CONTRIBUTORI

Stephen Dover, CFA
Chief Market Strategist,
Head of Franklin Templeton Institute

John L. Bellows, Ph.D.
Portfolio Manager,
Western Asset
United States

Sonal Desai, Ph.D.
Chief Investment Officer,
Franklin Templeton Fixed Income

Michael Hasenstab, Ph.D.
Chief Investment Officer,
Templeton Global Macro®

Gene Podkaminer, CFA
Head of Research,
Franklin Templeton Investment Solutions

Francis A. Scotland
Director of Global Macro Research,
Brandywine Global
Introduzione
Mentre le banche centrali si dibattono su come reagire ai dati economici volatili e alle turbolenze del settore bancario, lottando allo stesso tempo contro l'inflazione, gli economisti di Franklin Templeton hanno fornito le loro prospettive su ciò che accadrà in futuro in termini di crescita economica, tassi di interesse, inflazione e mercati del reddito fisso.
Hanno partecipato alla nostra tavola rotonda John Bellows, Portfolio Manager, Western Asset Management; Sonal Desai, Chief Investment Officer, Franklin Templeton Fixed Income; Michael Hasenstab, Chief Investment Officer, Templeton Global Macro; Gene Podkaminer, Director of Research, Franklin Templeton Investment Solutions, e Francis Scotland, Director of Global Macro Research, Brandywine Global.
Qui di seguito cito qualche punto saliente della discussione:
- Nonostante il clima agitato degli eventi, le prospettive sono cambiate ben poco dallo scorso trimestre a quello attuale. Semmai si sono rafforzate le motivazioni a favore del reddito fisso, che riveste un ruolo ancora più cruciale nei portafogli. Le stime dei tassi massimi cui mirerà la Fed Reserve (Fed) sono leggermente diminuite, ma rimangono in linea con quelle precedenti.
- La fiducia nel sistema bancario continua a rappresentare un rischio, poiché non sono ancora chiare tutte le possibili implicazioni derivanti dalle turbolenze. Le turbolenze del settore bancario sembrano aver colpito solo banche specifiche con carenze gestionali e problemi particolari legati alle loro attività e passività. Non avremo una risposta completa finché non sarà trascorso un po' di tempo e non potremo valutare le performance delle banche e la visione e l'utilizzo del settore bancario da parte del pubblico.
- La strada per portare l'inflazione al target del 2% non è ancora chiara, e ciò provoca pareri discordanti circa le previsioni dei rialzi dei tassi e i tempi necessari prima che subentri un cambio di rotta. Alcuni relatori ritengono che la vischiosità dell'inflazione persisterà e prevedono continui rialzi dei tassi nel tentativo di raggiungere l'obiettivo di inflazione della Fed. Secondo questi relatori ci sarebbe un tasso massimo di circa il 5,25%, che resterebbe in vigore per il resto dell'anno. Si tratta di una previsione leggermente inferiore a quella dello scorso trimestre. Quando i dati economici negativi diventano visibili, le probabilità di rialzo dei tassi diminuiscono. Un relatore ritiene che la Fed interromperà gli aumenti dei tassi sin d’ora o a breve a causa della dislocazione economica e ciò causerà un calo dell'inflazione.
- È probabile che il dollaro statunitense si indebolirà. Il dollaro USA ha avuto rendimenti eccezionali, ma se l'attenzione torna a concentrarsi sul deficit fiscale, sul deficit delle partite correnti e sul differenziale di crescita relativo, il dollaro USA potrebbe indebolirsi. Potrebbe non trattarsi di un indebolimento drastico, ma sarà quasi sicuramente volatile.
- L'Asia, e in particolare Cina e Giappone, sembrano destinati a mostrare opportunità e crescita economica solide. Esiste una divergenza tra opportunità di crescita in Asia e nel resto del mondo. La riapertura della Cina creerà un'attività economica basata sui consumi. Ciò dovrebbe causare un effetto a catena positivo in tutta la regione e anche a livello mondiale. Il Giappone ha una forza particolare nell'automazione, che costituirà un vantaggio competitivo con la riorganizzazione delle supply chain.
- I conflitti geopolitici continuano a rappresentare un rischio fondamentale. Le aree da tenere sotto osservazione sono le relazioni tra Stati Uniti e Cina e tra Stati Uniti e Russia. Esiste anche il rischio di un conflitto imprevisto (o rischio “unknown unknown”), data la volatilità delle condizioni economiche e politiche in molte regioni del mondo.
- Con un gradito cambiamento rispetto allo scorso anno, il reddito fisso torna a mostrare caratteristiche di diversificazione rispetto alle altre attività del portafoglio. Il reddito fisso ha finalmente più “reddito” e offre una certa diversificazione rispetto alle azioni. Tutti i relatori sono più positivi in merito al reddito fisso in generale e all'aumento della duration rispetto al trimestre precedente. Poiché il segmento breve della curva dei rendimenti è più costoso, i nostri relatori si sono concentrati su un'esposizione più ampia e si stanno muovendo verso una duration neutrale o più lunga. Uno di loro si concentra su obbligazioni a 5-10 anni per le migliori opportunità. In questo contesto, l'attenzione rimane rivolta alle obbligazioni di ottima qualità.
- La volatilità crea opportunità di investimento. Spesso i mercati reagiscono inizialmente in modo eccessivo agli eventi economici, creando così opportunità di investimento. Si tratta di una lezione difficile e importante da ricordare, che è stata ribadita da diversi relatori.
Sebbene la strada possa essere difficile da percorrere, riteniamo che sia importante sviluppare una prospettiva di lungo termine e costruire un portafoglio ben diversificato per cogliere al meglio le opportunità. I portafogli diversificati possono aiutare ad affrontare condizioni mutevoli e offrono una gamma di alternative per sfruttare al meglio le opportunità in molti scenari diversi. Una maggiore allocazione al reddito fisso può fornire più reddito ai portafogli e coprire alcuni rischi di mercato provenienti da altre asset class.

Stephen Dover, CFA
Chief Market Strategist,
Franklin Templeton Institute
QUALI SONO I RISCHI?
Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento.
I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire.
I prezzi delle azioni subiscono rialzi e ribassi, talvolta estremamente rapidi e marcati, a causa di fattori che riguardano singole società, particolari industrie o settori o condizioni di mercato generali.
Agli investimenti in titoli esteri sono associati rischi particolari, inclusi rischi legati a sviluppi politici ed economici, pratiche di trading, disponibilità delle informazioni, fluttuazioni di tassi di cambio valute e mercati e politiche limitate; gli investimenti in mercati emergenti comportano rischi maggiori relativi agli stessi fattori. Oltre a quelli associati ai titoli di debito e agli strumenti finanziari esteri in generale, i titoli di debito sovrano sono soggetti a vari rischi quali, in via non limitativa, il rischio che un’entità governativa non sia disposta o in grado di pagare gli interessi e rimborsare il capitale sul proprio debito sovrano. Nella misura in cui una strategia si concentra di volta in volta su particolari paesi, regioni, industrie, settori o tipi di investimento, può essere soggetta a un rischio più elevato di sviluppi negativi in tali aree di focalizzazione rispetto a una strategia che investe in una gamma più ampia di paesi, regioni, industrie, settori o investimenti. La Cina può essere soggetta a livelli notevoli di instabilità economica, politica e sociale. Gli investimenti in titoli di emittenti cinesi comportano rischi specifici per la Cina, tra cui determinati rischi legali, normativi, politici ed economici.
Le variazioni del rating di un’obbligazione o della solidità finanziaria o del merito di credito di un emittente, assicuratore o garante di obbligazioni possono influire sul valore del titolo. Gli investimenti in obbligazioni di rating inferiore comportano un rischio più elevato di insolvenza e perdita del capitale.
La diversificazione non garantisce utili né protegge contro il rischio di perdite.
Le strategie a gestione attiva possono registrare perdite qualora le valutazioni del gestore in termini di mercati, tassi d’interesse oppure attrattività, valori relativi, liquidità o potenziale apprezzamento di particolari investimenti operati per un portafoglio, si dimostrino errate. Non può esservi alcuna garanzia che le tecniche o le decisioni in materia di investimenti di un gestore generino i risultati desiderati.
Gli investimenti in industrie in rapida crescita, quali il settore tecnologico e della salute (storicamente volatili), possono determinare fluttuazioni dei prezzi più elevate, soprattutto nel breve termine, a causa della rapidità dei cambiamenti e dello sviluppo dei prodotti nonché dei regolamenti governativi delle società che privilegiano i progressi scientifici o tecnologici o l’approvazione normativa di nuovi farmaci e strumenti medici.
Le società e/o i case study citati in questo numero sono utilizzati a scopo puramente illustrativo; al momento non sono necessariamente detenuti investimenti da alcun portafoglio cui Franklin Templeton fornisce consulenza. Le informazioni fornite non costituiscono una raccomandazione o una consulenza finanziaria individuale per un titolo, una strategia o un prodotto d’investimento particolare e non costituiscono un’indicazione delle intenzioni di negoziazione di alcun portafoglio gestito da Franklin Templeton.
