CONTRIBUTORI

Tracy Chen, CFA, CAIA
Portfolio Manager,
Brandywine Global
ANTEPRIMA
Nello scenario desolato di rendimenti bassi, nulli o negativi delle obbligazioni tradizionalmente percepite come bene rifugio, come i Treasury USA, secondo la nostra analisi le obbligazioni sovrane cinesi offrono un’alternativa per diversificare un portafoglio globale. Combinando rendimenti più elevati rispetto alle obbligazioni dei mercati sviluppati e una volatilità più bassa rispetto alle obbligazioni dei mercati emergenti, negli ultimi 10 anni le emissioni sovrane cinesi hanno prodotto rendimenti elevati corretti per il rischio con basse correlazioni.
Come approccio globale, riteniamo che i titoli di Stato cinesi siano ora più assimilabili ai mercati sviluppati che ai mercati emergenti. Tuttavia, esistono diversi trend importanti che impattano sui più grandi mercati obbligazionari sviluppati del mondo e riducono la loro capacità di copertura dei portafogli nei periodi di avversione al rischio. Esaminiamo queste tendenze e dimostriamo in che modo potrebbero avere un impatto diverso sulla Cina.
Spieghiamo anche che l’apertura del mercato onshore cinese ha per l’universo obbligazionario globale la portata di un “Big Bang”, alla pari con l’ingresso della Cina nell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) avvenuto nel 2001. Di fronte al declino strutturale del suo avanzo corrente, la Cina necessita di maggiori capitali esteri per finanziare la sua crescita futura, ammodernare la sua catena del valore manifatturiero e promuovere la sua valuta a livello internazionale. Sforzandosi di abbandonare il modello di un’economia basata sull’export, la Cina acquista appeal che potrebbe avvicinare investitori esteri al suo mercato obbligazionario onshore.
Infine, esaminiamo i rischi d’informazione e di prezzo per la nostra tesi d’investimento nel bene rifugio delle obbligazioni cinesi. In scia alla forte ripresa cinese post-pandemia, a forma di V, nel corso del 2021 ci aspettiamo una graduale attenuazione dello slancio positivo, mentre i responsabili politici tornano a lavorare sul delicato processo di riduzione dei rischi finanziari e delle bolle speculative, stando attenti a non abusare della leva della politica. Vediamo meglio quelli che riteniamo essere fondamentali solidi e prezzi favorevoli, oltre alla spinta strutturale derivante dall’attesa inclusione dell’indice delle obbligazioni sovrane cinesi: tutti fattori che imprimono slancio alla presenza estera nel mercato onshore.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, a mano a mano che i prezzi delle obbligazioni presenti in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale. Le variazioni del rating di credito di un’obbligazione, o del rating di credito o della solidità finanziaria di un emittente obbligazionario, assicuratore o garante possono influire sul suo valore. Le obbligazioni con rating più basso e rischio creditizio più alto (rischio di insolvenza) abitualmente offrono tassi di interesse più alti per compensare gli investitori del rischio più alto associato all’investimento. I rendimenti elevati riflettono i maggiori rischi di credito associati ad alcuni titoli con rating inferiore detenuti nel portafoglio.
Gli investimenti esteri comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici; gli investimenti nei mercati emergenti implicano rischi accentuati legati agli stessi fattori. Nella misura in cui un portafoglio si concentra di volta in volta su particolari paesi, regioni, industrie, settori o tipi di investimento, può essere soggetto ad un rischio più elevato di sviluppi negativi in tali aree di focalizzazione rispetto ad un portafoglio che investe in una gamma più ampia di paesi, regioni, industrie, settori od investimenti. Gli investimenti nei mercati emergenti implicano rischi dello stesso tipo ma più elevati, oltre a rischi specifici delle aree emergenti legati alle minori dimensioni e alla minore liquidità dei mercati, nonché alla mancanza di solide strutture legali, politiche, economiche e sociali a supporto dei mercati mobiliari. Tali investimenti sono esposti a una forte volatilità dei prezzi nel corso dell’anno. Oltre a quelli associati ai titoli di debito e agli strumenti finanziari esteri in generale, i titoli di debito sovrano sono soggetti a vari rischi quali, in via non limitativa, il rischio che un’entità governativa non sia disposta o in grado di pagare gli interessi e rimborsare il capitale sul proprio debito sovrano. La Cina può essere soggetta a livelli notevoli di instabilità economica, politica e sociale. Gli investimenti in titoli di emittenti cinesi comportano rischi legali specifici della Cina, compresi alcuni rischi legali, normativi, politici ed economici. I titoli immobiliari comportano rischi particolari, quali cali del valore degli immobili e una maggiore sensibilità a sviluppi economici e normativi avversi che influenzano il settore. Il settore tecnologico può risentire in misura significativa dell’obsolescenza di tecnologie esistenti, brevi cicli di prodotti, cali di prezzi e utili, concorrenza da parte di nuovi entranti nei mercati, nonché delle generali condizioni economiche. Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le informazioni fornite non costituiscono una raccomandazione o una consulenza finanziaria individuale per un titolo, una strategia o un prodotto d’investimento particolare e non costituiscono un’indicazione delle intenzioni di negoziazione di alcun portafoglio gestito da Franklin Templeton. Le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future.
