitori a cercare un rifugio (in senso letterale e figurato). Il marzo del 2020 ha portato al lockdown per il COVID-19, il marzo del 2022 ha posto l'accento sull'invasione russa dell'Ucraina e quest'anno il mese di marzo ha portato il fallimento della Silicon Valley Bank (SVB). Nelle ultime settimane ho parlato con decine di nostri gestori di investimenti, clienti, ricercatori e colleghi. Questo Global Investment Outlook si concentra sulle conversazioni e sulle considerazioni più importanti. Spero che aiuterà a interpretare gli ultimi eventi e comprendere tutte le opportunità che ci attendono.
- Non è una ripetizione della crisi finanziaria globale (CFG) del 2008. La “crisi” odierna delle banche è molto meno grave del 2008, e non è sistemica. In effetti sul piano qualitativo i coefficienti di capitale e gli attivi bancari in generale sono nettamente migliori. Le banche centrali si stanno ora coordinando a livello globale per offrire alle banche un accesso quotidiano al capitale necessario per operare senza problemi. Il fallimento di SVB è stato dovuto a una discordanza tra i titolari di depositi a breve termine che stavano ritirando i loro asset e quelli investiti dalla banca in un termine più lungo, prevalentemente Treasury statunitensi, il cui valore era crollato con l’aumento dei tassi d’interesse.
- Il sistema bancario sarà quasi certamente sottoposto a una maggiore vigilanza e regolamentazione. Gran parte di questa vigilanza si focalizzerà probabilmente sulle banche regionali. Continuiamo a scorgere opportunità di investimento nelle banche regionali, che dovranno tuttavia essere valutate caso per caso e non come gruppo.
- I depositi liquidi si stanno spostando dalle banche regionali ai fondi del mercato monetario. Poiché i clienti sono alla ricerca di rendimenti più elevati per i loro investimenti, sempre più depositi stanno lasciando il sistema bancario. A beneficiarne sono stati soprattutto i fondi del mercato monetario; con oltre 286 miliardi di dollari di afflussi a marzo che hanno le masse gestite al livello più alto mai registrato.1 Anche gli istituti di credito più grandi ne stanno beneficiando, secondo la Federal Deposit Insurance Corporation, dato che i flussi verso le 25 banche maggiori sono aumentati di 120 miliardi di dollari.2
- A fronte di questo scenario, chi sono i possibili vincitori? Vediamo opportunità nel reddito, in particolare nelle obbligazioni e nelle azioni che pagano dividendi. In generale privilegiamo il debito investment-grade e il debito sovrano, ma le prospettive sono positive anche per il debito in valuta locale dei mercati emergenti. Con la riapertura della Cina e la maggiore resistenza dell’Europa rispetto alle previsioni, le azioni non statunitensi dovrebbero riservare belle sorprese.
- Private credit sarà probabilmente uno dei beneficiari. A seguito alle turbolenze bancarie regionali, il private credit andrà probabilmente a sostituire alcuni degli attuali prestiti delle banche regionali. Riteniamo che le attuali turbolenze del mercato possano offrere l’opportunità di investimento più interessante per il private debt dai tempi della crisi finanziaria mondiale.
Per approfondimenti e prospettive più dettagliate a cura dei nostri team d’investimento, leggi la versione integrale del nostro Global Investment Outlook.

Stephen Dover, CFA
Chief Market Strategist,
Franklin Templeton Institute
Relatori
Note finali
- Fonte: Masters, B, Harriet C, e K. Duguid. “Money market funds swell by more than $286bn amid deposit flight”, Financial Times, 26 marzo 2023.
- Fonte: Stone, B. “How You Can Monitor The Severity Of The U.S. Banking Crisis”, Forbes, 26 marzo 2023.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Poiché le obbligazioni municipali sono sensibili ai movimenti dei tassi di interesse, il rendimento e il valore di un portafoglio composto da questi titoli fluttuerà con le condizioni del mercato. Le variazioni del rating di un’obbligazione o della solidità finanziaria o del merito di credito di un emittente, assicuratore o garante di obbligazioni possono influire sul valore del titolo. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Gli investimenti nel settore delle risorse naturali comportano rischi particolari, quali una maggiore sensibilità a sviluppi economici e normativi avversi che influenzano il settore. I prezzi dei titoli growth possono scendere notevolmente se una società non riesce a rispettare le previsioni di utili o di ricavi; i loro prezzi possono essere più volatili rispetto ad altri titoli, particolarmente a breve termine. Le società a bassa e media capitalizzazione possono essere particolarmente sensibili ai cambiamenti delle condizioni economiche e le loro prospettive di crescita hanno un grado di certezza minore rispetto a quelle di società maggiori, più tradizionali. Gli investimenti in industrie in rapida crescita, quali il settore tecnologico e della salute (storicamente volatili), possono determinare fluttuazioni dei prezzi più elevate, soprattutto nel breve termine, a causa della rapidità dei cambiamenti e dello sviluppo dei prodotti nonché dei regolamenti governativi delle società che privilegiano i progressi scientifici o tecnologici o l’approvazione normativa di nuovi farmaci e strumenti medici.
Agli investimenti in titoli esteri sono associati rischi particolari, inclusi rischi legati a sviluppi politici ed economici, pratiche di trading, disponibilità delle informazioni, fluttuazioni di tassi di cambio valute e mercati e politiche limitate; gli investimenti in mercati emergenti comportano rischi maggiori relativi agli stessi fattori. Oltre a quelli associati ai titoli di debito e agli strumenti finanziari esteri in generale, i titoli di debito sovrano sono soggetti a vari rischi quali, in via non limitativa, il rischio che un’entità governativa non sia disposta o in grado di pagare gli interessi e rimborsare il capitale sul proprio debito sovrano. Nella misura in cui una strategia si concentra di volta in volta su particolari paesi, regioni, industrie, settori o tipi di investimento, può essere soggetta a un rischio più elevato di sviluppi negativi in tali aree di focalizzazione rispetto a una strategia che investe in una gamma più ampia di paesi, regioni, industrie, settori o investimenti. La Cina può essere soggetta a livelli notevoli di instabilità economica, politica e sociale. Gli investimenti in titoli di emittenti cinesi comportano rischi legali specifici della Cina, compresi alcuni rischi legali, normativi, politici ed economici.
I titoli immobiliari comportano rischi particolari, quali cali del valore degli immobili e una maggiore sensibilità a sviluppi economici e normativi avversi che influenzano il settore.
Gli investimenti in strategie d’investimento alternative sono di natura complessa e speculativa, comportano un rischio significativo e non devono essere considerati un programma d’investimento completo. A seconda del prodotto in cui si investe, un investimento in asset alternativi potrebbe offrire un livello limitato di liquidità ed è adatto esclusivamente a soggetti che possono permettersi di perdere l’intero importo investito. Una strategia di investimento incentrata principalmente su società private presenta alcune sfide e comporta rischi aggiuntivi rispetto agli investimenti in società pubbliche, come ad esempio l’assenza di informazioni disponibili su queste società e la loro generale mancanza di liquidità.
L’investimento in società private comporta una serie di rischi significativi, per esempio: possono avere risorse finanziarie limitate e non essere in grado di far fronte alle obbligazioni derivanti dai loro titoli di debito, al che può aggiungersi un deterioramento del valore di eventuali garanzie collaterali e una riduzione della probabilità di realizzare le garanzie eventualmente ottenute in relazione all’investimento; hanno una storia operativa più breve, linee di prodotti più ristrette e quote di mercato più piccole rispetto alle società più grandi, che tendono a renderle più vulnerabili alle azioni dei concorrenti e alle mutevoli condizioni di mercato, nonché alle recessioni economiche generali; hanno maggiori probabilità di dipendere dal talento dei suoi gestori e dall’impegno di un piccolo gruppo di persone; pertanto, la morte, l’invalidità, le dimissioni o il licenziamento di una o più di queste persone potrebbe avere un impatto negativo rilevante sulla società in portafoglio e, di riflesso, sull’investimento; generalmente hanno risultati operativi meno prevedibili, possono di volta in volta essere coinvolte in controversie legali, possono essere impegnate in attività in rapida evoluzione con prodotti soggetti a un sostanziale rischio di obsolescenza, e possono richiedere un capitale aggiuntivo consistente per sostenere le loro operazioni, finanziare l’espansione o mantenere la loro posizione competitiva.
Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le informazioni fornite non costituiscono una raccomandazione o una consulenza finanziaria individuale per un titolo, una strategia o un prodotto d’investimento particolare e non costituiscono un’indicazione delle intenzioni di negoziazione di alcun portafoglio gestito da Franklin Templeton.
Le strategie a gestione attiva possono registrare perdite qualora le valutazioni del gestore in termini di mercati, tassi d’interesse oppure attrattività, valori relativi, liquidità o potenziale apprezzamento di particolari investimenti operati per un portafoglio, si dimostrino errate. Non può esservi alcuna garanzia che le tecniche o le decisioni in materia di investimenti di un gestore generino i risultati desiderati.
