WESTERN ASSET MANAGEMENT
CONTRIBUTORI

Stephen Dover, CFA
Chief Market Strategist, Head of Franklin Templeton Investment Institute

Sonal Desai, Ph.D.
Chief Investment Officer,
Franklin Templeton Fixed Income

Michael Hasenstab, Ph.D.
Chief Investment Officer,
Templeton Global Macro

Gene Podkaminer, CFA
Head of Research, Franklin Templeton Investment Solutions

Francis A. Scotland
Director of Global Macro Research, Brandywine Global
INTRODUZIONE
Prosegue il dibattito su crescita e inflazione
I nostri esperti di macroeconomia concordano sul fatto che le economie delle aree sviluppate abbiano intrapreso la strada della normalizzazione nella prima metà del 2021, ma ancora ci si chiede che cosa accadrà ora. Tra le variabili di questa fase figurano il possibile impatto dell'inflazione, la velocità della somministrazione dei vaccini e l'orientamento delle banche centrali circa le politiche monetarie espansive.
Nel presente Macro Perspectives presentiamo le view di cinque esperti dei nostri team di investimento su inflazione, tassi di interesse e crescita.
L'inflazione e soprattutto le attese inflazionistiche continuano a catalizzare l'attenzione dei nostri team di investimento. In giugno e luglio i tassi di inflazione sono saliti ancora in diversi Paesi per effetto di fattori come i rialzi ciclici associati alla ripresa delle attività economiche o alla domanda repressa soddisfatta grazie all'accumulo di risparmi extra durante i lockdown. In tale contesto, i nostri economisti si domandano se l'inflazione sarà transitoria o si manterrà su livelli elevati anche nel 2022. Alcuni parametri alternativi, come la mole di notizie circa la scarsità di componenti in segmenti quali auto, arredamenti, elettronica e abbigliamento, hanno raggiunto il picco tra aprile e maggio, lasciando presagire un calo dell'inflazione.1 Tuttavia, i dati pubblicati indicano un forte incremento dei prezzi che potrebbe indurre le autorità fiscali e monetarie ad adeguare le politiche al fine di prevenire il surriscaldamento dell'economia.
Inoltre le view dei nostri collaboratori sulla crescita economica nel secondo semestre non collimano. La ripresa dell'economia globale è proseguita nel secondo trimestre, soprattutto nei Paesi avanzati, grazie alla riapertura delle attività, al sostegno di politiche monetarie e fiscali coordinate e all'aumento dei tassi di vaccinazione, che consente una normalizzazione più rapida. Tuttavia c'è ancora incertezza sulla velocità della ripresa nei Paesi in ritardo con la somministrazione dei vaccini o alle prese con le tante varianti del COVID-19. Le previsioni iniziali sull'andamento delle economie basate sui picchi dei casi di coronavirus sono state messe a dura prova anche nei Paesi con un elevato numero di vaccinati. Ad esempio in Israele i malati e gli ospedalizzati sono aumentati nonostante un'enorme fetta della popolazione sia immunizzata (il 93% degli adulti, quasi tutti con Pfizer) e siano già in corso i preparativi per i richiami.2 Data l'imprevedibilità delle decisioni di governi e cittadini in termini di politiche e comportamenti, vi sono diversi scenari possibili. Di seguito una sintesi delle attuali view dei nostri economisti:
Western Asset
- Per la seconda metà del 2021 prevediamo una sostanziale accelerazione della crescita globale nel quadro della continua riapertura delle economie; tuttavia, valutiamo con prudenza i rialzi ciclici di breve periodo per capire se possano dar luogo a un aumento di lungo termine del trend dei tassi di crescita e inflazione
Sonal Desai, Ph.D., Chief Investment Officer of Franklin Templeton Fixed Income
- Si osserva un deciso incremento dell’ottimismo e della fiducia dei consumatori e attualmente lo scenario di base prevede una ripresa globale sostenuta. Permane tuttavia qualche incertezza, poiché si registra una divergenza tra la ripresa dei Paesi che sono riusciti a ridurre il numero delle infezioni, ad accelerare la somministrazione dei vaccini e a sostenere l’economia con ingenti iniezioni di liquidità tramite politiche fiscali e monetarie eccezionalmente espansive e la ripresa dei Paesi che sono in ritardo su questi fronti. Crediamo che gli investitori debbano prepararsi ad affrontare una maggiore volatilità sino a che il mercato non avrà interpretato i cambiamenti delle politiche.
Michael Hasenstab, Ph.D., Chief Investment Officer of Templeton Global Macro
- Prevediamo che nel 2021 i tassi di inflazione resteranno elevati in molti Paesi a causa di fattori quali i rialzi ciclici associati alla ripresa delle attività economiche, i colli di bottiglia sul fronte dell'offerta in alcuni settori e gli effetti base derivanti dallo shock pandemico del 2020. Riteniamo che tali fattori siano per lo più transitori e che nel 2022 i tassi di inflazione diminuiranno sino ad avvicinarsi al trend di lungo periodo, in presenza di elevati tassi di disoccupazione e di automazione che frenano le pressioni salariali.
Gene Podkaminer, Head of Research, Franklin Templeton Investment Solutions
- Siamo tuttora convinti che il mix di politiche monetarie accomodanti e generosi stimoli fiscali sosterrà un'espansione globale sempre più sincronizzata, per lo meno nei mercati avanzati. Tuttavia, tale oscillazione potrebbe essere prossima al picco. In termini assoluti, forse la massima espansione si è registrata nel secondo trimestre. Negli Stati Uniti gli stimoli fiscali potrebbero essere "prossimi al picco" e la crescita trimestrale del prodotto interno lordo (PIL) potrebbe evidenziare una flessione.
Francis Scotland, Director of Global Macro Research at Brandywine Global
- La normalizzazione delle principali regioni economiche mondiali – per lo meno in termini di PIL reale – segna la fine della seconda fase e il picco della crescita economica. L'economia dovrebbe perdere slancio e la crescita rallenterà, ma non si sa in che misura. Attualmente i mercati sembrano scontare lo scenario intermedio, quello di un atterraggio morbido. Ammesso sia possibile individuare un orientamento nelle prospettive, queste tendono probabilmente a prevedere un surriscaldamento dell’economia.

Stephen Dover, CFA
Chief Market Strategist,
Franklin Templeton Investment Institute
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NOTE FINALI
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Source: BofA Global Research, “Alternative Data Insights: Queuing for Concert Tickets, not Cabinets”, 12 luglio 2021.
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Fonte: Our World in Data, Macrobond. Al 30 giugno 2021.
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi d’interesse. Di conseguenza, a mano a mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali. Gli investimenti in titoli esteri comportano rischi particolari associati ad esempio a fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti implicano rischi dello stesso tipo ma più elevati, oltre a rischi specifici delle aree emergenti legati alle minori dimensioni e alla minore liquidità dei mercati, nonché alla mancanza di solide strutture legali, politiche, economiche e sociali a supporto dei mercati mobiliari. Tali investimenti sono esposti a una forte volatilità dei prezzi nel corso dell’anno. La Cina può essere soggetta a livelli notevoli di instabilità economica, politica e sociale. Gli investimenti in titoli di emittenti cinesi comportano rischi specifici associati alla Cina, tra cui determinati rischi legali, normativi, politici ed economici. Le strategie a gestione attiva possono registrare perdite qualora le valutazioni del gestore in termini di mercati, tassi d’interesse oppure attrattività, valori relativi, liquidità o potenziale apprezzamento di particolari investimenti operati per un portafoglio si dimostrino errate. Non può esservi alcuna garanzia che le tecniche o le decisioni in materia di investimenti di un gestore generino i risultati desiderati. Non vi è alcuna garanzia che un’eventuale stima, proiezione o previsione si realizzi. I rendimenti passati non sono indicazione o garanzia di risultati futuri.
